Autore: Redazione
24/01/2017

Yahoo, la Sec ha avviato una indagine sulle violazioni informatiche

L’autorità regolatoria ha aperto un’inchiesta sul perché gli attacchi non sono stati rivelati nel momento in cui sono stati individuati, obbligo cui sono soggette le società quotate in America

Yahoo, la Sec ha avviato una indagine sulle violazioni informatiche

La Sec (Securities and Exchanges Commission) ha avviato un’indagine nei confronti di Yahoo per non aver reso immediatamente pubbliche le violazioni informatiche subìte. L’indiscrezione è stata riportata dal Wall Street Journal e la storia è nota a tutti. A settembre Yahoo ha detto che erano state rubate le credenziali di 500 milioni di account email: il fatto, però, risale al 2014 e ora la Sec vuole capire perché è stato rivelato agli investitori solo pochi mesi fa. Quindi, lo scorso dicembre Yahoo ha dichiarato di aver registrato un altro attacco informatico, questa volta nell’agosto del 2013, e che le informazioni di ben 1 miliardo di account erano state trafugate. Oltre agli investitori, Yahoo avrebbe dovuto avvertire i suoi utenti, dando loro la possibilità di aggiornare i propri dati sensibili. verizon, vicino il matrimonio tra aol e yahoo La richiesta della Sec è giunta sempre a dicembre mentre a novembre la società aveva scritto in un documento inviato alla stessa autorità di sorveglianza di stare collaborando con le agenzie federali, statali ed estere. In USA le aziende quotate sono soggette all’obbligo di comunicare le violazioni informatiche subìte, ma spesso omettono di farlo. Yahoo è nel mirino delle associazioni anche per aver consentito al Governo americano di accedere ai dati dei suoi utenti. Secondo il New York Post l’acquisizione da parte di Verizon per 4,8 miliardi di dollari non è in pericolo e dovrebbe essere annunciata a breve. È possibile, però, che il gigante delle telecomunicazioni possa chiedere uno sconto e voglia essere tutelato da eventuali azioni legali. Una volta approvata l’operazione Yahoo sparirà per diventare Altaba: gli azionisti avranno una quota del 15% di Alibaba mentre gli asset internet ceduti entreranno nella sfera di AOL.