Autore: Redazione
05/12/2017

IAB Tech Lab “manda” in pensione il protocollo VPAID

Il progetto per il processo di delivery dei video ads sarà sostituito da due tool: Open Measurement e VPAID-i

IAB Tech Lab “manda” in pensione il protocollo VPAID

VPAID (video player ad-serving interface standard), il progetto lanciato ormai diversi anni fa con l’obiettivo di migliorare il processo di delivery dei filmati pubblicitari digitali, andrà in pensione. A rivelarlo settimana scorsa è stato il Tech Lab dell’Interactive Advertising Bureau (IAB), che ha annunciato anche come questo protocollo verrà sostituito nei prossimi mesi da due strumenti. Primo, lo standard Open Measurement del Tech Lab, che è stato pensato per supportare la verifica di terze parti sulle app mobile e che rimpiazzerà la componente di verificazione di VPAID. Secondo, arriverà un nuovo set di specifiche per i video ads, che lo IAB ha temporaneamente chiamato VPAID-i, attraverso cui i publisher avranno maggiore controllo sugli annunci interattivi serviti su mobile e sugli ambienti over-the-top. Con questa mossa l’associazione vuole semplificare le cose a buyer ed editori, definendo più chiaramente la roadmap per la misurazione della video viewability. Le richieste della industry hanno anche portato il Tech Lab a modernizzare le specifiche di VPAID, separando in componenti modulari le attività ad serving, l’interattività e la misurazione. VAST e VPAID Come scrive Adexchanger VAST è diventato lo standard per la delivery video nel 2008, mentre VPAID era stato varato con l’obiettivo di supportare rich media, analytics e altro. Gli editori hanno sempre preferito il primo, mentre i buyer hanno prediletto il secondo, specialmente per via delle capacità di misurazione della viewability. VPAID era anche funzionale a supportare i video interattivi e gli elementi creativi, nonostante sia divenuto presto un protocollo molto complesso. Le capacità addizionali di VPAID si erano tradotte anche in tempi di caricamento più lunghi, con impatti negativi sull’esperienza utente nonché sui fill rate dei publisher e sui tassi di completamento. Nel corso dell’ultimo anno IAB ha lavorato per rispondere a tali problematiche: ne è nato VPAID 4.0, in cui vengono introdotte nello standard delle capabilities di misurazione e verificazione. Ora l’obiettivo dell’associazione è supportare un approccio comune per la video ad delivery su mobile, digital e OTT. Un’unica SDK VAST 4.0, per assicurare la delivery cross-platform, utilizzerà un solo tag per la renderizzazione delle unit pubblicitarie senza soluzione di continuità tra le piattaforme, e supporterà il processo di pre-caching degli asset video per ridurre la latency. I template di VPAID-i o VAST supporteranno l’interattività, così gli inserzionisti potranno usare un singolo tag per questa tipologia di annunci e per il processo di distribuzione. L’iniziativa Open Measurement sarà responsabile della parte di verificazione: fornendo una misurazione open-source ai provider, i rivenditori non avranno bisogno di usare differenti SDK per device e ambienti video. Lo scopo è creare una SDK comune per supportare un singolo punto d’integrazione per le mobile app e, l’anno prossimo, un singolo punto per l’integrazione via API per browser.