Autore: Redazione
20/06/2017

LUZ: da agenzia fotografica a content provider per progetti editoriali e di marketing digitale

Con Alice Siracusano come socio di maggioranza, la società che ha raccolto il testimone della Grazia Neri vuole diventare un punto di riferimento per la comunicazione attraverso contenuti

LUZ: da agenzia fotografica a content provider per progetti editoriali e di marketing digitale

Da agenzia fotografica a content provider per progetti di marketing digitale, con un focus sull’immagine e il pallino della correttezza nella comunicazione. LUZ, società nata nel 2010 dal passaggio di testimone della storica Agenzia Grazia Neri, oggi amplia i propri orizzonti sotto l’impulso di Alice Siracusano, nuovo amministratore delegato e socio di maggioranza della società. Entrata in LUZ nel 2015 per dirigere la unit corporate, Siracusano proviene dal mondo digital: Samsung, e prima ancora Google dove si è occupata di YouTube, nonché agenzie di adv. A lei tocca la gestione delle attività ereditate dall’Agenzia Grazia Neri, vale a dire un archivio di milioni di foto, collaboratori in tutto il mondo, e le relazioni con gli editori: «Mi sono appassionata della materia tanto da decidere di entrare nella società» di cui nel febbraio di quest’anno ha acquisito il 51%. L’ex socio di maggioranza Roberto Minetto resta nella compagine con il resto delle quote. «Il mio progetto - dice Siracusano - è utilizzare gli strumenti digitali in modo funzionale al business. Secondo il nostro approccio, i consumatori sono come lettori. Un’azienda dovrebbe guardare al proprio target come a un pubblico e noi ci stiamo attrezzando per offrire ai clienti le giuste competenze per parlare a diversi target».
Il metodo LUZ
Siracusano ha chiamato in LUZ Cristian Micheletti da MTV, per coordinare l’area publishing, e Gabriele Ferraresi, da Better Days, per occuparsi dei Millennials. Sono solo alcuni dei professionisti coinvolti nella “nuova” LUZ: «Ci proponiamo a editori e aziende come advisor sui contenuti attraverso il nostro metodo - continua l’a.d. -: individuazione dei valori del brand e del suo consumatore, che poi trasformiamo in un pubblico; analisi dei contenuti dei competitor per individuare i temi più interessanti per il target di riferimento; costruzione di un palinsesto ad hoc per il cliente; misurazione dei risultati».
Una case history: Samsung
Un progetto che rappresenta bene l’approccio di LUZ è il Samsung Instagram Storytelling Project, realizzato nel 2016. Il tema della comunicazione era il miglioramento della qualità della vita attraverso l’utilizzo della lavatrice AddWash. Durante tutto l’anno una coppia di fotografi, Giulia Tibaldi e Giordano Garosio che lavorano per LUZ, coppia anche nella vita, hanno raccontato la propria esperienza con il prodotto attraverso scatti pubblicati su Instagram con l’hashtag #SamsungStory. Il progetto è stato iscritto ai Cannes Lions 2017 nella categoria PR digital e brand storytelling. «L’uso di Instagram e in generale dei social pone alcune questioni, come quelle degli influencer e della reazione all’epoca della cosiddetta post verità. Il tema è quello dell’autorevolezza, e della correttezza nei confronti del pubblico, che per noi sono cruciali. Nel nostro approccio gli influencer devono essere coerenti con i valori che vogliamo proporre e devono essere percepiti come tali da parte del pubblico. Cerchiamo di garantire l’autenticità della comunicazione, per creare engagement in modo naturale e abbiamo riscontrato ottimi risultati».
Le attività con gli editori
LUZ dalla fondazione punta a sviluppare anche il business con gli editori, attraverso la fornitura di contenuti che possano essere declinati su più piattaforme come, ad esempio, il servizio sulle torture inflitte ai civili dai soldati iracheni realizzato da Alì Arkady, autore di LUZ e dell’agenzia partner VII, diventato un servizio de “Le Iene” condotto da Pablo Trincia, e un reportage su L’Espresso. LUZ è anche impegnata in una serie di iniziative autoprodotte tra cui spicca il lancio a fine giugno di “Sapiens”, una pagina di Facebook che combatte le fake news, il cosiddetto “bomberismo” e la superficialità nell’informazione attraverso i contenuti prodotti dalla LUZ stessa. «Questo è un anno molto importante perché stiamo investendo su molti fronti, non solo in marketing ma anche in formazione su tutti quei temi per noi cruciali, dal search engine marketing al diritto di autore, dal diritto di immagine alla privacy, rivolta sia ai nostri addetti sia ai nostri autori». La struttura guidata da Alice Siracusano conta 13 addetti - «in aumento» - e oltre 400 autori collaboratori. Nel 2017, anno in cui le attività si diversificano rispetto al precedente, punta a una crescita dei ricavi a doppia cifra.