Autore: Redazione
09/05/2017

Urbano Cairo: «La7 asset imprescindibile per il nostro progetto multimediale, non la vendo»

L’assemblea della Cairo Communication ha approvato ieri il bilancio 2016, il nuovo CdA cresce a 11 membri; colloqui in corso con un paio di operatori tv per l’affitto di banda del mux

Urbano Cairo: «La7 asset imprescindibile  per il nostro progetto multimediale, non la vendo»

Urbano Cairo incassa anche l’approvazione del bilancio 2016 della Cairo Communication, ottenuta ieri dall’assemblea dei soci riunitasi per la prima volta dopo l’acquisizione anche del gruppo RCS. Oggi si tiene il consiglio d’amministrazione di quest’ultima società per esaminare i risultati trimestrali, mentre quello della Cairo Communication è fissato per lunedì prossimo. L’assemblea della Cairo Communication ha eletto ieri anche il nuovo CdA, in carica per i prossimi tre esercizi, che passa a 11 componenti dai 10 attuali, introducendo i nuovi consiglieri Marella Caramazza, Daniela Bartoli e Massimo Ferrari, eletti dalla lista 1 (presentata dalla UT Communication, titolare del 33,65%), e Giuseppe Brambilla di Civesio tratto dalla lista 2 (presentata da un raggruppamento tra cui i fondi di investimento per un totale del 4,13% delle azioni). Confermati dalla lista 1 Paola Mignani, Uberto Fornara, Marco Pompignoli, Roberto Cairo, Laura Maria Cairo, Antonio Magnocavallo e naturalmente Urbano Cairo che è stato rieletto presidente. L’editore ha fissato alcuni punti relativi alle priorità dei prossimi mesi. Intanto, La7: «E’ un asset importantissimo per il sistema multimediale che vogliamo costruire e non ho nessuna intenzione di vendere (ipotesi ventilata da uno dei soci durante l’assemblea, ndr), anzi è l’ultima cosa a cui potrei pensare. Al contrario, abbiamo voglia di fare cose nuove, ci stiamo lavorando». Nel 2016 la raccolta di La7 è cresciuta del 2% circa e a fine anno ha visto aumentare gli ascolti. «Quest’anno – ha detto Cairo - nei primi 4 mesi e mezzo si è mantenuta sugli stessi livelli anzi aumentando gli ascolti dell’1% scarso. Sono ottimista perché stiamo lavorando al palinsesto autunnale e non sono ancora iniziate le sinergie con Rcs e il Corriere della Sera». Sempre sollecitato dagli interventi dei soci, Cairo ha parlato con soddisfazione di La7d: «La raccolta, che si attesta intorno ai 18 milioni di euro, è in crescita e gli ascolti sono intorno allo 0,5%». Completata con il 31 dicembre scorso la migrazione di La7 eLa7d sul mux di proprietà, Cairo adesso, al netto delle proprie emittenti, ha a disposizione 15,2 mega di capacità trasmissiva da destinare al mercato o da utilizzare per il lancio di nuovi canali. «Siamo in contatto con un paio di operatori cui affittare banda – dice il presidente della Cairo Communication -. Quanto a nuovi canali, si deve trattare di progetti che generino uno share dello 0,4% o 0,5% almeno». Sul fronte dei mezzi stampa, Cairo ha sottolineato le buone performance del recente Nuovo Tv Cucina, allegato da circa 54mila copie (dato ADS marzo 2017) che va a rafforzare il sistema di Nuovo, oltre 200mila copie diffuse, e Nuovo Tv (oltre 105mila copie). Sollecitato su RCS, Cairo ha confermato le conversazioni ancora informali con le banche per una rinegoziazione del debito, annunciando peraltro che a seguito del miglioramento del rapporto tra ebitda e indebitamento il tasso di interesse si ridurrà dello 0,5% dall’attuale 4,66%. Per quanto riguarda eventuali nuovi progetti sulla Spagna, Cairo ha detto che «gli spazi ci sono ma sono da pensare bene, eventualmente per un settimanale». L’assemblea della Cairo Communication ha anche approvato la distribuzione di un dividendo di 0,05 euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, inmerito al quale Cairo ha detto: «La nostra intenzione è di poterlo ripristinare come negli anni passati anche se non so tempi e livelli. Ricordo che per l’Opas su Rcs c’è stato un esborso di 78 milioni anche se assistiti da Banca Intesa».