Autore: Redazione
23/05/2017

Subito, 35 mln a chiusura del 2016, in crescita del 30% nel 2017

La società racconta in una conferenza i vantaggi ecologici e gli ultimi numeri ricavati dalla Second Hand Economy

Subito, 35 mln a chiusura del 2016, in crescita del 30% nel 2017

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Melany Libraro, CEO di Subito

Quando qualcosa non ci serve, solitamente non facciamo troppo i sofisticati: la buttiamo. Certo, ci sono anche i collezionisti, veri e propri maniaci della conservazione. Poi però ci sono anche quelli che credono nella Seconda Hand Economy, nel riciclo ragionato, nello scambio, nella vendita di qualcosa che si ritenga superflua. Per dirne una: quanta CO2 è possibile risparmiare vendendo o acquistando beni usati? Ogni giorno milioni di persone in 8 Paesi in cui opera Schibsted Media Group, struttura che quantifica l’importanza del mercato dell’usato per l’ambiente, comprano e vendono oggetti di seconda mano contribuendo al risparmio di ben 16,3 milioni di tonnellate di CO2, di cui 6,1 milioni solo in Italia, anche grazie agli oltre 8 milioni di utenti unici mensili che utilizzano Subito.

Vendo, compro e risparmio in CO2

Secondo l’Istituto Svedese di Ricerca Ambientale (IVL), nel 2016 gli 8 milioni di utenti di Subito hanno risparmiato 6,1 milioni di tonnellate di CO2 (+77% in più rispetto al 2015), una quantità equivalente a tutto il traffico di Roma per 18 mesi o a quello di Milano per 42 mesi, a 6,4 milioni di voli andata/ritorno Milano-New York o 6 milioni Roma-New York, alla produzione di 101,5 milioni di iPhone 5S o 23 milioni di laptop, di 28 milioni di passeggini o 24 tonnellate di divani, 182,8 milioni di paia di jeans, di 1.000.000 di Volkswagen Golf, di 88,5 milioni di bicicletta, di 9,4 miliardi di tonnellate di pasta o 1,3 miliardi di kg di riso.

Numeri di Seconda Mano che rendono l’economia di primo livello

L’ecologia è cosa buona e giusta, ma ci sono discorsi con maggior appeal: che vantaggi porta il mercato di seconda mano nei portafogli? Nel nostro Paese vale 19 miliardi di euro, +1 miliardo rispetto al 2015, pari all’1,1% del PIL del Paese. La Second Hand Economy online vale 7,1 miliardi (+300 milioni rispetto al 2015) trainata dalla categoria Motori (5 miliardi di euro), e seguita da Per la casa e la Persona (984 milioni), Elettronica (647 milioni) e Sport & Hobby (465 milioni). Il 15% della popolazione italiana acquista o vende online, attività che consente a ogni cittadino di guadagnare (o risparmiare) in media 900 euro all’anno. Il web viene scelto perché è il canale più veloce (66%,  in crescita del 6% rispetto al 2015): internet ha infatti reso la Second Hand Economy più accessibile e ampia (68%), offrendo la possibilità di trovare facilmente ciò che si cerca (58%) e di fare buoni affari (50%).

Subito, nel 2017 partenza sprint, ma in Italia ci sono dei vincoli culturali

«Subito aveva chiuso il 2015 con un fatturato di 24,7 milioni, un anno dopo abbiamo registrato 35 milioni, un bel balzo in avanti. Confermato anche in questo inizio 2017, dove stiamo assistendo a volumi di crescita tra il 25 e il 30%», dichiara Melany Libraro, ceo dell’azienda. Revenue che scaturiscono da tre linee di business: National adv, che pesa per il 40%, Impresa+ e Opzioni annunci. Inoltre «Da quest’anno abbiamo deciso di suddividere in maniera netta professional e privato, il che permette a Subito di essere sempre più trasparente». Ci sono in tutto questo delle categorie che risaltano? «Gli animali domestici diventano sempre più importanti, così come il materiale per agricoltura, con la parola trattore che risulta la terza più ricercata. E poi, ovviamente l’automotive». Eppure, tra crescite e conquiste, non tutto gira per il verso giusto lungo lo Stivale, isole incluse: «Dopo la Francia, il nostro Paese è il 2° per utenza traffico, peccato che poi sia al sesto posto per revenue. E non è certo un problema tecnologico, la banda larga funziona. Piuttosto si deve considerare la questione culturale», difficilmente modificabile, almeno in breve tempo. Subito, che in questi giorni è on air in radio, nel secondo semestre sarà di nuovo in onda con una campagna multimediale, una pianificazione che userà comunque lo stesso soggetto della precedente veicolazione.