Autore: Redazione
27/11/2017

I nuovi colleghi di lavoro saranno chatbot e assistenti virtuali

Secondo una recente indagine di Hays Journal, il 62% degli intervistati si aspetta di utilizzare l’AI sul lavoro entro il 2018 per elaborare grandi quantità di dati e svolgere mansioni ripetitive

I nuovi colleghi di lavoro saranno chatbot e assistenti virtuali

Niente paura, non stiamo parlando di scenari apocalittici da film di fantascienza dove le macchine prenderanno il potere sull’uomo portandoci via il lavoro e la libertà. Tuttavia, le applicazioni dell’intelligenza artificiale, anche per farsi sostituire in alcune mansioni sul posto di lavoro, non sono più un’idea futuristica. Il lavoro sta cambiando Secondo l’Hays Journal che, nella sua ultima edizione, ha analizzato come l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, queste tecnologie stanno avendo un grosso impatto sui processi lavorativi. “Molti di noi non ci fanno caso, ma quando parliamo a un dispositivo chiedendo di attivare una sveglia, aprire un’app o riprodurre un brano di cui non ricordiamo il titolo - afferma Carlos Manuel Soave, managing mirector di Hays Italia - ci stiamo effettivamente rivolgendo a una macchina. Allo stesso tempo, quando le aziende comunicano con i propri clienti attraverso Facebook Messenger o Twitter, spesso dialogano attraverso un chatbot e non con un essere umano”. Sfide e opportunità Si tratta di sistemi di automazione che, da una parte, possono portare grandi vantaggi alle aziende, contribuendo alla semplificazione dei processi ma che, dall’altra, rappresentano una sfida su diversi fronti. “Per i dipendenti, ad esempio - continua Soave - vuol dire migliorare le proprie digital skill; per le organizzazioni, sostenere dei costi d’implementazione e adozione talvolta piuttosto elevati”. Le aree interessate Secondo gli esperti Hays, l’introduzione delle nuove tecnologie riguarderà in primis l’automazione delle attività ripetitive, liberando tempo prezioso e l’assistenza in generale, sia ai dipendenti, sia ai clienti. L’analisi dei dati è, naturalmente, un altro ambito dove l’AI può fare la differenza ma, nondimeno, può essere utile nella formazione, nella comunicazione interna e nello scouting di nuovi talenti. Utilizzo dell’AI in aumento L’uso dell’AI è in aumento in numerosi settori: secondo quanto emerso da una ricerca di Deloitte intitolata “Human Capital Trends 2017”, svolta su un campione di 10.400 professionisti in 140 Paesi, il 38% degli intervistati sta già utilizzando l’intelligenza artificiale sul posto di lavoro e il 62% si aspetta di farlo entro il 2018. Un terzo dei dipendenti intervistati ritiene che le proprie mansioni lavorative saranno coadiuvate, in futuro, dall’intelligenza artificiale.