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Google punta a presidiare l’infrastruttura pubblicitaria TV

Autore: Redazione


L’azienda sta cercando di convincere le società televisive ad adottare il suo software di video ad tech e sono già oltre 50 i broadcaster che hanno scommesso su Big G

di Anna Maria Ciardullo

Per Google, presidiare i canali adv della TV è l’ultima frontiera. Per questo, l’azienda sta cercando di convincere le società televisive ad adottare il suo software di video ad tech. A scommettere su Google è, per esempio, CBS che si è affidata alla tecnologia di Big G per la distribuzione di annunci pubblicitari da affiancare all’ultima serie originale “Star Trek”, anchor show  per il suo nuovo servizio di abbonamento in streaming CBS All Access. Ne parla un articolo di Business Insider. Questa collaborazione di per sé non sposterà l’intera potente struttura del business pubblicitario televisivo ma rappresenta, senza dubbio, una vittoria significativa per Google e dimostra come le grandi aziende mediatiche stiano prendendo sul serio i cambiamenti in TV. Google ha tentato più volte nell’ultimo decennio di incanalare il suo ad business in quello della TV, con risultati molto contrastanti. Negli ultimi sei mesi circa, nello specifico, l'azienda di Mountain View ha cercato di vendere il suo software d’inserzione pubblicitaria ai grandi player TV e video. Questo, mette Google in concorrenza diretta con il gigante della tv via cavo Comcast, che possiede Freewheel, il leader nella distribuzione di annunci pubblicitari per lo streaming dei programmi televisivi sul web.

I vantaggi

Il vantaggio di affidarsi a Big G, per i broadcaster, coincide, ad esempio, con la possibilità di accedere alle preziose fonti di dati posseduti dalla piattaforma, che permetterebbero di creare annunci altamente mirati. Forse, potrebbe anche costruire uno scambio di annunci televisivi, accelerando un futuro in cui gli annunci televisivi sono intelligenti e scambiati “programmaticamente” proprio come gli annunci web, utilizzando software automatizzati. Le reti televisive possono utilizzare gli strumenti di Google per conoscere meglio il pubblico che guarda i loro spettacoli, cosa che può aiutare a prevedere e gestire le entrate. Inoltre, la società assicura che i suoi strumenti faranno in modo che le persone non vedano gli stessi annunci più e più volte e che gli inserzionisti competitivi non trovino i loro annunci in esecuzione l’uno accanto all’altro.

Un potere troppo grande

La posta in gioco è alta. Sebbene i servizi di streaming ad-free come Netflix continuino a dominare, sempre più persone stanno diffondendo contenuti TV supportati da pubblicità attraverso smart TV e app, come Hulu, CBS All Access o ESPN. Tuttavia, non tutti sono favorevoli a questo insediamento di Google che andrebbe, inevitabilmente, ad accrescere il suo già enorme potere. Oltre a cercare di sostituire Comcast per la consegna degli annunci pubblicitari, la scorsa primavera Google ha anche implementato uno strumento software per l’acquisto di annunci.

Non è una novità per Google

Non è la prima volta che Big G compie questo passo. Già nel 2007 Google aveva un business che prometteva di portare nel mondo televisivo elementi di pubblicità digitale. Aveva intrapreso accordi per aiutare le reti TV a vendere l’inventory in eccesso, ma quell’iniziativa, chiamata Google TV Ads, non è mai decollata e fu chiusa nel 2012. Inoltre, la società ha anche Android TV, software che alimenta molte smart tv. Oltre a CBS, Google ha stipulato accordi con un numero crescente di reti TV per la distribuzione di annunci in streaming, tra cui Bloomberg, AMC, CW, BBC America e Lifetime. Qualche settimana fa, Google ha anche introdotto una serie di nuovi prodotti pubblicitari. Ad oggi, sono oltre 50 le aziende televisive e di intrattenimento negli Stati Uniti, Canada e America Latina che utilizzano la piattaforma pubblicitaria di Google. Ciò che aiuta è che, mentre Google è un nuovo arrivato nella produzione televisiva o nelle vendite di annunci, l’azienda ha una lunga tradizione nella fornitura di tecnologia di servizi pubblicitari. Il business DoubleClick è la piattaforma pubblicitaria più comunemente utilizzata tra gli editori e gli inserzionisti per consegnare annunci web al posto giusto al momento giusto, ma la concorrenza di Comcast e le resistenze dell’industry non sono semplici da smontare.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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