Autore: Redazione
03/11/2017

Uber rivede la creatività globale. E avvia discussioni sul fronte del media

Ma allo stato attuale resterebbero molti interrogativi riguardanti il perimetro e soprattutto la pertinenza geografica dei pitch. La volontà della sigla è di lavorare a fondo sull’immagine

Uber rivede la creatività globale.  E avvia discussioni sul fronte del media

Uber è pronta a rivedere i suoi incarichi media e creativi a livello globale, a soli quattro mesi da quando la ex dirigente di Apple Bozoma Saint John ha preso le redini del marketing della società. A riportare l’indiscrezione è AdAge, secondo cui non è chiaro con quante sigle creative Uber collabori sul fronte internazionale. Rimane fuori dal perimetro di gara, almeno per quanto riguarda la creatività, l’account nordamericano di Deutsch di recente assegnazione. Uber avrebbe avviato anche dei colloqui con alcuni centri media, ma anche in questo caso non è dato sapere la pertinenza geografica ne quali strutture potrebbero prendere parte a una eventuale gara. L’azienda americana ha lavorato di recente con Initiative, ma un portavoce del network IPG Mediabrands ha precisato ad AdAge che l’agenzia non parteciperà a una potenziale review. Ricostruire un’immagine che appare un po’ sbiadita La volontà di Uber è quella di ricostruire la propria immagine dopo gli scandali sessuali interni alla compagnia che hanno portato alle dimissioni del ceo e founder Travis Kalanick. Bozoma Saint John ha assunto la carica di chief brand officer a luglio e, come si poteva immaginare, non tutto è andato liscio. Qualche settimana fa Uber ha aperto un contenzioso con Fetch, agenzia di Dentsu Aegis Network, rea, secondo la società, di aver impropriamente fatturato “falsi” annunci online e di aver addebitato i costi di download dell’app, benché questi non fossero effettivamente avvenuti. Poco dopo, Fetch ha risposto affermando di aver cessato la collaborazione con Uber per non essere stata pagata regolarmente. Uber ha speso circa 72 milioni di dollari negli Stati Uniti (fonte: Kantar Media) mentre la sua valutazione è di circa 70 miliardi di dollari, elemento di un certo peso che ne fa, di conseguenza, la compagnia non quotata a maggior valore di tutto il mondo.