Autore: Redazione
15/09/2017

Con Alessandro Lacovara m.d., PHD mira a entrare nella top 5 in 24 mesi. Per OMG, anno record a +15%

Il ceo del Gruppo, Marco Girelli, punta sul nuovo manager per la crescita interna della sigla e preannunia risultati complessivi molto positivi sul fronte sia del billing che dei ricavi

Con Alessandro Lacovara m.d., PHD mira a entrare nella top 5 in 24 mesi. Per OMG, anno record a +15%

Marco Girelli, ceo di Omnicom Media Group Italia e di PHD Italia, ha ufficializzato ieri l’ingresso nell’agenzia media e di comunicazione del Gruppo,  di Alessandro Lacovara che, a partire dal 1° settembre, ha assunto il ruolo di nuovo managing director, subentrando a Vittorio Bucci, passato a guidare InMediato e Mediaplus. Quest’ultimo (la cui completa biografia professionale è riportata nel box), è stato da ultimo director della business unit Digital di Wind. Tra le sue precedenti esperienze, anche quella in Vodafone, che gli ha permesso di conoscere Girelli e OMD (altro brand di OMG) quando quest’ultima si occupava del citato operatore di tlc. Commenta Girelli: «Determinato e propositivo, sono convinto che Alessandro sia la persona giusta per questo passaggio di testimone, un abilitatore in grado di consolidare la leadership dell’agenzia nel mercato italiano e traghettarci verso obiettivi sempre più ambiziosi. Alessandro avrà dunque il compito di portare avanti e accelerare ulteriormente il processo di potenziamento e sviluppo del business dell’agenzia». Aggiunge Lacovara: «Mi piace stare al centro del cambiamento, nella stanza dei bottoni dove si disegna il futuro del business, basato sull’integrazione dei canali di comunicazione con i dati e le performance. Per questa ragione credo di essere nel posto giusto, nel luogo dove tutte queste cose stanno succedendo simultaneamente e a grande velocità».

Amministrato a 380 milioni

I due manager hanno anche svelato gli obiettivi sfidanti per PHD, il principale dei quali è quello di entrare nella top 5 delle centrali che operano nel nostro mercato in 24 mesi. La classifica Recma relativa al 2016 accreditava alla sigla un billing di 318 milioni di euro, ma a oggi, considerando l’avvenuta acquisizione, tra le altre, del conto Volkswagen (122 milioni) e il conseguente passaggio di quello PSA (60 milioni) in OMD, l’amministrato supera già i 380 milioni. Del resto, anche grazie ad altre 9 acquisizioni (tra cui Aia, CP Company, Converse, Regione Trentino e Qatar Airways), finora, quest’anno, ha avuto un tasso di client retention (al netto del passaggio interno di PSA) del 100%, con una crescita del 24% del giro di affari e del 15% in termini di addetti, che sono oggi più di 110 tra Milano e Verona (sede che, oltre alla citata Aia, gestisce clienti come Coop e Porsche). Tutto questo sta contribuendo a quella che Girelli ha definito la miglior performance che OMG ha mai avuto e che permette a quest’ultimo di proiettare una crescita del 15% in termini sia di billing che di ricavi ed Ebitda.

Accelerare l’innovazione

A Girelli però importa molto anche il contributo che è convinto che Lacovara (entrato anche nel board di OMG Italia) può dare, oltre che al cambiamento dell’organizzazione e dell’approccio interni a un Gruppo che fa necessariamente dell’innovazione e del servizio il proprio mantra operativo, anche a quello dei clienti nei confronti delle problematiche media. «Problematiche - ha detto - che, in realtà, sono anche delle grandi opportunità di sviluppo del business delle aziende che, in ragione della rivoluzione digitale in atto, devono a loro volta accelerare un radicale cambiamento nelle modalità di approccio con i consumatori, considerando e approcciando i touch point che coinvolgono questi ultimi come, appunto, occasioni continue di business. Un business che si fa sempre più in tempo reale e dove il valore aggiunto consulenziale delle centrali, per esempio nella gestione e interpretazione dei big data è oggi irrinunciabile». È una realtà, dicono Girelli e Lacovara, che le aziende non sanno ancora affrontare a pieno, mentre PHD (e OMD, così pure come la terza sigla del Gruppo, Omni@) riescono a gestire grazie ai supporti tecnologici di cui dispongono e ai tools costantemente aggiornati che vengono sviluppati anche a livello globale da un lato e ai profili di talenti e collaboratori che vengono ingaggiati per saper leggere i dati e offrire scenari in cui aziende e brand possono muoversi, anche sul fronte dei contenuti, dall’altro.