Autore: Redazione
14/06/2017

L’ecommerce B2b a quota 310 miliardi di euro, +19% nel 2016 ma pesa ancora solo il 14%

L’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b rileva una crescita del mercato online italiano B2b; il business passa dal digitale, imprese più consapevoli

L’ecommerce B2b a quota 310 miliardi di euro, +19% nel 2016 ma pesa ancora solo il 14%

In occasione del convegno Digital B2b: le fondamenta dell’Italia digitale tenutosi ieri mattina è stato analizzato come il digitale stia diventando una condizione necessaria per lo sviluppo e il successo di un’impresa. In particolare, un ruolo fondamentale è coperto dal mercato online b2b, vale a dire l’uso di strumenti digitali nelle transazioni tra le imprese. Nel 2016 questa frazione di mercato ha raggiunto un valore di 310 miliardi di euro, con una crescita del 19% anche se ancora rappresenta solo il 14% degli scambi complessivi pari 2.200 miliardi di euro. “Filiera delle Filiere” Il panorama economico italiano vede un sistema costituito da una “Filiera delle Filiere” in cui, per ogni impresa, altre imprese rappresentano il principale cliente o il fornitore di riferimento. In Italia le 5 milioni di società sono divise in: 4.500 di grandi dimensioni, 250.000 PMI, 1,5 milioni microimprese e 3,2 milioni di imprese individuali. Nel 2016 sono state 120mila quelle che hanno adottato soluzioni di ecommerce b2b, il 20% in più rispetto all’anno precedente. E chi utilizza maggiormente un sistema B2b digitale sono le grandi imprese (più del 50%) e il 26% delle PMI. Il mercato ecommerce b2b online italiano Più nello specifico il mercato b2b online è così organizzato: la maggior parte dei volumi gestiti in digitale si concentra tra produttori e rivenditori – il 50% dell’ecommerce b2b -, mentre il 30% riguarda produttori-fornitori e il restante 20% si divide tra grossisti e rivenditori e tra produttori e grossisti. Inoltre il segmento del b2b è la parte più rilevante dell’attività in quanto pesa quasi per il 75% rispetto al fatturato totale delle imprese italiane – oltre 3.600 miliardi di euro. E proprio su questo tema si esprime Riccardo Mangiaracina, responsabile scientifico dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b: “Introdurre gli strumenti digitali in maniera capillare aumenterebbe la competitività delle nostre imprese sia in termini di efficienza, con notevoli risparmi di tempo e denaro, che di efficacia, ossia trasparenza, velocità di esecuzione e accesso a un ventaglio più ampio di fornitori e clienti”. Oltre al fattore economico, cresce lo scambio elettronico di dati (EDI), con oltre 150 milioni di documenti (+36% rispetto al 2015) scambiati da 12.000 imprese, in crescita del 9%. Sono 430 i nuovi Extranet e portali b2b in Italia che connettono 120.000 organizzazioni per lo scambio di documenti del ciclo dell’ordine. La composizione del segmento Inoltre sono nati oltre 20 portali di eprocurement, attivati principalmente da grandi imprese per supportare soprattutto i processi di selezione e qualifica dei fornitori, ma con un importante ruolo di “spinta”: nel 40% dei casi hanno portato a una digitalizzazione del ciclo dell’ordine. Le soluzioni di ecommerce b2b vanno dall’eprocurement (che comprende i processi di ricerca, qualificazione e certificazione fornitori, negoziazione su strumenti digitali ed ecatalog), ai processi operativi di esupply chain execution (fasi logistiche, commerciali, amministrative e contabili), fino ai processi collaborativi di esupply chain collaboration (pianificazione, sviluppo nuovi prodotti, gestione della qualità). Circa il 75% del valore dell’ecommerce b2b fa riferimento ad applicazioni di esupply chain execution perché le imprese negli ultimi anni hanno utilizzato soluzioni di digitalizzazione del ciclo “ordine-consegna-fatturazione-pagamento” principalmente per il recupero di efficienza e riduzione degli sprechi. Le soluzioni di eprocurement e di esupply chain collaboration restano invece limitate alle grandi imprese, incidendo in misura minore sui volumi complessivi scambiati. Sul fronte investimenti, invece, secondo le ricerche dell’Osservatorio il 60% delle grandi imprese indica tra le priorità di investimento per i prossimi tre anni progetti digitali a supporto delle transazioni b2b. Le grandi imprese, riconoscendone l’importanza, sono pronte ad adottare soluzioni di digitalizzazione del ciclo sopra citato.