Autore: Redazione
06/04/2017

Il Sole 24 ORE: nel 2016, ricavi a 284 mln e perdite per 92. Il CdA chiede ricapitalizzazione fino a 70 mln

L’organismo di cui sono presidente Giorgio Fossa e a.d. Franco Moscetti ha approvato il bilancio degli scorsi 12 mesi e suggerisce a Confindustria il ripristino del capitale sociale

Il Sole 24 ORE: nel 2016, ricavi a 284 mln e perdite per 92. Il CdA chiede ricapitalizzazione fino a 70 mln

L’aveva promesso entro questa settimana e ieri l’ha fatto. Il CdA del Sole 24 ORE, sotto la presidenza di Giorgio Fossa, ha approvato i risultati di bilancio al 31 dicembre 2016. I dati di mercato dello scorso anno – recita il comunicato della società di cui è a.d. Franco Moscetti - presentano un trend ancora in flessione rispetto al 2015 sia per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria sia per le diffusioni dei quotidiani. Il mercato pubblicitario di riferimento chiude il 2016 con una flessione del 3,5%. Il trend è trainato al ribasso dall’andamento negativo della stampa (-6,1%), con i quotidiani in contrazione dell’8,0% (netto tipologia locale) e i periodici del 4,0%, e dalla flessione di internet (-2,3%). Solo la raccolta pubblicitaria della radio è positiva (+2,3%; fonte: Nielsen – gennaio-dicembre 2016). I più recenti dati di ascolto relativi al mezzo radiofonico, con riferimento al 2016, registrano un totale di 35.504.000 ascoltatori nel giorno medio, con una crescita del 1,4% (+486.000) rispetto al 2015 (GfK Eurisko, RadioMonitor). La crisi economica protrattasi per un lungo periodo ha determinato una crescente difficoltà della domanda finale nei mercati principali del Gruppo, imprese, famiglie e professionisti.

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Giorgio Fossa

Principali dati consolidati del gruppo 24 ore

Risultati consolidati al 31 dicembre 2016 Nell’esercizio 2016, il Gruppo 24 ORE ha conseguito ricavi consolidati pari a 284,1 milioni di euro e si confronta con un valore rideterminato pari a 316,2 milioni del 2015, con una diminuzione di 32,1 milioni. Tale variazione è attribuibile per 13,3 milioni al deconsolidamento delle controllate Newton Management Innovation e Newton Lab. Al netto della variazione di perimetro, i ricavi consolidati registrano un calo di 18,7 milioni (-6,2%), principalmente riconducibile al calo dei ricavi pubblicitari, pari a 10,5 milioni (-8,3%) e alla diminuzione dei ricavi derivanti dalla vendita dei prodotti cartacei, pari a 9,9 milioni (-16,4%). Il margine operativo lordo (ebitda) è negativo per 27,5 milioni e si confronta con un risultato rideterminato positivo di 0,8 milioni di euro del 2015. Tale variazione è dovuta principalmente al calo dei ricavi e a oneri non ricorrenti pari a 10,2 milioni, oltreché a minori proventi operativi. L’ebitda al netto degli oneri non ricorrenti è pari a -17,3 milioni.

Il risultato operativo (ebit) è pari a -74,3 milioni e si confronta con un ebit rideterminato di -15,5 milioni nel 2015, e include oneri non ricorrenti pari a 36,2 milioni, di cui 18,9 relativi a svalutazioni effettuate in seguito alle risultanze dell’impairment test. L’ebit al netto degli oneri non ricorrenti è pari a -38,1 milioni. Gli ammortamenti ammontano a 20,8 milioni contro i 17,3 del 2015, in aumento di 3,5 per effetto principalmente dal cambio di stima della vita utile di alcune attività immateriali su indicazione della società di revisione. L’ebit include inoltre oneri non ricorrenti relativi al deconsolidamento di Newton per 2,7 milioni e minusvalenze pari a 2,1 milioni, relativi principalmente ai beni dismessi in seguito al rilascio della sede di Pero per la disdetta anticipata del contratto di locazione. Hanno inoltre impatti sull’ebit il write off di software e licenze per 2,1 milioni e la svalutazione dell’avviamento Cultura per 0,3 milioni. Il risultato netto attribuibile ad azionisti della controllante è pari a -91,9 milioni e si confronta con un risultato negativo rideterminato di 25,6 milioni del 2015. Al netto degli oneri non ricorrenti netti il risultato netto è pari a -44,3 milioni.

Il Gruppo 24 ORE a fine 2016 presenta un patrimonio netto negativo per 11,7 milioni, con una diminuzione di 98,9 milioni rispetto a quello del 31 dicembre 2015, che ammontava a 87,2. La diminuzione del patrimonio netto è dovuta per: - 6,3 milioni di euro agli effetti del cambio retrospettivo di principio contabile relativo alle banche dati e alle correzioni di errore precedentemente descritte e relative al 2015; - 91,9 milioni per effetto della perdita del 2016; - 0,7 milioni per effetto di altre variazioni, principalmente per la valutazione attuariale del TFR. La posizione finanziaria netta è negativa per 50,7 milioni, che comprende il debito residuo complessivamente pari a 6,8 milioni, relativo alla contabilizzazione del sale and lease back della rotativa di Bologna, e si confronta con un valore rideterminato di -33,9 milioni al 31 dicembre 2015, in peggioramento di 16,8. Da segnalare l’incasso anticipato, pari a 24,5 milioni, del vendor loan, avvenuto a marzo 2016. Il Gruppo, in accordo con lo IAS 8, ha ritenuto opportuno rettificare i dati retrospettivamente, modificando i valori comparativi.

Evoluzione prevedibile della gestione

Il progetto di bilancio rileva una situazione di patrimonio negativo per 11,0 milioni e conferma la sussistenza della situazione prevista dall’articolo 2447 del codice civile, già annunciato.A tal proposito, il CdA, nelle prossime settimane, provvederà a convocare l’assemblea degli azionisti per l’adozione dei provvedimenti di cui al predetto articolo e le opportune deliberazioni per la ricapitalizzazione della società. Il CdA ha individuato una pluralità di interventi concorrenti, il cui esito favorevole è ritenuto idoneo a realizzare gli obiettivi di risanamento aziendale e finanziario della società. In particolare, si prevede di proporre all’assemblea un’operazione di ripristino del capitale sociale a valori positivi e di rafforzamento patrimoniale per un importo fino a 70 milioni (inclusivo di eventuale sovrapprezzo), che risulta necessario e sufficiente a ripristinare l’equilibrio finanziario e patrimoniale della società e su cui l’assemblea sarà chiamata a esprimersi e deliberare nel corso della medesima seduta che sarà convocata per l’approvazione del bilancio 2016. Tali deliberazioni saranno assunte dall’assemblea sulla base di una situazione patrimoniale aggiornata al 28 febbraio 2017, che rifletterà i risultati della società a tale data di riferimento.

Il CdA ha inoltre avviato le opportune interlocuzioni con le banche allo scopo di concordare una eventuale rimodulazione del proprio indebitamento finanziario atto ad assicurare il mantenimento dell’equilibrio finanziario della società e a realizzare il ripristino di condizioni di redditività e di creazione di valore per gli azionisti. Pur consapevole dell’esistenza di fattori d’incertezza, che possono far sorgere dubbi sulla continuità aziendale e sulla capacità del Gruppo di continuare la propria operatività nel prevedibile futuro, il CdA, anche in considerazione dello stato delle trattative a oggi avviate e la disponibilità fino a oggi dimostrata dalle banche finanziatrici a mantenere il proprio supporto alle necessità della società (impregiudicato l’espletamento di tutti i rilevanti processi decisionali all’interno di ciascuno di tali soggetti), dopo aver effettuato le opportune verifiche, ritiene che vi sia la ragionevole aspettativa che la società possa proseguire nella propria attività e concludere con successo l’aumento di capitale, che - come detto – assicurerebbe l’equilibrio strutturale e di lungo periodo della società, e realizzerebbe i presupposti per il successo delle azioni di natura industriale previste dal Piano industriale 2017-2020, approvato il 20 febbraio 2017.

Per questi motivi, il CdA ha redatto il bilancio consolidato 2016 nel presupposto della continuità aziendale, mantenendo i valori iscritti all’attivo e senza effettuare quelle ulteriori specifiche svalutazioni e accantonamenti che altrimenti sarebbero dovuti in uno scenario di interruzione dell’attività. Il CdA – conclude la nota - svolgerà un costante monitoraggio sull’evoluzione dei fattori presi in considerazione ai fini della formulazione del giudizio in merito alla continuità aziendale. Qualora dovessero emergere nuovi elementi tali da far ragionevolmente ritenere probabile che le azioni individuate non possano giungere a una positiva definizione, il CdA stesso provvederà immediatamente ad apportare le conseguenti modifiche al progetto di bilancio, dandone prontamente comunicazione al mercato.