Autore: Redazione
14/07/2017

Google, tiepido benvenuto per Exchange Bidding: criticato il sistema fee

A raccontare le fasi iniziali del prodotto è AdAge, secondo cui gli operatori ad tech sono i più dubbiosi e Big G si dice convinto delle performance della sua soluzione di header bidding

Google, tiepido benvenuto per Exchange Bidding: criticato il sistema fee

Di recente Google ha lanciato Exchange Bidding, la sua soluzione di header bidding per gli editori che mettono all’asta la propria inventory tramite DoubleClick. Atteso da tempo, lo strumento avrebbe ricevuto un tiepido benvenuto dal mercato. Il motivo principale? Una fee del 5% per ogni transazione effettuata tramite Exchange Bidding, molto di più di quanto non chieda Amazon per la medesima soluzione e tutti gli altri operatori del segmento, osserva un articolo pubblicato da AdAge.

Google, dal canto suo, sostiene che il prezzo è giustificato dalle avanzate capacità di reporting e dalla protezione dai malware. Insomma una diatriba che potrebbe però effettivamente rallentare la diffusione dello strumento, dato che l’header bidding è visto dagli editori più come un’opportunità in termini di monetizzazione e meno come costo. Inoltre l’header bidding ha aperto la competizione per i budget digitali anche a rivali diretti come Amazon e Facebook, già ben equipaggiati in questa specifica arena.

Un altro elemento di scontro è rappresentato dalla volontà di Google di mantenere  il controllo del billing e delle relazioni contrattuali, uno dei beni più preziosi in mano alle compagnie ad tech. È il caso di Rubicon Project, che, stando a quanto riporta sempre AdAge, non dovrebbe rinnovare il periodo di prova principalmente per via delle fee, un sistema quasi sconosciuto nell’header bidding. C’è anche chi si ritiene molto soddisfatto, come Hearst, convinto soprattutto dalla capacità di snellimento delle operazioni e dell’evoluzione tecnologica di Exchange Bidding. Quindi, AdAge cita anche PubMatic che per ora si dice non interessato al prodotto, riservandosi la facoltà di cambiare idea in futuro.

Sentimenti contrastanti, ma Google va avanti per la sua strada sostenendo che reporting e billing sono tra i più grandi benefici offerti dalla sua soluzione di header bidding. E la soluzione garantisce agli editori il pagamento per ogni singola impression, proteggendoli da exchange e porzioni di web meno sicuri. “Il nostro obiettivo per Exchange Bidding è creare una soluzione che fornisca ai publisher le funzioni, la flessibilità e la trasparenza che stanno cercando, per supportarli nella crescita del business - ha dichiarato un portavoce di Google ad AdAge -. Siamo molto contenti dei progressi raggiunti da Exchange Bidding finora. I publisher hanno adottato la soluzione con entusiasmo e anche le revenue degli editori sono al di sopra delle nostre iniziali aspettative”.