Autore: Redazione
06/07/2017

Un terzo degli italiani ammette di essere dipendente dalla tecnologia

Secondo un’indagine GfK condotta qualche mese fa, il 42% delle persone pensa che sia importante essere sempre connessi

Un terzo degli italiani ammette di essere dipendente dalla tecnologia

A livello internazionale, una persona su tre ammette di fare fatica a staccarsi dalla tecnologia, anche quando sa che dovrebbe farlo. Cina, Brasile e Argentina i Paesi che trovano più difficile fare una pausa dallo schermo. In Italia, la fascia d’età maggiormente dipendente è quella dei trentenni, mentre a livello internazionale sono gli adolescenti. Always on, ma a quale prezzo? Secondo uno studio GfK condotto qualche mese fa, il 42% delle persone pensa che sia importante essere sempre connessi. Se da un lato le nuove tecnologie digitali ci consentono di essere always on, dall’altro questa voglia di essere sempre raggiungibili può avere delle conseguenze negative. La cyber-dipendenza è ormai un problema riconosciuto anche dalla medicina e i giornali segnalano ogni giorno iniziative per aiutare le persone a intraprendere una “digital detox”, in vacanza ma non solo. 17 Paesi coinvolti, poche le ammissioni in Italia Ma quante persone sono consapevoli di avere un problema di dipendenza dalla tecnologia? È quello che ha cercato di capire GfK con uno studio internazionale che ha coinvolto oltre 22.000 persone in 17 paesi. Oltre un terzo degli intervistati (34%) ha ammesso di avere delle difficoltà a prendersi una pausa dalla tecnologia (da smartphone, computer, tv, ecc.), anche quando sa che dovrebbe farlo.Le risposte degli italiani sono abbastanza allineate con quelle registrate nel resto del mondo, con alcune peculiarità interessanti. Nel nostro paese, la percentuale di chi ammette di avere problemi di dipendenza da tecnologia è del 29%, mentre il 20% dichiara di non avere nessun problema. Trentenni italiani, avete un problema Nel nostro Paese la fascia d’età maggiormente dipendente dalla tecnologia è quella dei trentenni (37%) e non i teenager (35%), come succede nel resto del mondo. Al terzo posto ci sono i quarantenni con il 34% mentre la fascia 20-29 anni è solo al quarto posto con il 32%. Come succede anche a livello internazionale, le persone con più di 60 anni sono quelle che hanno meno problemi in assoluto (18%) con la dipendenza da tecnologia.Anche guardando al reddito, l’Italia presenta dei risultati diversi rispetto alla media internazionale. Nel nostro paese le persone che fanno più fatica a mettere in pratica la “digital detox” sono quelle a reddito medio-alto (32%) e basso (31%) mentre la fascia ad alto reddito è quella che ha meno problemi in assoluto (27%). L’esatto contrario di quello che succede nel resto del mondo. Adolescenza internazionale, very addicted L’indagine mette in luce come a livello internazionale la fascia d’età degli adolescenti (15-19 anni) sia quella con più problemi di dipendenza da tecnologia: poco meno della metà (44%) dichiara di avere difficoltà a staccarsi, anche quando è consapevole di doverlo fare. Seguono i ventenni (41%) e i trentenni (38%). Al contrario, i gruppi più maturi soffrono meno di dipendenza da tecnologia e la percentuale più bassa in assoluto (15%) si registra tra gli over 60.