Autore: Redazione
21/04/2017

RCS MG si attende un “giro” di affari da 50 milioni di euro dal Giro d’Italia: 40 dagli sponsor e 10 dalla Rai

Oggi, il presidente e amministratore delegato del Gruppo, Urbano Cairo, illustrerà a Roma, con i vertici del broadcaster pubblico, i termini dell’accordo quadriennale per la trasmissione della corsa, con un possibile raddoppio dei proventi rispetto a quello precedente. I ricavi da partner crescono invece rispetto ai 27 milioni del 2016

RCS MG si attende un “giro” di affari da 50 milioni di euro dal Giro d’Italia: 40 dagli sponsor e 10 dalla Rai

Potrebbe valere già una cinquantina di milioni di euro, se non anche qualcosa di più, per RCS MG, tra raccolta sponsor e diritti televisivi, il primo Giro d’Italia gestione Cairo, che si svolgerà dal 5 al 28 maggio. Cifre più esatte sul “giro” d’affari generato dall’edizione n. 100 della corsa a tappe sono attese per oggi, in occasione della conferenza stampa che lo stesso Urbano Cairo terrà a Roma con i vertici della Rai per illustrare i termini dell’accordo raggiunto con quest’ultima per i diritti televisivi e degli altri mezzi del Gruppo di cui è d.g. Antonio Campo Dall’Orto che la seguiranno. Sempre Cairo, ieri - a margine dell’incontro nel quale, con il sindaco Beppe Sala, ha illustrato le attività che Milano organizzerà in quanto sede della tappa finale del Giro – non ha anticipato nulla sui termini dell’accordo con la Rai che, però, secondo quanto risulta a DailyMedia, dovrebbe essere stato stipulato sulla base ancora una volta di 4 anni per una cifra che potrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro, se non di più, all’anno.

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Cifra che sarebbe esattamente il doppio di quella dell’ultimo ciclo, anche se, forse, non raggiungerà quella di 12 milioni ipotizzata da Michele Anzaldi, il deputato Pd che, in proposito, due giorni fa, ha presentato un’interrogazione in Commissione di Vigilanza. «Un giro a tappe di questa portata e qualità non poteva non andare al servizio pubblico, anche se abbiamo avuto molte altre manifestazioni d’interesse, anche più alte di quelle della Rai, da parte di molti altri broadcaster. Abbiamo tuttavia preferito non accettarle e continuare con la Rai - ha dichiarato l’a.d. e presidente di RCS MG -. La Rai ce l’ha fatta ad aggiudicarselo e c’è riuscita con molta abilità. È una cosa molto positiva e importante, perché il Giro è un evento nazional-popolare, una manifestazione che ha unito l’Italia più di quanto abbiano fatto molte altre cose, e che la Rai ha la possibilità di coprire in modo eccellente».

E ha aggiunto, ribadendo concetti già espressi a più riprese ultimamente: «A chi si stupisce dei valori importanti del Giro vorrei dire, non dimentichiamo che il Tour de France prende dalla tv francese, a fronte di ascolti solo di poco più alti di quelli del Giro, qualcosa come 35 milioni di euro all’anno, e ha un fatturato globale di circa 100 milioni: un valore infinitamente maggiore al Giro. Inoltre, se nel 2016 gli spettatori televisivi a livello globale sono stati 840 milioni, quest’anno la corsa si potrà vedere in ben 194 Paesi». Di sicuro, inoltre, crescono i ricavi da sponsorizzazioni per i quali, sempre secondo quanto risulta al nostro giornale, è stato stabilito il record di raccolta, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 40 milioni, in forte crescita rispetto ai 27 del 2016. Gli appassionati che seguono fisicamente la corsa sono 12,5 milioni e anche questo rende molto interessante la presenza con relativa visibilità lungo il percorso per gli sponsor, ai cui top si è appena aggiunta Segafredo Zanetti per la maglia della classifica a punti, che torna a essere color ciclamino. La Gazzetta dello Sport, naturalmente, dedicherà ampio spazio quotidiano alle tappe, ma ha in serbo anche altre novità che la porteranno a stampare tirature speciali a più riprese, iniziando dal giorno di partenza del Giro stesso.