Autore: Redazione
22/11/2017

Lorenzo Marini protagonista alla seconda edizione di Western China International Art Biennale

Insieme a Michelangelo Pistoletto rappresenta l’Italia con alcune sue opere dedicate alle lettere nella “Type Art”

Lorenzo Marini protagonista alla seconda edizione di Western China International Art Biennale

Lorenzo Marini è stato chiamato, insieme a Michelangelo Pistoletto, a rappresentare l’Italia alla seconda edizione di Western China International Art Biennale, la rassegna di arte visiva che rappresenta un ponte tra la Cina Occidentale e l’arte internazionale. Sede principale dell’evento è l’Art Museum di Hohhot, istituito nel 2007, che si estende su una superficie di oltre 15 mila metri quadrati. “Tra le opere presenti, quelle di Lorenzo Marini hanno certamente apportato un valore aggiunto alla mostra: l’abbiamo scelto perché ho visto alcune sue opere esposte alla Biennale di Venezia, e mi hanno stupito al primo sguardo”, racconta il curatore della mostra Tian Ye. L’artista è infatti già presente alla Biennale di Venezia con opere dedicate alle lettere, elementi paradigmatici della “Type Art” inaugurata dallo stesso Marini nell’ottobre del 2016. Si tratta di una nuova proposta artistica che intende liberare le lettere dell’alfabeto dalla loro funzione di mero significante grafico, esaltandone invece il carattere autonomo e peculiare. Le lettere “hanno pari dignità dei ritratti, dei paesaggi, delle nature morte e delle opere astratte”, si legge nel Manifesto del movimento. La Type Art costituisce solo l’ultima evoluzione della carriera artistica di Lorenzo Marini. Noto come uno dei più affermati art director italiani, per una ventina d’anni ha lavorato parallelamente come artista, nel più totale silenzio e riservatezza. È uscito allo scoperto solo nel 2014, presentando le sue opere al pubblico con mostre personali organizzate in prestigiosi spazi pubblici. Dopo le prime esposizioni a Miami e New York, nell’autunno del 2014 la Provincia di Milano gli ha dedicato una grande antologica, in cui ha presentato vent’anni di lavori. Hanno fatto seguito personali presso lo Spazio Oberdan di Milano e musei di Padova e Roma, le presenze ad Art Basel Miami, fino all’inaugurazione della “Type art”, presso il Palazzo della Permanente di Milano. La presenza alla Biennale cinese, insieme ad alcuni tra i maggiori pittori e scultori internazionali, costituisce un’ulteriore consacrazione per Marini. Tra gli altri artisti presenti spiccano nomi noti ai collezionisti di tutto il mondo, come Brian Tolle, Dirk Braeckman e Olafur Eliasson. A questi si affianca la crème della contemporary art orientale: pittori del calibro di Liu Jun, capace di raggiungere, nel suo ultimo passaggio a Sotheby’s New York, una quotazione di 500 mila euro con un semplice disegno a inchiostro. Tutti artisti, quindi, sulla cresta dell’onda. Del resto, il nostro stesso Pistoletto ha battuto il proprio record solo pochi giorni fa, a Christie’s Londra, superando quota 3 milioni di euro con Uomo che guarda un negativo, spettacolare “specchiante” del 1967, che ritrae Alighiero Boetti mentre osserva controluce il negativo della foto di un bambino.