Autore: Redazione
28/02/2017

Gruppo Espresso: nel 2016, fatturato a 585 milioni e raccolta in linea. Itedi chiude a 131 milioni

In crescita la pubblicità di radio e web. Il CdA sottoporrà all’assemblea un aumento di capitale per l’integrazione

Gruppo Espresso: nel 2016, fatturato a 585 milioni e raccolta in linea. Itedi chiude a 131 milioni

Nel 2016 il Gruppo Espresso ha registrato un utile di 10,4 milioni di euro, contro i 17 del 2015 quando, però, c’era stata una plusvalenza di 10,3 milioni relativa alla vendita di DeejayTv a Discovery Italia. Lo riferisce una nota emessa ieri dopo il CdA del Gruppo guidato da Monica Mondardini che ha approvato i risultati annuali. In particolare, i ricavi consolidati, pari a 585,5 milioni di euro, hanno registrato un calo del 3,2% rispetto al 2015 (-2,7% a perimetro omogeneo). I ricavi diffusionali (inclusi i diversi), pari a 242,5 milioni, sono scesi del 6,4% (-5,5% a perimetro omogeneo), in un mercato che ha continuato a registrare una significativa riduzione delle vendite dei quotidiani. I ricavi pubblicitari si sono mantenuti sostanzialmente in linea rispetto all’esercizio precedente (-0,9%).

La raccolta su radio e internet ha mostrato una leggera crescita rispetto al 2015, mentre la stampa ha risentito dell’andamento critico del mercato. I costi sono scesi del 2,4%, con una riduzione sostanzialmente analoga a quella dei ricavi; sono diminuiti in particolare i costi fissi industriali (-11,9%), grazie al proseguimento delle attività di riorganizzazione della struttura produttiva del Gruppo, i costi di logistica e distribuzione (-5,2%), per la razionalizzazione operata sui trasporti, i costi redazionali e i costi di gestione e amministrazione (complessivamente -5,4%), grazie alle misure adottate per il contenimento del costo del lavoro e delle spese generali. Il margine operativo lordo consolidato è stato pari a 44,7 milioni (erano 47,5 nel 2015), includendo 7,7 milioni di oneri per riorganizzazioni.  Il risultato operativo consolidato è stato pari a 23,4 milioni (erano 30,5 milioni nel 2015) includendone 4,4 di svalutazioni di avviamenti di testate effettuate a seguito delle verifiche di impairment test. La redditività per area di attività mostra una flessione dei risultati dei quotidiani e un incremento delle radio, di internet e della concessionaria.

La Capogruppo

Il fatturato della Capogruppo è stato pari a 263,3 milioni (283,2 nel 2015). Il risultato operativo è stato negativo per 6,5 milioni (-0,7 nel 2015). Il risultato netto registra un utile di 17,4 milioni (perdita di 4  nel 2015).

La non distribuzione dei dividendi

Il CdA proporrà all’assemblea dei soci, convocata per il 27 aprile 2017, di non distribuire, relativamente all’esercizio 2016, alcun dividendo, e di destinare l’utile di esercizi,o pari a 17.402.406,63 euro, alla riserva utili a nuovo, avendo la riserva legale già raggiunto il 20% del capitale sociale. All’assemblea verrà inoltre proposta la revoca e il rinnovo della delega al CdA stesso per un periodo di 18 mesi per l’acquisto di massimo 20 milioni di azioni proprie.

L’andamento nel 2016 e le previsioni per il 2017 di Gruppo Espresso

Nel 2016 – prosegue la nota - l’evoluzione del settore è restata critica: le diffusioni di quotidiani e periodici hanno registrato un calo significativo (-8,0%) e la raccolta pubblicitaria, seppure globalmente in leggera ripresa, sulla stampa è scesa del 5,6%. In questo contesto ancora difficile, il Gruppo di cui è presidente Carlo De Benedetti ha conseguito un risultato netto decisamente positivo, mantenendo una redditività in linea con quella dell’esercizio precedente, una volta escluse le componenti non ricorrenti.

Il Gruppo ha inoltre proseguito il proprio sviluppo nel settore digitale, confermando la leadership di Repubblica.it (di cui da ieri è attiva la nuova home page) e lanciando sul mercato, in joint venture, la nuova testata Business Insider. L’accordo definito con FCA e Ital Press consentirà di unire la forza di testate storiche autorevoli quali la Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX e i numerosi giornali locali del Gruppo Espresso. Per quanto riguarda l’evoluzione dei primi mesi del 2017, le evidenze a oggi disponibili non consentono di prevedere evoluzioni di mercato significativamente diverse da quelle che hanno caratterizzato il 2016.

L’andamento di Itedi

Il CdA del Gruppo ha deliberato di sottoporre all’assemblea la proposta di aumento di capitale, che costituisce la modalità attuativa di integrazione con Itedi. Il Gruppo Itedi - dice la nota - ha chiuso l’esercizio 2016 registrando un valore della produzione di 131,3 milioni di euro, un ebitda di 13  e una posizione finanziaria netta di 5,4.  Il dato consolidato include anche Publikompass e il content internet provider Nexta, e si può confrontare con il risultato 2015 della sola Itedi, che era stato di 134 milioni (con un utile netto di 4,3), di cui 47,3 da pubblicità come somma tra la Stampa e Il Secolo XIX, 15,4 dei quali da nazionale, 25,4 da locale e 6,5 da digitale.

Gli analoghi dati per il 2016 nonsonostati resi noti ma, in ogni caso, si può stimare che le entrate generate dalla concessionaria di RCS MG per lanazionale sia cartacea che online, la cui curatela è passata da inizio 2017 alla Manzoni, sia appunto inferiore ai 20 milioni. La previsione di perfezionamento dell’operazione di integrazione, che è soggetta all’autorizzazione delle competenti autorità e al verificarsi delle condizioni sospensive tipiche per operazioni di tale tipologia, è stata comunque precauzionalmente spostata in modo ufficiale a una data entro il primo semestre del 2017 e non più entro i primi tre mesi come precedentemente annunciato.

L’aumento di capitale

L’aumento di capitale (del valore di 79,9 milioni) verrà eseguito mediante l’emissione di 96.651.191 azioni ordinarie, di cui 74.421.417 verranno assegnate a Fca e 22.229.774 a Ital Press. Al perfezionamento dell’operazione Cir deterrà il 43,40% del capitale sociale, mentre Fca ne deterrà il 14,63% e Ital Press il 4,37%. Il CdA ha stabilito che la convocazione dell’assemblea straordinaria chiamata a deliberare in ordine all’aumento di capitale “sarà oggetto di una successiva delibera consiliare da adottarsi a seguito dell’avveramento delle condizioni sospensive previste nell’accordo quadro, tra cui quella relativa al rilascio delle necessarie autorizzazioni antitrust, e quella relativa alla verifica, condotta sulla base dei dati relativi alla tiratura dei quotidiani in Italia relativi all’anno 2016, che a seguito del closing della operazione di integrazione il gruppo L’Espresso non raggiunga una posizione dominante nel mercato editoriale”.