Autore: Redazione
16/03/2017

Problemi in vista per Snap: gli spender preferiscono altre app. E soprattutto Instagram

Secondo uno studio condotto da AdAge e RBC tutte le altre grandi compagnie pubblicitarie, eccetto AOL, fanno meglio di Snapchat in termini di ROI

Problemi in vista per Snap: gli spender preferiscono altre app. E soprattutto Instagram

Dopo l’iniziale fervore per lo sbarco a Wall Street, arrivano i primi problemi per Snap: prima eMarketer taglia le stime per la raccolta pubblicitaria in America di Snapchat, poi una serie di studi realizzati da AdAge e RBC Capital Markets evidenzia come i marketer prediligano investire il proprio denaro sulla rivale Instagram, perché capace di garantire maggiori ritorni. Un risultato, ricavato da un sondaggio su 1.600 professionisti della comunicazione, che sottolinea l’agguerrita competizione con le altre piattaforme e la posizione di svantaggio di Snapchat nella classifica delle preferenze di agenzie e spender pubblicitari. L’app del fantasmino supera solo AOL in termini di ROI, segnando uno score di 3,43 su un totale di 8 punti mentre la compagnia controllata da Verizon si ferma a 2,88. Al top Google (6,98), seguito da Facebook (6,72). è Instagram il vero competitor di Snapchat Tra le principali evidenze emerse dalle interviste spunta la rivalità con Instagram: l’app di Facebook ha, infatti, copiato la funzione Stories che ha rapidamente conquistato il favore degli inserzionisti e del pubblico ed è ormai utilizzata da 150 milioni di utenti giornalieri (più o meno lo stesso numero della platea complessiva di Snapchat). Ma le difficoltà riguardano anche agli indicatori chiave per misurare le performance, strumenti di targeting qualitativamente inferiori rispetto ai concorrenti, mentre si registra un calo sia dei tassi di engagement sia dei tassi di apertura. E anche l’audience è sotto la lente d’ingrandimento dei mercati finanziari: la crescita della stessa potrebbe subire un rallentamento, guarda caso, a causa delle app rivali. La paura è che possa esserci un Twitter-bis. Altri dati su Snapchat AdAge cita anche un recente studio di eMarketer, in base a cui circa 70 milioni di americani utilizzeranno l’app dei messaggi usa e getta quest’anno. Per quanto concerne gli inserzionisti, il 64% ha intenzione di fare pubblicità su Instagram, il 43% su Amazon e il 40% Spotify. Snapchat è ferma al 37%, vale a dire solo due punti percentuali in più rispetto a due anni fa. Infine, tra i marketer intervistati da RBC, solo una modesta quota ha rivelato di voler incrementare il budget su Snapchat. Dunque, dopo il successo dell’IPO, Snap deve fare i conti con la realtà: a preoccupare non sono solo le perdite, ma lo stato di salute del business pubblicitario. Che poi significa la quasi totalità delle entrate della compagnia. Foto snapchat