Autore: Redazione
06/04/2017

Da Gruppo L’Espresso e Itedi nasce Gedi, con ricavi per oltre 700 milioni. Monica Mondardini ne sarà l’a.d.

L’annuncio del nome della nuova realtà editoriale, che sarà leader per diffusioni aggregate con 740.000 copie al giorno, e che è l’acronimo di Gruppo Editoriale, è stato dato ieri da John Elkann, presidente e a.d. di Exor, la holding della famiglia Agnelli

Da Gruppo L’Espresso e Itedi nasce Gedi, con ricavi per oltre 700 milioni. Monica Mondardini ne sarà l’a.d.

Si chiamerà Gedi il nuovo Gruppo che nascerà dall’integrazione di Itedi (Italiana Editrice) e Gruppo L’Espresso. Lo ha reso noto ieri John Elkann nella lettera agli azionisti di Exor, la holding della famiglia Agnelli, di cui è presidente e a.d. “Sono molto felice che insieme alla famiglia De Benedetti creeremo Gedi (che è l’acronimo di Gruppo Editoriale, ndr), che sarà il leader italiano nell’informazione, uno dei più grandi in Europa, guidato da una manager di grande talento come Monica Mondardini (attuale a.d. di Gruppo L’Espresso, ndr)- ha spiegato Elkann -. Avrà ricavi complessivi per oltre 700 milioni di euro (750 circa dichiarati per il 2015, mentre nel 2016 Gruppo L’Espresso ha chiuso a circa 600 milioni e Itedi a 120-130), una redditività tra le più alte del settore e non avrà debiti. Saprà unire la forza di numerose testate storiche e autorevoli come la Repubblica, la Stampa, il Secolo XIX e i vari giornali locali di Finegil, che sommano una diffusione media aggregata (carta+digitale) di circa 740.000 copie al giorno e più di 5,8 milioni di lettori. Nel corso del 2017, le azioni della società risultante dall’integrazione saranno distribuite agli azionisti di FCA, ed Exor diventerà il suo secondo più grande azionista”.

mondardini_01-e1491466122606
Monica Mondardini , ceo del Gruppo Editoriale l'Espresso

Ottimismo sul futuro dei giornali

Sempre nella sua lettera, Elkann spiega che “se si fa informazione di valore in modo professionale, credo si possa avere un futuro nel business dei giornali: un futuro prospero, che è poi l’unico vero modo di salvaguardarne l’indipendenza”. Elkann ricorda che “le due principali fonti di ricavi per i giornali, annunci pubblicitari e vendite in edicola - abbonamenti, sono entrambi diminuiti significativamente in Italia negli ultimi dieci anni”, ma parla di “un certo ottimismo della ragione”. “Il mercato dell’informazione – osserva – rimane ampio e sta crescendo; perciò, se si è capaci di fare informazione affidabile e di qualità, credo che si possa avere successo. Credo inoltre che gli inserzionisti, in particolare le grandi aziende di beni di consumo, vorranno avere un controllo maggiore su dove andranno i loro annunci e, di conseguenza, vedremo una maggior consapevolezza nella spesa pubblicitaria, che dovrebbe avvantaggiare le società editoriali serie”. Parlando poi di RCS MG, sempre Elkann ha affermato che “oggi, è controllato e guidato da un imprenditore molto capace come Urbano Cairo, che ha costruito e acquisito con successo diverse società editoriali nel corso degli ultimi vent’anni, e ha mostrato un serio interesse per RCS MG, offrendo di comprare a un bel premio la società l’8 luglio 2016. Questo è stato un bene non solo per gli azionisti di FCA ma, anche, per lo stesso Gruppo editoriale, che beneficerà del suo talento, della chiarezza nella strategia e della stabilità”.

I dettagli dell’accordo

Gruppo Editoriale L’Espresso e “Itedi” avevano annunciato lo scorso 1 agosto, dando seguito al memorandum d’intesa sottoscritto il 2 marzo 2016,  la firma dell’accordo-quadro avente a oggetto l’integrazione delle due società. L’accordo era stato siglato anche da CIR, azionista di controllo del Gruppo Editoriale L’Espresso, FCA e Ital Press, holding della famiglia Perrone, azionisti di Itedi. L’integrazione prevede il conferimento da parte di FCA e Ital Press del 100% delle azioni di Itedi in Gruppo Editoriale L’Espresso, a fronte di un corrispondente aumento di capitale riservato. Al perfezionamento dell’operazione, CIR deterrà il 43,4% del capitale sociale di Gruppo Editoriale L’Espresso, mentre FCA ne deterrà il 14,63% e Ital Press il 4,37%. Successivamente al perfezionamento dell’integrazione e nei tempi tecnici necessari, FCA distribuirà l’intera partecipazione detenuta in Gruppo L’Espresso ai possessori delle proprie azioni ordinarie. Per effetto di tale distribuzione, Exor riceverà il 4,26% di Gruppo L’Espresso. Lo scorso 9 marzo, infine, l’AgCom ha autorizzato, ma con alcune condizioni, l’acquisizione da parte di Gruppo Editoriale l’Espresso di Italiana Editrice. In particolare, l’Autorità ha imposto al  primo la cessione a un soggetto terzo e indipendente della raccolta locale sulle pagine delle edizioni di Genova e Torino della Repubblica, che dovrebbe essere individuato a breve.