Il CdA del Gruppo di cui sono presidente Giorgio Fossa e a.d. Franco Moscetti, che si è tenuto venerdì, evidenzia un miglioramento di ebitda ed ebit, e anche della pubblicità tra luglio e settembre. In corso l’aumento di capitale
Il CdA de Il Sole 24 ORE - di cui sono presidente Giorgio Fossa e a.d. Franco Moscetti - ha approvato venerdì il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2017. I dati più importanti evidenziati sono che è in itinere il processo dell’aumento di capitale pari a 50 milioni di euro (Confindustria ne ha già versati 30 per l’esercizio dei diritti d’opzione, i residui 20 sono garantiti da un consorzio di collocamento) e che sono già stati versati da Palamon in un escrow account 36,7 milioni come previsto negli accordi per la cessione del 49% dell’area Formazione. Per quanto riguarda i conti, al netto degli oneri non ricorrenti rispetto al 30 settembre 2016 rideterminato, migliorano l’ebitda, di 8,8 milioni (da -20,3 a -11,5), l’ebit, di 13,8 (da -35,9 a -22,1) e il risultato netto, di 14,7 (da -35,1 a -20,4). Il taglio dei costi diretti e operativi è stato di circa 28 milioni (-19,8%).
I ricavi consolidati sono stati pari a 168,3 milioni, che si confrontano con un valore rideterminato pari a 193,0 milioni dello stesso periodo del 2016 (-24,7 milioni, pari al -12,8%). Tale variazione è dovuta in particolare alla diminuzione dei ricavi editoriali pari a 10,8 milioni (-11,8%) e dei ricavi pubblicitari, pari a 8,4 milioni (-10,4%). Quest’ultimo, nel terzo trimestre, è stato pari al 7,6% rispetto al calo registrato nel primo semestre, pari all’11,5%. La diffusione cartacea media per il periodo è pari a circa 93 mila copie (-24,1% vs 2016). La diffusione digitale è pari a circa 86 mila copie (+0,5% vs 2016). La diffusione cartacea sommata a quella digitale è complessivamente pari a 179 mila copie medie (-14,0% vs 2016).
Relativamente alle copie vendute medie nel periodo, le cartacee sono pari a 83 mila copie (-23,1% vs 2016). Le copie vendute cartacee sono inferiori alle copie diffuse cartacee su pari periodo per l’esclusione delle copie omaggio e di quelle distribuite tramite l’Osservatorio Giovani Editori. Le copie digitali totali sono pari a 148 mila copie (-7,5% vs 2016), di cui 61 mila multiple vendute a grandi clienti non dichiarate ad ADS nei dati diffusionali. Complessivamente le copie carta + digitale medie vendute nel periodo sono pertanto pari a 231 mila copie (-13,8% vs 2016).
Cala il costo del personale
I margini operativi beneficiano della significativa riduzione dei costi diretti e operativi pari a 27,6 milioni (-19,8%). Il costo del personale, pari a 91,3 milioni, è in aumento di 9,1. Su tale incremento di costi incidono in particolare oneri di ristrutturazione per 20,6 milioni. Complessivamente, il costo del personale al netto degli oneri di ristrutturazione è in diminuzione di 6,0 milioni (-7,9%), principalmente in relazione alla diminuzione dell’organico medio che, al netto dell’area Formazione, è pari a 1.088 unità e si confronta con un dato del pari perimetro del 2016 di 1.149. Il margine operativo lordo (ebitda), al netto di oneri non ricorrenti per 23 milioni, migliora di 8,8 portandosi a -11,5 rispetto al valore negativo di 20,3 del pari periodo del 2016 rideterminato. L’ebitda di gennaio-settembre 2017 è negativo per 34,5 milioni e si confronta con un risultato negativo di 29,4 del pari periodo del 2016 rideterminato. Il risultato operativo (ebit), al netto di oneri non ricorrenti per 23 milioni, migliora di 13,8, portandosi a -22,1 (-35,9 nel pari periodo 2016). L’ebit è negativo per 45,1 milioni e si confronta con l’ebit negativo di 51,0 di gennaio-settembre 2016 rideterminato. Il risultato netto al netto degli oneri non ricorrenti è pari a -20,4 milioni (-35,1 nel 2016). Il risultato netto è negativo per 51,2 milioni (-61,6 nel pari periodo 2016). La posizione finanziaria netta è negativa per 65,9 milioni (-55,2). Il patrimonio netto è negativo per 63,2 milioni, in diminuzione di 5,7 rispetto ai -57,5 al 30 giugno 2017. Rispetto al dato al 31 dicembre 2016 (negativo per 12,4 milioni) si registra una diminuzione di 50,8 milioni, sostanzialmente a seguito del risultato netto di periodo. I risultati del terzo trimestre sono in linea con le previsioni del nuovo Piano per l’esercizio 2017: a fronte di una perdurante debolezza dei ricavi prosegue la riduzione dei costi diretti e operativi. Pertanto, la società ritiene di poter escludere la ricorrenza prospettica (nei prossimi dodici mesi) della fattispecie di cui all’art. 2446 del Codice Civile.