Autore: Redazione
25/10/2017

MediaRadar, la brand safety fa la sua prima vittima: il programmatic

Le preoccupazioni intorno al tema hanno provocato un calo degli acquisti in modalità automatizzata da gennaio a luglio. E anche Unilever e P&G sperimentano inedite soluzioni

MediaRadar, la brand safety fa  la sua prima vittima: il programmatic

Il dibattito e le preoccupazioni attorno al tema della brand safety cominciano a produrre i primi, concreti effetti. A farne le spese sono i deal chiusi tramite la tecnologia del programmatic advertising: secondo quanto riporta MediaRadar, infatti, il numero dei brand che ha erogato annunci in modalità automatizzata è calato del 2% da gennaio a luglio di quest’anno. In questo contesto due tra i più importanti spender mondiali, Unilever e P&G, hanno puntato su formati più costosi, ma capaci di garantire migliori risultati. In particolare P&G ha aumentato la spesa del 27% in soluzioni video e native, coinvolgendo tra maggio e luglio ben 62 tra i suoi brand, un netto incremento dai 49 prima che l’affaire YouTube emergesse. Al contempo Unilever ha accresciuto gli acquisti diretti dai 25 brand del periodo gennaio-marzo ai 53 di quello maggio-luglio, un balzo in avanti del 112%. Secondo MediaRadar tale tendenza è motivata dalla maggiore garanzia che gli acquisti diretti sono in grado di fornire rispetto al più nebuloso programmatic. E per le agenzie diviene fondamentale cercare di stare un passo avanti, per rispondere proattivamente alle esigenze dei clienti. L’analisi è stata condotta tramite un software in grado di tracciare e analizzare le campagne pubblicitari per milioni di aziende su diversi canali, tra cui l’online, la carta e la televisione.