Autore: Redazione
26/04/2017

Il machine learning per la pubblicità display: è questa l’ultima novità di Google

Lo Smart Display Campaigns è attivo per tutti quegli inserzionisti che comprano annunci sul GDN ed è in grado di produrre risultati migliori rispetto alla classica display

Il machine learning per la pubblicità display: è questa l’ultima novità di Google

Google ha avviato il roll out di un nuovo prodotto pubblicitario basato sul machine learning: Smart Display Campaigns. La novità, secondo un articolo di Adexchanger, è attiva per tutti quegli inserzionisti che comprano annunci native, visivi e testuali attraverso il Google Display Network (GDN). Allo stato attuale Smart display campaigns è accessibile tramite AdWords ed è in grado di raggiungere oltre tre milioni di siti e applicazioni del GDN.

Il caso trivago

Nei test, piattaforme hotel come trivago hanno registrato un incremento medio delle conversioni del 20% rispetto alla standard display. Nelle sue Smart Display campaigns, il sito web ha caricato creatività targettizzate su segmenti demografici differenti, ha fissato i suoi prezzi, budget e obiettivi di bid, e quindi Smart Display ha generato automaticamente 25.000 annunci personalizzati capaci di soddisfare le esigenze di diversi target di consumo. I risultati sono stati spinti dalla natura del prodotto:  il machine learning infatti agisce migliorando le capacità decisionali in real time. E Google può sfruttare la sua scala, oltre a una tecnologia che sta velocemente prendendo piede.

Apprendimento

“In questo caso la differenza è fatta dalla personalizzazione degli annunci in base al precedente comportamento di utente e alla loro distribuzione in tempo reale”, ha dichiarato Brad Bender, VP of product management di Google. L’aggiornamento continuo delle audience, spiega, consente di scoprire se un consumatore ha premuto il tasto ‘muto’ su un determinato annuncio, muovendosi di conseguenza. I segnali appresi dalla macchina sono poi funzionali a ottimizzare le decisioni di targeting e le attività di bidding.

Semplificazione

In sostanza, nota Bender, Google non ha fatto altro che semplificare il processo di creare diverse opzioni di target, le relative creatività, e quindi calcolare il migliore tra i bidding possibili. Google è oggi in grado di fornire creatività che si autoadattano alla misura dei vari schermi in cui vengono erogate e applicare il machine learning automazizzando il bidding. Fino a oggi l’unico prodotto a larga scala di Google dotato del machine learning è stato Automated Insights, perlopiù limitato agli analytics. Adesso l’obiettivo di Big G è portare il machine learning all’interno di un unico flusso di lavoro, trasversale ai suoi campi di azione.

AI e machine learning per la pubblicità

Per Bender intelligenza artificiale e machine learning sono il cuore delle operazioni del colosso, dagli analytics fino ad Assistant e Maps. Ma sono rilevanti anche – e soprattutto – per la pubblicità, il business più importante nei bilanci societari.