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4w Marketplace: «Finalmente è l’anno del mobile»

Autore: Redazione


In vista dell’Upgrade Mobile Summit di oggi, DailyNet ospita una preziosa riflessione di Massimo Pattano, Marketing Manager di 4w Marketplace

A cura di Massimo Pattano, marketing manager di 4w Marketplace
Massimo Pattano

Questa volta per davvero, non stiamo scherzando. È che fino ad oggi, noi del digital advertising, l’abbiamo forse guardato da una prospettiva sbagliata, non siamo riusciti a dargli il giusto valore oppure, addirittura, non l’abbiamo considerato affatto, pensando che fosse ad esclusivo appannaggio di social e search. Oggi però siamo davvero nell’anno, o meglio, negli anni del mobile.

Comprendere il mezzo

È una questione di comprensione del mezzo, del suo utilizzo e delle sue potenzialità. Da anni ci chiediamo come mai un oggetto come lo smartphone, che riveste un ruolo così importante nella quotidianità di ognuno di noi, non sia nella hit parade degli investimenti pubblicitari e ricopra invece sempre un ruolo di “caratterista” in un film senza sceneggiatura. Lo teniamo costantemente con noi, ci sta vicino anche mentre dormiamo, non possiamo dimenticarlo a casa senza che questo ci provochi un attacco di panico, è un oggetto dal quale non ci separiamo mai, protetto da impronte digitali e password, che accompagna una gran parte delle nostre attività durante la giornata.

Sempre connessi

Un giorno, in un convegno a New York, tra tante elucubrazioni sui trend e gli sviluppi dell’innovazione, un ragionamento in particolare mi ha colpito per la sua semplicità: gli investitori continuano a pensare che la comunicazione di brand debba essere declinata su superfici estese e relegano al mobile esclusivamente ciò che ha come obiettivo la cosiddetta performance. Ma l’utilizzo che facciamo quotidianamente dello smartphone ci ha ormai insegnato che la sua forza sta nell’essere una utility: se mi annoio guardo i social, se mi devo spostare uso le app di mobilità (a Milano Enjoy, Atm, Ofo, ...), se devo mangiare guardo le recensioni (TripAdvisor, …) e via di questo passo. Il telefono mi viene costantemente in aiuto per qualsiasi esigenza, sul telefono conservo foto, musica, documenti e quant’altro. Ma non solo: posso essere sempre connesso. Questo è un aspetto talmente forte nella vita di noi tutti che il timore di non essere costantemente “connessi”, per qualcuno, si trasforma addirittura in una vera e propria patologia (la nomofobia).

Utilità

Dunque, questa sua peculiarità è ciò che dobbiamo imparare a sfruttare meglio dal punto di vista pubblicitario. La parola chiave è “utilità” e riuscire a proporre qualcosa di utile porta senza dubbio al successo della propria comunicazione mobile. Ma ad oggi sono ancora davvero pochi gli investitori che hanno realizzato proposte specifiche per questo device, la comunicazione su mobile continua ad essere la versione in dimensione ridotta di quella su desktop. Penso ad esempio a video verticali girati ad-hoc, non certo a quei software che eliminano le porzioni laterali dell’immagine. Oppure a video girati appositamente secondo i criteri di fruizione da mobile, a form con domande veloci che si possano compilare con una mano mentre si cammina, ecc. L’adv pensato per lo smartphone è evidentemente un po’ in ritardo ed è decisamente ora di accelerare i tempi perché tutto corre velocemente e, ad esempio, la realtà aumentata e i video 360 introdurranno rapidamente nuovi concetti di product placement che avranno bisogno di una comunicazione adeguata.

Persone oltre la tecnologia

4w MarketPlace ha sempre seguito un percorso di naturale evoluzione nei confronti del mobile. Fermo restando che il fattore “utilità” nella comunicazione su mobile fa la vera differenza in termini di performance, abbiamo gestito il mobile al pari degli schermi di maggiore dimensione, quindi mettendo in campo tutte le nostre competenze per l’ottimizzazione delle campagne. Per alcune properties, lo smartphone si è addirittura rivelato il device che sviluppa il maggior numero di pagine viste. Di fianco alla tecnologia ci sono persone competenti che la governano, account dedicati ed esperti che lavorano in collaborazione con i nostri clienti per aiutarli a raggiungere i propri obiettivi, su desktop come su mobile.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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