Autore: Redazione
21/03/2017

Vivendi e Mediaset, oggi la prima udienza in tribunale: si va verso un rinvio

Per risolvere la questione potrebbe essere necessario almeno un anno. L’amministratore delegato della compagmnia francese sottolinea come Telecom rimanga un asset incedibile

Vivendi e Mediaset, oggi la prima udienza in tribunale: si va verso un rinvio

“Nessun accordo con Mediaset”. Lo ha detto in un’intervista al Financial Times l’amministratore delegato di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, rilanciando l’ipotesi per cui la società ha ricevuto informazioni “fuorvianti” al momento della conclusione dell’operazione annullata lo scorso luglio, che prevedeva lo scambio del 3,5% delle rispettive quote azionarie e il passaggio di Premium ai francesi. In questi mesi le due parti coinvolte non hanno raggiunto alcuna intesa né si sono riavvicinate - c’è stato solo un incontro a dicembre, poi più nulla - e per questo oggi si terrà la prima udienza in tribunale. Lo scenario più plausibile sembra il rinvio dell’udienza ai prossimi mesi, qualora non venissero poste questioni preliminari. Oggi, infatti, si tratteranno formalmente due cause distinte: la prima è quella intentata da Mediaset contro il gruppo francese per richiedere “l’esecuzione coattiva” del contratto per l’acquisto di Premium da parte di Vivendi e il risarcimento dei danni subiti, “pari a 50 milioni per ogni mese di ritardo nell’adempimento” a partire “dal 25 luglio 2016”, con un danno complessivo comunque “non inferiore a un miliardo e mezzo di euro”. Per accorciare i tempi Mediaset potrebbe optare per la sola richiesta dei risarcimenti, decidendo, quindi, di non richiedere l’esecuzione della vendita di Premium. La partita Telecom Intanto l’AgCom, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe convocato per giovedì prossimo i vertici di Vivendi, allo scopo di decidere se il colosso transalpino può detenere sia una quota di Telecom, di cui ha in mano oltre il 24%, sia di Mediaset, di cui ha poco poco meno del 30% dei diritti di voto a fronte di una partecipazione del 28,8%, ottenuti dopo una rapida scalata compiuta a dicembre. A tal proposito, de Puyfontaine ha evidenziato al FT come Vivendi non abbia alcuna intenzione di cedere l’asset Telecom.