Autore: Redazione
17/01/2017

La porta segreta non esiste, WhatsApp risponde al Guardian

Dopo le accuse riguardanti la backdoor che potrebbe consentire l’intercettazione delle conversazioni, l’applicazione ribatte colpo su colpo e nega tutto

La porta segreta non esiste, WhatsApp risponde al Guardian

Non si è fatta attendere la risposta di WhatsApp alle accuse arrivate dopo un articolo pubblicato dal Guardian sulla possibile esistenza di una backdoor che consentirebbe l’intercettazione delle conversazioni degli utenti. L’azienda ha categoricamente smentito l’esistenza della vulnerabilità, affermando che si tratta di un funzionamento normale. Open Whisper Systems, sviluppatore della tecnologia crittografica usata da WhatsApp, ha dichiarato che quanto riportato dal quotidiano britannico è assolutamente falso. Il problema individuato dal ricercatore Tobias Boelter è correlato al modo in cui WhatsApp ha implementato la generazione delle chiavi cifrate che vengono utilizzate durante le conversazioni. Per evitare la perdita dei messaggi, quando il destinatario è offline, WhatsApp ritrasmette i messaggi senza segnalare l’eventuale cambio della chiave. In teoria, un cybercriminale potrebbe eseguire un attacco man-in-the-middle e intercettare i messaggi, ma ciò richiederebbe l’accesso ai server di WhatsApp. Il problema non sussiste invece per i messaggi già consegnati.