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Imille aggiunge strategia e consulenza alle sue abilità creative e cresce del 40% nel 2017

Autore: Redazione


L’ingresso del nuovo partner e head of strategy Simone Tornabene rappresenta un asset importante per la società guidata da Paolo Pascolo, che accompagna i suoi clienti in un processo di digitalizzazione che va oltre la singola campagna

Non si cresce se non si è in grado di cambiare. Il check-up di Imille è iniziato prendendo il polso del mercato e interpretando il bisogno dei brand di un supporto strategico attraverso una proposta consulenziale. La digital transformation, per molti o quasi tutti, è ancora di là da venire, e le società di consulenza stanno partendo da questo punto per insediarsi anche sul territorio pubblicitario. Ci vorrà tempo, ma prima o poi succederà, e a trovarsi in vantaggio saranno soprattutto quelli che avranno accostato al valore dell’esperienza nel campo del marketing un pensiero strategico che non si fermi alle singole campagne ma che, invece, produca un marketing durevole nel tempo. Imille ha già imboccato questa strada, come racconta a DailyNet Paolo Pascolo, chief executive officer della società. Come è la nuova Imille? L’agenzia si propone con una componente strategica più strutturata grazie all’ingresso di Simone Tornabene, nuovo partner e head of strategy. La parte strategica assume un ruolo sempre più importante all’interno di Imille, perché tutte le attività si basano sullo studio del mercato e dei dati, utili a valutare le idee e a scegliere la direzione creativa. Lavoriamo con una mappa di “Attributi e Valori”: i primi si riferiscono alla marca e sono legati al lato funzionale, i secondi sono ispirazionali e ideali. Entrambi questi aspetti sono fondamentali nella costruzione di strategie di comunicazione. Imille si propone, oggi, anche nella veste di partner consulenziale, un alleato ideale per la produzione di idee che abbiano un valore sul medio e lungo termine, perché le marche chiedono una vision che sappia andare oltre la singola campagna. VR e AR: avete lavorato molto con queste tecnologie. Come stanno evolvendo? Dopo aver cavalcato la virtual reality per tre anni, pensiamo che la realtà aumentata sia la killer application del futuro. La diffusione verrà accelerata dal fatto che lo strumento con cui si utilizza, lo smartphone, è già nelle tasche della gente. ARKit e ARCore aiuteranno le aziende a sviluppare strumenti molto utili. L’AR permette di inserire elementi virtuali in un contesto già esistente, evidenziando oggetti non visibili. In altre parole, la realtà aumentata rende più semplice l’utilizzo degli oggetti intorno a sé. Partendo da questo presupposto, stiamo organizzando anche dei workshop per abilitare le aziende a sfruttare le potenzialità offerte dalla tecnologia, ragionando con loro sulle modalità in cui il digitale possa aiutare il loro business. Nei workshop lavoriamo sul business model con il cliente e sui touchpoint della customer journey per capire se l’AR può essere utile a efficientare i processi di comunicazione interna ed esterna. In questi tre anni la virtual reality non ha avuto l’adozione che le stime prospettavano. I caschi hanno un costo ancora troppo elevato e la risoluzione degli schermi non è ancora perfetta. Le stime di vendita in Italia e nel mondo non sono state raggiunte, e questo ha interferito con l’adozione da parte dei brand. Dopo l’iniziale “effetto wow” questo tipo di attività è un po’ calato, soprattutto per gli eventi sul territorio. Ci attendiamo, comunque, un grande futuro dalla realtà virtuale, ci vorrà forse un po’ più di tempo, ma quando arriveranno degli hardware più performanti il mondo della comunicazione avrà sicuramente un nuovo medium di riferimento. I vocal assistant, sul mercato internazionale, si stanno facendo largo tra i touchpoint di ultima generazione. Siamo pronti per accoglierli? Il riconoscimento vocale sta sicuramente facendo dei passi importanti, ma per ora i voice assistant non sono ancora in grado di decifrare perfettamente il senso nelle parole delle persone. Alexa ha avuto una forte diffusione negli Stati Uniti, arriverà presto anche in Italia. La virtual reality potrebbe essere un forte alleato per la loro diffusione, perché i comandi vocali eliminerebbero la necessità di utilizzare controller. Nel breve periodo però, dal punto di vista del marketing, non ne vedo un grande utilizzo. Cosa ci dice della visual search? La ricerca per immagini abilita ad attività interessanti. Attraverso il machine learning e Google è possibile dare in pasto agli algoritmi milioni di immagini. Dall’analisi di queste è possibile arricchirne e modificarne gli elementi. In Imille stiamo sviluppando per un brand di automotive uno strumento in grado di visualizzare agli utenti, proprio con l’utilizzo della realtà aumentata, tutti i cerchi disponibili per la loro auto, richiedendo semplicemente di mostrare attraverso lo smartphone l’immagine della ruota. È un modo molto efficace per creare engagement con un prodotto. Quali effetti ha avuto la vostra nuova strategia sul fatturato? Chiuderemo l’anno con un fatturato di 3 milioni, segnando una crescita del 40% rispetto al 2016. Inoltre, siamo riusciti a consolidare il rapporto con alcuni dei nostri clienti più grandi e abbiamo inserito nel team alcune figure fondamentali che ci permetteranno di espandere il nostro business.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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