Autore: Redazione
11/01/2017

Google fa pace con il fisco: accordo da circa 280 milioni di euro

Verso una risoluzione l’inchiesta penale per dichiarazione fraudolenta a carico di cinque manager di Google Italy e Ireland, che sembra abbiano intenzione di patteggiare

Google fa pace con il fisco: accordo da circa 280 milioni di euro

Dovrebbe chiudersi a giorni il contenzioso tra Google e l’Agenzia delle Entrate dopo l’apertura più di un anno fa di un’inchiesta penale per dichiarazione fraudolenta a carico di cinque manager di Google Italy e Ireland. Lo si legge su Repubblica, secondo cui la cifra che il motore di ricerca verserà al fisco italiano dovrebbe essere compresa tra i 270 e i 280 milioni di euro. Gli indagati sono accusati di aver omesso la dichiarazione nel nostro Paese dell’imposta sul reddito (Ires) tra il 2009 e il 2013 per un totale di circa 800 milioni veicolati in Irlanda al posto che in Italia. Sempre per Repubblica il totale dell’Ires evasa ammonterebbe a circa 95 milioni di euro.

google-e1474472629868

La trattativa

Quando era emersa la notizia oltre un anno fa il colosso si era limitato a spiegare “di aver rispettato le normative fiscali in tutti i Paesi in cui opera”, rivelando tuttavia l’esistenza di una trattativa con il fisco locale. Per l’accusa le cose stavano un invece in maniera diversa: Google Italia nel periodo in esame avrebbe operato come “stabile organizzazione occulta direttamente asservita agli interessi economici del gruppo” riversando così alla sede irlandese “i ricavi provenienti dall’Italia mediante pagamento di royalties a favore della società olandese, priva di dipendenti e struttura organizzativa, la quale versava a sua volta le royalties ricevute alla sede di Dublino, costituita in Irlanda, ma con residenza ai fini fiscali alle Bermuda”. E dopo l’accordo con Apple da 318 milioni, dunque, anche Google dovrebbe normalizzare la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate. I manager, sempre a quanto scrive Repubblica, avrebbero intenzione di chiedere un patteggiamento. E nel mirino del fisco sono finite Amazon e Facebook.