Autore: Redazione
10/11/2017

Il gigante cinese Tencent rileva una quota del 12% di Snap

Intanto è emerso il giorno previsto per il rilancio di Snapchat: il 4 dicembre

Il gigante cinese Tencent rileva una quota del 12% di Snap

Tencent, il colosso cinese proprietario di WeChat, ha in mano una quota del 12% di Snap. La notizia è stata ufficializzata mercoledì, il giorno seguente al rilascio dei dati trimestrali da parte della compagnia americana. Risultati molto deludenti che hanno provocato un crollo in Borsa della società dietro la popolarissima Snapchat. Nel corso degli ultimi mesi Tencent ha rilevato il 12% di azioni - senza diritto di voto - di Snap, per un valore di circa 2 miliardi di dollari. A confermarlo è un documento inviato dall’azienda alla SEC (Securities and Exchanges Commission), in cui è precisato come Snap sia stata avvertita del movimento di capitale solo a fatto avvenuto. Questo investimento non rappresenta il primo incontro tra le due realtà: già negli anni passati Tencent ha partecipato ad alcuni finanziamenti per sostenere la crescita e lo sviluppo di quella che allora era Snapchat. Insieme a Comcast, il gigante asiatico è oggi uno dei più importanti azionisti della compagnia sbarcata in Borsa a marzo. Echi della trimestrale Oltre alla novità relativa a Tencent, sono emerse altre notizie dopo la trimestrale. Innanzitutto, secondo Business Insider, c’è la data di rilancio di Snapchat, ossia il 4 dicembre. L’annuncio di un restyling è stato fatto dallo stesso Spiegel e l’operazione è volta a semplificare l’utilizzo della piattaforma per aprirla a inedite fasce di utenza. Digiday, invece, ha voluto indagare il tema del calo dei prezzi anch’esso affiorato nel corso della conference call di accompagnamento al bilancio al 30 settembre. Secondo la testata, il CPM degli ads in open auction di Snapchat si attesta tra i 3 e gli 8 dollari, un valore simile a quello di Facebook ma che sconta un grande problema: una non trascurabile differenza di scala. Non solo, Snapchat non riesce a sfruttare appieno la mole di dati a disposizione, perché gli advertiser sono concentrati a raggiungere i millennials, dimenticandosi di quante informazioni abbia in pancia il fantasmino.