Autore: Redazione
05/07/2017

RadiumOne, Mattia Stuani, managing director, spiega l’operazione RhythmOne

L’acquisizione annunciata settimana scorsa darà vita a una piattaforma tecnologica full stack, in cui i dati giocano un ruolo fondamentale

RadiumOne, Mattia  Stuani, managing director, spiega l’operazione RhythmOne

Settimana scorsa una nuova operazione di mercato ha confermato la tendenza al consolidamento del settore dell’ad tech. RadiumOne, infatti, è stata acquisita da RhythmOne, «creando di fatto una realtà full-stack che ne unisce due precedentemente complementari», spiega a DailyNet Mattia Stuani, managing director per l’Italia di RadiumOne. Da un lato c’è RadiumOne, che dispone di una piattaforma data-driven i cui analytics esclusivi supportano i brand nel processo di identificazione e attivazione dell’audience; dall’altra RhythmOne è capace di connettere le audience con i brand in modalità cross-device, massimizzando il ROI degli editori, cui fornisce un marketplace per la distribuzione dei contenuti. Dati di qualità «Questa offerta nasce con l’obiettivo di rispondere al “rumore” dell’advertising contemporaneo - prosegue Stuani -. Oggi, al di là delle tecnologia sul mercato, si fa fatica a essere efficienti nella targettizzazione: RadiumOne riesce a scoprire gli intent-based user insight attraverso l’attivazione della piattaforma RhythmOne, consentendo ai marketer di raggiungere ogni consumatore, su ogni device, attraverso qualsiasi formato». Full-stack Dunque, grazie all’acquisizione di RadiumOne, RhythmOne accede a informazioni uniche sulle audience, oltre a una avanzata tecnologia di targeting. «Non solo, RadiumOne vanta relazioni consolidate con i principali rappresentanti della domanda, clienti diretti e agenzie», precisa Stuani. «E una volta completata l’integrazione degli asset di RadiumOne, RhythmOne sarà uno dei pochissimi player globali ad avere uno stack tecnologico end-to-end». Ma cosa singifica in concreto questo? «Il sodalizio darà la possibilità di garantire una elevata efficienza nel mondo del programmatic grazie a pilastri quali qualità e trasparenza, all’uso del dato in ottica cross-device e cross-channel, e a una proposition ancor più di valore». Un sistema virtuoso La nuova realtà, ha spiegato il manager, collaborerà con altre Demand Side Platform (DSP), inserzionisti e agenzie, guidando le pianificazioni su base dato in ambienti PMP e GMP con l’obiettivo di raggiungere Kpi reali. «L’obiettivo di tale offerta è quello di creare un sistema virtuoso per l’attivazione e l’ottimizzazione delle campagne», ha affermato Stuani. E nel nostro Paese? «Si avranno gli stessi benefici del resto del mondo. E ciò mi rende davvero entusiasta, anche perché abbiamo dietro dei fondi d’investimento con capacità economiche reali e possibilità di condurre nuove acquisizioni». Parola d’ordine trasparenza In sintesi, «la realtà che nascerà da questa operazione sarà pienamente trasparente, perché operativa lungo tutta la filiera, e capace di generare Roi per via di un patrimonio di soluzioni data-driven basata sulle intenzioni dei consumatori». La compagnia è impegnata anche nell’implementazione dell’header bidding, che «insieme a dati e media massimizzerà le entrate dei publisher». «L’Italia è al centro di questo progetto - ha concluso Stuani - e ci sarà una forte campagna acquisti».