Autore: Redazione
31/01/2017

Radio Deejay compie 35 anni. Domani festa al Pala Alpitour di Torino e diretta live su Facebook

Investiti 500 mila euro per realizzare l’iniziativa, che ha il sostegno di Pioneer e di Suzuki. Linus: «Il futuro delle radio è meno personaggi e intrattenimento, più verticalizzazione»

Radio Deejay compie 35 anni. Domani festa al Pala Alpitour di Torino e diretta live su Facebook

Radio Deejay compie 35 anni e festeggia domani al Pala Alpitour di Torino, con un evento che sarà trasmesso anche in diretta live su Facebook dove l’emittente del Gruppo L’Espresso ha oltre due milioni di fan. Partner dell’evento, per la realizzazione del quale sono stati investiti 500 mila euro, sono Pioneer, con due prodotti della linea Pioneer Dj, e Suzuki con il modello di suv Ignis. L’occasione offre a Linus, direttore della radio dal 1995 dopo l’uscita di Claudio Cecchetto per fare una riflessione sul “nuovo” mondo della radio, che vede l’ingresso in grande stile di operatori televisivi come Mediaset, e la conseguente concentrazione di molta forza commerciale nelle mani di un solo soggetto, così come l’evoluzione di editori come Lorenzo Suraci, che nel giro di un anno ha triplicato la potenza di fuoco sul mercato affiancando a RTL 102,5 - il network leader per ascolti in Italia - Radio Zeta l’Italiana e Radio Freccia.

«L’ingresso di Mediaset è molto “pesante”, una corazzata con un pacchetto molto forte. In questo contesto, per emergere dobbiamo puntare sul prodotto, sulla sua qualità e pregevolezza». Ma anche la ricchezza di contenuti è una particolarità tutta italiana, rispetto a grandi network all’estero che fanno prodotti «più semplici, meno sofisticati. Noi siamo figli di un modo di pensare la radio che risale agli anni ‘80, ancora sopravvivono le rivalità personali, il che ci spinge a fare una radio estremamente raffinata, curata in modo quasi esasperato». Anche i nuovi attori, per esempio Mediaset, in qualche modo raccolgono questa eredità: «Pier Silvio Berlusconi è cresciuto con le radio degli anni ‘80» dice Linus.

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Prima o poi deve avvenire un ricambio generazionale, ma questo cambierà radicalmente la radio: «Il futuro della radio sarà, probabilmente, meno ricco di contenuti e personaggi - dice Linus - e caratterizzato da una maggiore verticalizzazione. C’è da dire che oggi vedo poco ricambio a disposizione, i giovani preferiscono fare qualcosa su YouTube che però ha un linguaggio molto diverso rispetto alla radio». Linus si fa sfuggire che non gli dispiacerebbe fare uno spin off radiofonico dedicato esclusivamente alla musica italiana. Radio Deejay è la seconda per ascolti dopo RTL 102,5 con 4,85 milioni di ascoltatori nel giorno medio circa. A metà febbraio usciranno gli ultimi dati Radio Monitor perché a breve dovrebbe partire la prima tranche della nuova ricerca voluta dal Tavolo Editori Radio. «In realtà non credo molto a questi numeri, che arrivano sempre molto in ritardo rispetto al periodo a cui si riferiscono, vorrei un dato più puntuale e tempestivo. Capisco però che è una mia illusione».

Le radio storiche italiane devono far fronte all’invecchiamento del pubblico «ma fortunatamente, se l’età di “ingresso” dell’ascolto è cresciuta, ce li portiamo dietro per molto tempo. La chiave di accesso alla radio oggi è la macchina, se un tempo si cominciava ad ascoltare la radio a quindici anni oggi almeno dieci dopo, con la prima auto». La rivoluzione digitale ha giovato molto alla radiofonia grazie alla possibilità di ascoltare la radio in ogni momento e luogo, attraverso i device e le app. «La app dello smartphone è la vera svolta, non tanto il DAB che presenta ancora parecchi difetti», a cui si affiancano il podcast e l’ascolto non lineare. Quanto ai cambiamenti nel palinsesto, Linus si scontra con un certo “conservatorismo” degli ascoltatori, i quali sono molto abitudinari rispetto alle proprie trasmissioni preferite. Intanto, presidia il palinsesto con una massiccia presenza, a cui si aggiunge da qualche tempo il commento della classifica «che secondo me rappresenta il climax della radio e che sanno fare solo i deejay vecchio stampo».

Quanto alla trasmissione della festa di domani su Facebook, Linus non manca di sottolineare che il proprio atteggiamento verso i social, molto prudente - è presente solo su Instagram e ha chiuso il proprio blog dopo 14 anni «per onestà, non sapevo più cosa raccontare» - non inficia la politica social della radio, la cui pagina Facebook ha appunto superato i due milioni di like ed è seconda solo a quella di Radio Italia, mentre è prima su Instagram e Twitter. Ma i live su Facebook sono il futuro, anche perché l’anno scorso la festa è andata in onda su La Nove/Deejay Tv mentre quest’anno quella collaborazione è venuta meno. Sempre più forte, invece, appare attualmente la collaborazione con Sky, sia per la realizzazione di tutto il pacchetto delle radio satellitari, sia con la partnership per “X Factor”: «Per forza di cose, noi non possiamo collaborare né con Rai, né con Mediaset; e senz’altro loro non potrebbero lavorare con le radio del gruppo Mediaset oppure della Rai».