Autore: Redazione
22/12/2017

“Russia 2018” in esclusiva a Mediaset. In Italia, raccolta incrementale da 40 milioni a salire

Oltre che in Spagna, il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi avrà la diretta di tutte le 64 partite dei prossimi Mondiali di calcio. E oggi si saprà se e di quanto le entrate attese da Publitalia supereranno i costi per i diritti

“Russia 2018” in esclusiva a Mediaset. In Italia, raccolta incrementale da 40 milioni a salire

Dopo le tante voci che si sono rincorse, ieri Mediaset ha ufficializzato che tutte le 64 partite della Coppa del Mondo FIFA 2018 saranno visibili per la prima volta sulle sue reti e, quindi, sulla tv commerciale italiana. Il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi offrirà perciò ai suoi telespettatori gratuitamente e in esclusiva l’evento sportivo comunque molto atteso anche se l’Italia, notoriamente, non ci sarà. Oltre che nel nostro Paese, “Russia 2018” sarà visibile in diretta anche sulle reti spagnole del Gruppo Mediaset. Oggi, nell’apposita conferenza stampa, i vertici di Mediaset sveleranno forse il prezzo realmente pagato per questa esclusiva, e quelli di Publitalia, di cui è a.d. Stefano Sala, i relativi ricavi attesi.

In entrambi i casi, le basi dovrebbero essere da 40 milioni di euro a salire. Per i diritti, si continua a parlare di 78 milioni, ma la cifra dovrebbe essere, anche sensibilmente, più bassa mentre, per la raccolta, quella da noi indicata è quella stimata da Rai Pubblicità nel caso fosse stato il Gruppo pubblico a trasmettere le partite e che sconta la mancanza della nostra Nazionale (le entrate dei precedenti Mondiali, per la concessionaria che l’a.d. Fabrizio Piscopo sta per lasciare, furono di 76 milioni). In ogni caso, per gli analisti di Equita  Sim, l’acquisto dei diritti può rappresentare un elemento positivo per la raccolta del Biscione, stimata sulla tv in chiaro “in crescita dello 0,5% nel 2018, escluso l’impatto negativo della riduzione della raccolta su Premium”.

Le critiche dell’Usigrai

Il “colpo” di Mediaset non è piaciuto all’Usigrai. “Il Mondiale di calcio per la prima volta sarà fuori dalla Rai. Una decisione che reputiamo densa di rischi - scrive il sindacato della tv pubblica -. Il primo è quello dell’erosione del ruolo di servizio pubblico con scelte che cominciano a sembrare frutto di una strategia mirata alla delegittimazione della Rai come patrimonio dei cittadini. Ci chiediamo se vi sia consapevolezza di questo nei vertici aziendali e anche nell’azionista”. L’Usigrai aggiunge - secondo quanto riportano alcuni organi di stampa - che, “secondo l’azienda di viale Mazzini, sono troppi 85 milioni senza gli azzurri e con un tetto pubblicitario che porterebbe una notevole perdita di bilancio”. “Si punterebbe invece sulla Champions League - dove però - dice sempre l’Usigrai - non c’è la certezza di prevalere nella gara per i diritti tv visto che, dalla prossima stagione, l’Italia sarà rappresentata da 4 squadre”.