Autore: Redazione
13/11/2017

WPP Italia: ricavi e profitti in crescita nel 2017. E buone prospettive per l’anno prossimo

Il country manager del Gruppo, Massimo Costa, ne ha anticipato risultati e aspettative venerdì scorso in occasione della sesta edizione del Forum “Il ruolo della comunicazione per la società di domani - Generare valore e cambiamento culturale”, organizzato con TEH - Ambrosetti

WPP Italia: ricavi e profitti in crescita nel 2017. E buone prospettive per l’anno prossimo

WPP Italia si avvia a una chiusura d’anno positiva per quanto riguarda il fatturato, anche se il suo country manager Massimo Costa, parlando venerdì con DailyMedia in occasione della sesta edizione del Forum “Il ruolo della comunicazione per la società di domani - Generare valore e cambiamento culturale”, organizzato con TEH - Ambrosetti, non ha fornito un’indicazione precisa sul tasso di incremento, comunque atteso in quel delta “fino al 5%” già messo a segno nei primi 9 mesi. Un andamento che, in ogni caso, dovrebbe essere migliore di quello del mercato degli investimenti stimato da GroupM per il 2017, pari al +0,4%.

WPP Italia ha dovuto assorbire le perdite di importanti budget media come quelli di FCA, TIM e Volkswagen, in parte compensati dalle vittorie di PSA, Ikea e Toyota tra gli altri, ma l’offerta “orizzontale” con cui il Gruppo approccia il mercato, cercando, spesso con successo, di offrire ai clienti servizi integrati delle sigle che ne fanno parte o anche team appositamente dedicati, “ripaga” sul fronte dei profitti, che crescono a doppia cifra. Questo, sempre “grazie”, soprattutto, a digital, ricerche e planning.

Aspettative per il 2018

Nelle prossime settimane, inoltre, sempre WPP Italia dovrebbe ufficializzare il closing di almeno un paio di acquisizioni: per quanto riguarda la consulenza strategica, si parla sempre di Long Term Partners - LTP, il cui presidente, Marco Costaguta, intervenuto anche al Forum, fa parte tra l’altro dell’Advisory Board WPP/TEH - Ambrosetti, i cui incontri nel corso dell’anno hanno permesso di mettere a fuoco i punti affrontati venerdì. Sul fronte digitale, invece, il focus resta sempre su Doing, ma se ne parla ormai da un anno e mezzo almeno. Per quanto riguarda il 2018 (al termine del quale, tra l’altro, potrebbe iniziare la concentrazione delle varie sigle del Gruppo nel nuovo hub logistico sui Navigli a Milano), Costa confida in un anno ancora più positivo per WPP, così come dovrebbe esserlo per il mercato degli investimenti, per il quale il forecast sempre di GroupM è del +2,7%, grazie anche agli eventi sportivi tipici degli anni pari.

Per Costa, i dati confermano la convinzione del Gruppo che ci sia un “circolo virtuoso” tra andamento del PIL e quello degli investimenti in comunicazione, e viceversa: il che, per il country manager, sta a significare quanto siano strategici questi ultimi per lo sviluppo del Paese. E, sempre per questo, Costa, parlando di uno dei temi più caldi di questo periodo per la industry, sottolinea che, attualmente, i veri concorrenti dei grandi Gruppi di comunicazione come WPP sono proprio quelli globali di consulenza: che, però, per ora, non vendono servizi orizzontali e non hanno competenze creative e nella costruzione delle brand equity. Anche per questo, sempre il country manager ha sottolineato come il ruolo di motore dello sviluppo economico dei servizi di marketing e comunicazione non sia ancora sempre parte integrante della cultura imprenditoriale italiana, benché si siano fatti molti passi in avanti.

Città e Regioni motori di crescita

Il primo tema affrontato durante il Forum, dopo l’introduzione di Valerio De Molli, managing partner di TEH-Ambrosetti, è stato il ruolo delle Città Metropolitane e delle Regioni come luoghi di creatività e competitività, motori della crescita del Paese. Il sindaco di Genova Marco Bucci ha raccontato quale ruolo vede per le città metropolitane, mentre il presidente della Lombardia Roberto Maroni ha ricordato perché la Regione è “The place to be”. I lavori sono quindi proseguiti con una serie di interventi dedicati all’esame dell’andamento dei consumi e al divario tra nord e sud del Paese. Costaguta, Cristina Scocchia (ceo di Kiko), Aldo Bisio (a.d. di Vodafone Italia) e Francesco Pugliese (a.d. di Conad) hanno presentato la loro visione delle prospettive dei consumi nei vari settori e il ruolo dei brand in questo percorso. L’attenzione si è poi spostata su un tema di grande attualità: le sfide portate dall’innovazione tecnologica nella misurazione dell’efficacia della comunicazione. Ne hanno parlato Luca Colombo (country manager di Facebook Italia) e Andrea Zappia (a.d. di Sky Italia), a testimonianza di come digitale e tv, che rimane il mezzo preferito dalle aziende, stiano ripensando i processi di valutazione degli ascolti e della visibilità.

Il ruolo dell’innovazione

La seconda sessione del Forum ha mantenuto il focus sull’innovazione tecnologica, spostando però la discussione dai media alle persone. De Molli ha parlato delle sfide che la rivoluzione tecnologica ha portato nel mondo della comunicazione in termini di nascita di nuove professionalità e crescita di posti di lavoro. Gad Lerner, presidente del board editoriale di Laeffe, ha focalizzato il suo intervento sul cambiamento della composizione e della dinamica sociale in un mondo in continua e sempre più rapida evoluzione, con il tramonto di certezze e la nascita di nuovi paradigmi, validi solo per la parte giovane della popolazione. Uno dei progetti dell’Advisory Board è la presentazione di una selezione di eccellenze dell’industria italiana ai quasi 200.000 dipendenti di WPP nel mondo. Il volumetto “Italy is definitely alive and kicking” porta ogni anno, ormai da 6, 10 best case italiani nel mondo. Due di queste eccellenze sono state presentate al Forum: Finmeccanica, dal suo presidente Giampiero Massolo, e Diasorin dal suo a.d. Carlo Rosa. La continuità di relazione tra WPP Italia e le istituzioni ha trovato un’ulteriore conferma nell’ultimo intervento del Forum, tenuto dal ministro Dario Franceschini, che ha sottolineato come cultura, creatività e comunicazione siano leve di sviluppo e attrattività primarie del nostro Paese.