Autore: Redazione
04/12/2017

Google, ads.txt dà i suoi primi risultati: cresce il pricing degli annunci

Il nuovo standard per gli editori si sta rivelando molto utile per combattere le pratiche fraudolente e fornisce ulteriore valore agli spazi pubblicitari

Google, ads.txt dà i suoi primi risultati: cresce il pricing degli annunci

I tentativi di combattere le frodi nell’online advertising stanno dando i primi, concreti risultati. Ad affermarlo è Google, secondo cui i prezzi degli annunci transati attraverso i suoi tool è aumentato nel corso delle ultime tre settimane. Il motivo? L’adozione dello standard ads.txt. Ads.txt è un meccanismo con cui gli editori segnalano i partner e gli operatori ad tech legittimati a vendere i propri spazi pubblicitari, limitando in questo caso le frodi, riporta il Wall Street Journal.

Prezzi più alti

L’annuncio di Big G è una buona notizia per il settore, in particolare per i publisher, molti dei quali sono convinti che le pratiche scorrette abbiano avuto un impatto negativo sul pricing della propria inventory per via di spazi contraffatti resi disponibili sul mercato. Una tendenza paragonata alla circolazione di Rolex contraffatti, che ha ripercussioni negative sul valore degli orologi originali. Dall’8 novembre Google ha suggerito agli advertiser di affidarsi solo agli attori indicati attraverso il protocollo e ha registrato un declino di inventory fraudolenta. I prezzi sono aumentati e mano a mano che ads.txt si diffonderà ulteriormente è probabile che salgano ancora.

Ads.txt: sale l’adozione

Gli inserzionisti, dunque, dovranno comprare annunci più costosi, ma avranno al tempo stesso la sicurezza che gli stessi siano veicolati a target reali e di qualità, lontani da problematiche di brand safety.  Stando sempre a quanto rivela Google, l’adesione ad ads.txt ha subito una notevole accelerazione nelle ultime settimane: oggi oltre il 50% dell’inventory su DoubleClick Bid Manager è legata agli editori che usano lo standard. E più di 750 dei 2.000 top publisher a bordo del sistema garantiscono questo standard. Secondo Big G, infine, alcuni publisher sono reticenti ad adottare il protocollo, per questo, sostiene la società, occorre educare il mercato, per evitare confusioni e sottolineare i benefici di ads.txt.