Autore: Redazione
12/05/2017

Vivendi investe 3,88 miliardi in Havas e incassa 2,3 miliardi dall’Opa

Il gruppo multimediale francese guidato dal ceo Arnaud de Puyfontaine ha deciso quindi di lanciare un’offerta pubblica d’acquisto sulla sesta holding pubblicitaria al mondo, controllata da Bolloré Group (59,8%)

Vivendi investe 3,88 miliardi in Havas e incassa 2,3 miliardi dall’Opa

Se ne parla da mesi, e finalmente è successo: Vivendi ha annunciato un investimento di 3,88 miliardi di euro in contanti per rilevare Havas. Il gruppo multimediale francese guidato dal ceo Arnaud de Puyfontaine ha deciso quindi di lanciare un’offerta pubblica d’acquisto sulla sesta holding pubblicitaria al mondo, controllata da Bolloré Group (59,8%), azionista di riferimento della stessa Vivendi. Un’operazione tra parti correlate in cui il finanziere bretone Vincent Bollorè vende le sue azioni di Havas alla sua stessa controllata Vivendi.

Vivendi ha fatto un’offerta cash a 9,25 euro per azione, che incorporata un premio dell’8,8% rispetto al valore corrente di borsa di Havas e del 20,6% rispetto al corso azionario media degli ultimi dodici mesi. Havas capitalizza attualmente 3,55 miliardi e per Bolloré c’è la possibilità di incassare 2,3 miliardi di euro dall’adesione all’Opa. Suo figlio Yannick, che è a.d. di Havas, è appena stato confermato dall’assemblea, nel cda di Vivendi, e quindi continuerà esercitare un ruolo operativo nel colosso dei media francesi, che tra le altre cose controlla il 24% di Telecom Italia e il 28,8% di Mediaset. La volontà è quella di trasformare la società proprietaria di Universal Music e Canal+ in un vero e proprio polo multimediale globale. Non è un caso che l’operazione venga perfezionata dopo la vittoria di Emmanuel Macron della presidenza francese per i prossimi 5 anni. Macron e Yannick Bollorè si conoscono da tempo e questo potrebbe favorire anche Vivendi che ha degli accordi di distribuzione con il colosso pubblico della telefonia Orange.

Vivendi farà fronte all’esborso complessivo facendo ricorso alla cassa: alla fine del primo trimestre le disponibilità liquide ammontavano a 4,02 miliardi (in calo rispetto ai 5 miliardi di fine anno) e con una posizione finanziaria netta positiva per 473 milioni (a fronte di un dato positivo di 1,07 miliardi al 31 dicembre 2016).