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Snap cade in Borsa: perdita record e crescita debole dell’utenza nel primo trimestre

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Il bilancio d’esordio non convince Wall Street: troppi gli interrogativi aperti e la concorrenza di Facebook si fa più stretta. Ma la società sta lavorando per migliorare la proposta commerciale valorizzando la sua audience

Cresce, ma non ai ritmi sperati, l’audience di Snapchat nel corso del primo trimestre dell’anno. E il titolo di Snap cade ai minimi della sua breve esistenza a causa anche di una perdita record da oltre due miliardi di dollari, attribuibile ai compensi in azioni dati al momento dell’IPO dello scorso marzo. Al netto di questa voce, il rosso ha superato i 188 milioni di dollari, un valore più elevato sia delle attese sia del saldo negativo fatto registrare un anno fa. In questo contesto è da notare la crescita degli introiti, balzata da 38 milioni a quasi 150 nel giro di dodici mesi. Insomma, Snap è ancora una realtà relativamente piccola, ma il suo sviluppo è molto rapido.

L’obiettivo della società per il 2017 è fissato attorno al miliardo di dollari di ricavi, alimentati quasi al 100% dalla pubblicità. Il lancio di nuovi formati e soluzioni, il più recente dei quali è rappresentato da una piattaforma self-service, e l’apertura a terze parti per abilitare la misurazione della viewability come dimostra il recente accordo con Moat, testimoniano gli sforzi compiuti da Snap e in qualche modo ne giustificano l’evoluzione. Per quanto riguarda gli Spectacles, gli speciali occhiali a realtà aumentata lanciati l’anno scorso, hanno generato entrate per oltre 8 milioni nella prima finestra dell’anno e dovrebbero presto raggiungere quota 100.000 unità commercializzate. L’ARPU (Average Revenue per User) è cresciuta a 90 centesimi di dollari.

Il nodo da sciogliere, almeno per ora, rimane l’utenza: nel primo quarter del 2017 i consumatori connessi all’app sono stati 166 milioni al giorno, il 36% in più su base annuale. E soprattutto i tassi di incremento stanno rallentando il ritmo, alludendo allo spettro di Twitter, alle prese con cronici problemi di utenza. Il numero di user, poi, è ancora modesto se paragonato a Facebook e soprattutto a Instagram: quest’ultima, infatti, può vantare 200 milioni di utenti giornalieri su Stories, un prodotto lanciato ad agosto e rimodellato a partire da Snapchat Stories con cui condivide diverse funzionalità.

Evan Spiegel

Insomma, la rivalità è enorme e Instagram ha una preponderanza quantitativa rilevante, ma, stando ad alcune recenti ricerche, esistono fasce di giovani consumatori presenti solo su Snapchat. Secondo quanto dichiarato dal chief strategy officer, Imran Khan, il tempo speso quotidianamente da ogni utente è salito da 25 a oltre 30 minuti. Tuttavia tassi simili di crescita dell’audience rappresentano una preoccupazione tangibile per investitori e analisti che hanno la percezione dello stallo del business della company, anche se l’engagement è in grande ascesa.

Riguardo alla pressione esercitata dal lancio di feature simili, il ceo Evan Spiegel si è limitato a sottolineare la fondamentale importanza della creatività per Snapchat. È normale, per il giovane miliardario, venire in qualche modo copiati. Lo stesso è accaduto a Google, che ha costretto i concorrenti a sviluppare inedite strategie in campo search. In questo senso Snapchat sta obbligando i rivali a concentrarsi sul tema della camera. Un richiamo a Facebook che ha lanciato alla F8 developer conference Camera Effect Platforms, per sviluppare esperienze a realtà aumentata sulla piattaforma a partire dalla fotocamera.

Guardando sempre alla lotta con Facebook, Spiegel ha detto che gli show vantano un pubblico di 8 milioni di persone. Questi show, veicolati sulla sezione Stories, sono contenuti premium prodotti da selezionati partner tra cui figurano nomi quali NBC ed ESPN. A oggi la società ne manda on air uno al giorno, ma la volontà è di aumentare la frequenza arrivando fino a tre contenuti al giorno. Snap è impegnata attivamente sul fronte creativo nella produzione di questi show e, secondo il Wall Street Jounral, non paga i partner ma con essi divide le revenue pubblicitarie per una quota 50/50. Ovviamente l’attenzione nei confronti di questo tema è molto elevata: Snap ha promesso agli analisti di poter competere per assorbire i budget televisivi che stanno migrando verso internet. E nell’ultimo periodo Snap ha avviato diversi aggiornamenti: ha lanciato una feature di ricerca per le Stories, varato le World Lenses, e intensificato gli sforzi creativi.

La questione più importante emersa nel corso dell’IPO è legata alla sopravvivenza di Snapchat in un panorama social dominato da Facebook. Un frangente in cui Snapchat è all’avanguardia è quello della misurazione: solo un anno fa la compagnia era nel mirino degli osservatori per essere un sistema profondamente chiuso ma in questo periodo le cose sono cambiate. Oggi, ha affermato Spiegel, la società è impegnata a provare l’efficacia degli annunci sulla piattaforma. E Snap collabora con tredici enti di verifica terzi.

Quindi un altro tema emerso è quello del brand advertising: la società vuole fare di più su questo fronte, fornendo ulteriori strumenti agli inserzionisti più grandi. Ma è anche attenta alle realtà medio-piccole come dimostrato dal recente lancio di una piattaforma self service a loro dedicata. Infine, gli osservatori hanno chiesto a Khan lumi in materia di ad load, vale a dire dell’affollamento pubblicitario, forse la questione più delicata per Facebook. Spiegel ha detto che per ora l’argomento non riguarda Snapchat.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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