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A Sky Champions ed Europa League per il 2018-21. L’esborso complessivo è di 750-800 milioni

Autore: V Parazzoli


Il Gruppo guidato da Andrea Zappia, cui fanno capo anche canali in chiaro che potrebbero ospitare le partite free, ha superato Mediaset che, non ha fatto offerte per il torneo minore

Diversamente dalla gestione a dir poco pasticciata da parte della Lega Calcio e di Infront della questione dei diritti televisivi della Serie A, la cui gara è stata aggiornata al tardo autunno, quella della Uefa per la trasmissione in Italia di Champions League ed Europa League si è conclusa a razzo e nella massima trasparenza in tre giorni: con la vittoria di Sky. La piattaforma guidata dall’a.d. Andrea Zappia tornerà quindi a occuparsi di entrambi i tornei per il periodo 2018-2021, mentre la prossima stagione sarà ancora ad appannaggio di Mediaset, che dovrebbe essere stata l’unica a contendere il pacchetto alla pay tv satellitare. La quale, per altro, dispone anche di canali dtt free come Cielo e TV8 (che ha già ospitato match dell’Europa League nella stagione che si è appena conclusa) e che, quindi - al di là delle voci che vorrebbero un successivo accordo specifico con la Rai - è perfettamente in grado di assicurare la trasmissione anche delle partite in chiaro. Sky potrà quindi offrire una formula mai così ricca e completa. Gli appassionati di calcio in Italia potranno trovare per la prima volta in un’unica offerta esclusiva le due più importanti competizioni per club a livello europeo, con oltre 340 partite, e con ben 7 squadre italiane (4 in Champions e fino a 3 in Europa League).

Un’offerta integrata per Sky

“La struttura del bando Uefa consentirà a Sky - recita il comunicato emesso ieri da quest’ultima - di continuare a innovare, con un ulteriore salto in avanti nell’esperienza degli spettatori. Per la prima volta, le partite più importanti saranno trasmesse infatti anche in 4K HDR, l’ultima frontiera dell’alta definizione. E grazie al lancio di Sky Q (il nuovo box multipiattaforma di Sky) che arriverà in Italia entro l’inizio del 2018, l’esperienza sarà ancora più interattiva e multidevice”.

“L’acquisizione dei diritti della Champions League - prosegue la nota - è stata ottenuta grazie a un investimento razionale e sostenibile, che ha tenuto conto del valore del prodotto, dell’interesse che suscita anche tra i più giovani e - soprattutto - del nuovo format della competizione, con il quale il numero di partite minimo delle italiane aumenta del 70% rispetto alla media degli ultimi 5 anni”. Le cifre non sono state comunicate, ma il consensus parla di una cifra complessiva tra i 750 e gli 800 milioni, pari a 260-280 all’anno. Mediaset - che ha comunicato tra l’altro di aver fatto un’offerta più alta rispetto a quanto le costa la sola Champions attualmente - dovrebbe aver sostenuto un costo annuo per il 2015-2017 di 220-230 milioni, mentre Sky pare abbia pagato 30 milioni all’anno i diritti per l’Europa League.

In sostanza, quindi, Sky dovrebbe aver messo sul piatto una cifra intorno ai 240 milioni all’anno (cifra verosimilmente non molto lontana da quella di Cologno) per la Champions, e il resto per l’Europa League. Mediaset non ha fatto offerte per quest’ultima, e anche questo può aver avvantaggiato la piattaforma pay (che, tra l’altro, ha appena ottenuto gli stessi diritti per Germania e Austria). “Siamo molto felici di questo risultato - ha commentato Zappia -: il nuovo format sviluppato dalla Uefa ci consentirà di portare ai nostri abbonati un prodotto rivoluzionario per il calcio europeo in Italia. Per la prima volta, la Champions e l’Europa League saranno insieme in un’esclusiva offerta integrata, che permetterà agli appassionati di seguire fino a 7 squadre italiane, mai così tante prima d’ora, impegnate nelle sfide con i migliori club europei. Due tornei con oltre 340 partite entusiasmanti, nei migliori stadi continentali, con i più grandi calciatori del pianeta. Continueremo a fare innovazione, trasmettendo le partite più importanti anche in 4K HDR. Quest’offerta senza precedenti rafforza la posizione di Sky come leader della programmazione sportiva in Italia ed è anche un altro passo importante di sostegno al calcio italiano, un impegno che continuerà a vederci protagonisti anche nel futuro bando sui diritti della Serie A”.

Mediaset: “Per la Champions, offerta importante ma razionale. Pronti a competere per la Serie A”

Il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi commenta l’esito dell’asta per il torneo internazionale

A seguito del comunicato con cui ieri Sky Italia ha ufficializzato la vittoria nella gara che l’ha portata a riottenere i diritti tv per la Champions League per il 2018-2021 e la conferma per quelli, relativi allo stesso periodo, anche per l’Europa League, il CdA di Mediaset - la quale, quindi, deterrà in esclusiva i diritti per la Champions League per la prossima stagione e che non ha fatto invece offerte per l’Europa League - ha emesso un comunicato di valutazione dell’esito dell’asta. “Il CdA il 12 giugno ha deliberato di presentare un’offerta per l’assegnazione dei diritti tv della Champions League 2018-2021 coerente con le linee guida e gli obiettivi economico-finanziari di Mediaset. Tre considerazioni a seguito dell’avvenuta assegnazione".

1) Mediaset ha fatto la cosa giusta: ha presentato un’offerta importante ma razionale. Un’offerta più elevata rispetto a quella precedente in ragione della partecipazione al  torneo di quattro squadre italiane. Un’offerta comunque formulata seguendo la  nostra visione di evoluzione del mercato pay. Una visione che ci vede impegnati  nella digital transformation dell’offerta, che diventerà più leggera e più moderna.

2) Altri operatori hanno invece attribuito alla competizione europea un valore molto più  elevato, a cui evidentemente è stato aggiunto un maxi-premio extra con l’obiettivo di  ottenere una posizione di dominio sul mercato della pay tv.

3) La partecipazione convinta all’asta per la Champions League dimostra che non c’è nessuna volontà da parte di Mediaset di far saltare le aste del calcio, come qualche operatore concorrente ha provato a lasciar credere in questi giorni. Al contrario, in occasione della prossima gara per la Serie A, Mediaset si muoverà per garantire ai tifosi la migliore offerta televisiva.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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