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YouTuber le vittime collaterali della brand safety, perdono fino all’80% dei ricavi mensili del proprio business

Autore: Redazione


Le politiche di de-monetizzazione sulla piattaforma scatenano una “ad-pocalisse” che investe principalmente i creator e apre a nuove sfide di sopravvivenza per il sito

Le ultime vicende che hanno visto YouTube protagonista, riguardanti la circolazione di materiale inappropriato, spesso inavvertitamente affiancato a pubblicità, ha spinto molti brand a congelare i propri investimenti in advertising sul sito e la piattaforma ad avviare politiche molto restrittive nel tentativo di arginare il problema. YouTube ha, infatti, eliminato la pubblicità da numerosi canali e video in un processo noto nell’industry come de-monetizzazione, compresi quelli di youtuber molto seguiti come PewDiePie, uno dei canali più popolari del sito che ha offeso i telespettatori e gli inserzionisti con materiale antisemita all’inizio di quest’anno. I suoi guadagni sono scesi del 20% a 12 milioni di dollari, rispetto ai 15 milioni dell’anno scorso. Le vittime collaterali Il risultato collaterale è stato che molti youtuber sono stati privati di gran parte del proprio business, anche se non necessariamente promotori di contenuti offensivi. Alcuni creator hanno perso fino all’80% dei propri introiti mensili, un colpo proprio alla gente che contribuisce maggiormente a rendere il sito il posto più popolare dove guardare video online. Molti di essi, hanno persino abbandonato la piattaforma ripiegando su altri siti rivali, come Twitch, la social tv di Amazon che continua a rivelarsi un avversario temibile per il business di Google. YouTube stesso ha detto che sta lavorando per rispondere alle preoccupazioni degli utenti, riconoscendo in una dichiarazione che “è stato un anno difficile per i creator”. Calo dei ricavi Il servizio video ha costruito una delle più grandi aziende media nel mondo, con miliardi di dollari di ricavi annuali. L’incentivo per gli utenti è di costruire un pubblico e di condividere la pubblicità in funzione dell’aumento del numero di spettatori. Ma alcuni youtuber stanno riconsiderando le loro posizioni avendo visto un calo dei benefici a seguito delle recenti vicende. Quanto emerso è chiaro anche da una serie di interviste che Bloomberg ha rivolto ad alcuni famosi youtuber come Joe Taylor, “ho dovuto cambiare tutta la mia vita”, ha dichiarato dopo che il suo canale dedicato alle moto chiamato JoeGo101 ha visto un immenso calo dei guadagni che sono scesi da 6.000 dollari al mese a circa 1.000. I numeri dei creator Complessivamente, le 10 stelle YouTube più pagate al mondo, individuate da Forbes, hanno guadagnato 127 milioni di dollari tra il 1° giugno 2016 e il 1° giugno 2017, al lordo delle tasse e delle spese di gestione. Le cifre si basano sui dati di YouTube, Social Blade e Captiv8, così come sulle interviste con agenti, manager, pubblicitari, produttori e avvocati. Il guadagno complessivo è aumentato dell’80% rispetto ai 70,5 milioni di dollari delle prime 10 stelle di YouTube dello scorso anno. In gran parte, questo è grazie alle views, che si traducono facilmente in dollari pubblicitari. Inoltre, man mano che YouTube è maturato, le sue star sono divenute più sofisticate nel marketing stesso, il che si è tradotto in tour da sold out, ospitate offerte di creazione contenuti di marca più lucrative e maggiori vendite di merci. Le soluzioni proposte da YouTube “Abbiamo bisogno di un approccio che ci permetta di fare un lavoro migliore nel determinare quali canali e video dovrebbero essere idonei per la pubblicità e rendere il nostro ambiente pulito e sicuro”, ha scritto il ceo di YouTube Susan Wojcicki in un blogpost. “Abbiamo ricevuto molte richieste dai nostri creator che ci chiedono di essere più accurati quando si tratta di rivedere i contenuti, in modo da non smonetizzare i video per errore”. Nonostante le nuove sfide, dunque, i canali di YouTube crescono con cifre a sei zeri nel fatturato e sono in crescita del 40% rispetto allo scorso anno, secondo l’azienda. I creator hanno anche nuovi modi per fare soldi attraverso abbonamenti, sponsorizzazioni e altri strumenti, ha detto YouTube. La sfida Altri creator che sono riusciti a mantenere i propri guadagni inalterati, si dichiarano comunque frustrati dalla mancanza di trasparenza e comunicazione del sito. “L’azienda deve ancora condividere una serie di standard di quello che è accettabile per gli inserzionisti pubblicitari e se ti de-monetizza non ti spiega perché arrecandoti spesso per errore un danno enorme”, dichiara uno di loro. Il problema della comunicazione è facilmente riconducibile all’ampiezza del network, difficile da controllare e altrettanto da gestire in maniera integrata. La sfida per YouTube, dunque, è bilanciare le esigenze di creator, inserzionisti e fan poiché ognuno di questi gruppi è essenziale per l’ecosistema della piattaforma, in altre parole nessuno può prosperare senza l’altro.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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