Autore: Redazione
19/07/2017

L’Europa riprende fiducia, ma l’Italia rimane fanalino di coda

Presentato dall’istituto GfK l’indice di fiducia dei consumatori europei relativo al secondo trimestre di quest’anno. Il clima rimane positivo, assestandosi a quota 19,1 punti a fine giugno, mentre il nostro Paese continua a faticare: anche per quanto riguarda il secondo quarter, le aspettative economiche hanno registrato il livello più basso tra i 28 paesi UE

L’Europa riprende fiducia,  ma l’Italia rimane fanalino di coda

L’Europa continua a vivere un periodo favorevole per quanto riguarda il sentiment dei consumatori. Dopo aver registrato, a inizio 2017, il valore più alto degli ultimi nove anni, l’indice di fiducia dei consumatori rimane positivo, assestandosi a 19,1 punti alla fine di giugno. L’Italia si conferma, invece, fanalino di coda: anche nel secondo trimestre le aspettative economiche hanno registrato il livello più basso tra i 28 paesi dell’Unione Europea. Nel secondo trimestre del 2017, l’indice di fiducia dei consumatori rilevato da GfK per 28 Paesi europei è rimasto in area positiva, assestandosi a 19,1 punti alla fine di marzo. Un sentiment positivo che si conferma anche guardando all’indice delle aspettative sul reddito - in aumento di 14,5 punti - e alla propensione all’acquisto dei cittadini europei, che è cresciuta di 17,9 punti negli ultimi tre mesi. Emergono differenze Guardando all’andamento dei singoli Paesi, emergono, tuttavia, alcune differenze. In Germania, le aspettative economiche dei consumatori hanno raggiunto il livello massimo degli ultimi tre anni (41,3 punti). La Francia ha vissuto un vero e proprio “effetto Macron”: l’elezione del nuovo Presidente ha trainato le aspettative economiche, che a giugno hanno raggiunto il livello più alto (49,1 punti) mai registrato dall’inizio dell’indagine, nel 1986. Segnali positivi anche da Spagna e Portogallo, dove i consumatori sembrano aver riguadagnato fiducia nel superamento della crisi economica: l’indice di fiducia per i due paesi si assesta, rispettivamente, a 24,9 e 39,4 alla fine di giugno. La Gran Bretagna fatica Continua, invece, il trend negativo della Gran Bretagna, iniziato un anno fa dopo il referendum sulla Brexit. L’indice che misura le aspettative economiche è diminuito di 14,8 punti rispetto allo stesso periodo del 2016, assestandosi a -20,7 punti. Negativi anche gli indici che misurano le aspettative sul reddito e la propensione all’acquisto dei consumatori. In linea con quanto registrato nei primi mesi del 2017, i consumatori italiani continuano a essere pessimisti sulla ripresa: rispetto allo scorso anno, l’indice che misura le aspettative economiche è infatti sceso di 24,2 punti, assestandosi a -55,5 punti alla fine del secondo trimestre. Il valore più basso tra i Paesi dell’Unione Europea coinvolti nell’indagine. Aspettative sul reddito Anche le aspettative legate al reddito dei consumatori italiani continuano a rimanere piuttosto basse. Rispetto allo stesso periodo del 2016, alla fine dello scorso giugno questo indicatore è risultato in calo di 10,8 punti e si è assestato in area negativa a 17,9 punti. L’indice è diminuito anche rispetto al primo trimestre del 2017 (-9 punti), a indicare che gli italiani non sperano di vedere il proprio reddito aumentare nei prossimi mesi. Nell’ultimo anno si segnala anche una contrazione della propensione all’acquisto degli italiani, con ben 16,9 punti persi. Nonostante questo, rispetto ai primi mesi del 2017 l’indice è in leggera ripresa (+5,3 punti) e ritorna in area positiva, assestandosi a 3,7 punti alla fine di giugno.