Autore: Redazione
30/11/2017

GDPR: grandi cambiamenti in vista per l’industry; e IAB Europe risponde con uno strumento guida

Gli attori dell’ecosistema dovranno affrontare un rigido processo di revisione in vista della nuova normativa. Intanto, il capitolo europeo dell’associazione internazionale lancia un’iniziativa che richiama l’impegno dei player del settore

GDPR: grandi cambiamenti in vista per l’industry; e IAB Europe risponde con uno strumento guida

La catena di fornitura dei media digitali sta per diventare molto più piccola grazie all’arrivo del regolamento europeo sulla protezione generale dei dati (General Data Protection Regulation - GDPR). Maggiori responsabilità La legislazione sulla privacy, che entrerà in vigore nel mese di maggio, prevede che i titolari del trattamento dei dati possano essere ritenuti responsabili delle mancate garanzie di riservatezza dei dati personali compiute dai loro partner terzi. I venditori e gli editori sono, quindi, fortemente incentivati a gestire una supply chain più ristretta e a ridurre il numero di fornitori di tecnologia con cui lavorano. Le ammende per le infrazioni sono elevate: 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato annuo globale. Meno partner, più controllo “Un inserzionista che oggi lavora con 25 partner dovrebbe fare 25 verifiche e audit di conformità dei processi digitali ogni anno. Oltre a essere una questione legale diventa anche piuttosto costosa” ha commentato Jakob Bak, cto di Adform. Se non sono attenti, gli inserzionisti e gli editori si espongono alle fughe di dati, alla raccolta non autorizzata e a un mondo di potenziali difficoltà sotto il GDPR, perché tutti nella catena di fornitura sono a rischio violazioni. “Anche se un editore ha il consenso dell’utente a condividere i dati personali con i partner, probabilmente non è a conoscenza di chi siano tutti i potenziali partner e quali le loro potenziali attività”, continua Ryan. Revisione necessaria Per questo, gli editori e le agenzie stanno cercando di ridurre il numero di partner con cui lavorano e rinegoziando i loro contratti con le aziende che devono capire in fretta come proteggersi da possibili violazioni derivanti da forme vietate di elaborazione dei dati ai sensi del GDPR. Anche i marchi globali stanno riducendo le liste dei loro partner, il che accadeva anche prima che il GDPR diventasse una realtà incombente. Ad esempio, quando Adform ha vinto T-Mobile come cliente circa quattro anni fa, ad esempio, c’è voluto un buon anno e mezzo per completare il processo d’inserimento che includeva un rigoroso controllo delle pratiche di sicurezza dei suoi dati. I vantaggi Il GDPR costringe, dunque, l’industry a riorganizzarsi e contribuirà certamente a eliminare le frodi e iniziare a sbarazzarsi degli attori fraudolenti che non contribuiscono alla salute della supply chain e dell’industry tutta. Il contributo fornito da IAB IAB Europe ha presentato, in occasione del vertice EDAA 2017 di alcuni giorni fa, un nuovo standard tecnico per supportare l’ecosistema pubblicitario digitale nel soddisfare i requisiti relativi al GDPR. Il meccanismo tecnico è concepito per consentire ai siti web, agli inserzionisti e ai loro partner tecnologici di pubblicare informazioni più affidabili, nonché ottenere, registrare e aggiornare il consenso dei consumatori affinché i loro dati personali siano trattati in linea con la nuova normativa. Inoltre, consente la trasmissione delle scelte di consenso degli utenti alla supply chain, aumentando, nel contempo, la responsabilità nell’ecosistema pubblicitario attraverso la creazione di registri di consenso e audit. caratteristiche principali Il meccanisco funziona sia su dispositivi mobili sia desktop. Consente la divulgazione dinamica, da parte dei partner pubblicitari di prime e terze parti e delle finalità per le quali essi raccolgono ed elaborano i dati. Permette di ottenere il consenso positivo “globale” o “specifico per il servizio”, nonché di aggiornare e eventualmente ritirare le scelte di consenso. Consente la trasmissione delle scelte di consenso dell’utente a partner pubblicitari terzi. Aumenta la responsabilità nell’ecosistema pubblicitario consentendo la creazione di registri di consenso e processi di audit. Inoltre, può essere utilizzato prima della data di applicazione del GDPR. Maggiore impegno Le aziende che fanno affidamento sul futuro meccanismo dovranno aderire a principi e criteri che saranno sviluppati in consultazione con marchi, agenzie, siti web, editori e società tecnologiche. Questi principi contribuiranno a una maggiore fiducia e rassicurazione reciproca. IAB Europe invita l’industria a impegnarsi maggiormente nei prossimi mesi al fine di creare un consenso intersettoriale da aggiungere all’impegno diretto nei confronti dello standard, dei principi relativi al suo utilizzo, della sua attuazione e della governance alla base dello strumento. Townsend Feehan, Ceo di IAB Europe, ha dichiarato:”La pubblicità è un flusso di entrate fondamentale per i servizi online di tutte le forme e dimensioni, siano essi editori di news, app mobili e altri media online. Si tratta di un passo importante che gli attori interessati si sono riuniti per sviluppare con una solida risposta alla nuova legislazione”.