Autore: Redazione
17/07/2017

Fieg ospita il confronto su un tema delicato: “Stampa e televisione: la sfida digitale e i nuovi padroni della rete”

Autorevole dibattito, ispirato dalla pubblicazione del volume “Il crepuscolo dei media” di Vittorio Meloni, da cui arrivano stimoli importanti per governare la transizione digitale e ribadire il valore di una informazione moderna e qualificata

Fieg ospita il confronto su un tema delicato: “Stampa e televisione: la sfida digitale e i nuovi padroni della rete”

A confrontarsi, giovedì scorso in Fieg, sul tema “Stampa e tv: la sfida digitale e i nuovi padroni della rete” sono stati diversi, privilegiati, punti di osservazione sull’evoluzione della professione giornalistica e dell’industria editoriale così come la conosciamo. Con il presidente della Federazione degli editori di giornali e agenzie di stampa, Maurizio Costa, sono intervenuti - coordinati da Giuseppe Laterza (Laterza Editori) -, Mario Calabresi, direttore del quotidiano la Repubblica, Vittorio Meloni, direttore delle Relazioni Esterne di Intesa Sanpaolo, Enrico Mentana, direttore del TG La7, Giovanni Pitruzzella, Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Dunque, sei esperti protagonisti del mondo della comunicazione che hanno indicato linee di possibili risposte alla crisi dell’editoria tradizionale e al suo futuro. Il crepuscolo dei media A Fabrizio Carotti, il compito di introdurre il libro dal quale ha preso le mosse la discussione, “Il crepuscolo dei media” di Vittorio Meloni, del quale, tra l’altro, ha condiviso l’auspicio per una industria editoriale in grado di colmare i propri deficit culturali per governare, piuttosto, la transizione digitale in atto. Il quadro dei media mostra ovunque nel mondo una situazione molto difficile, nella quale sembrano tornare a crescere, seppure di poco, le tv, mentre l’editoria a stampa resta condizionata da una crisi ormai strutturale, con ricavi pubblicitari scesi, in dieci anni, del 60.9% e ancora in contrazione nei primi mesi del 2017. Accanto a scenari come questo, vanno poi considerate le difficoltà di un mercato in cui i diversi attori non competono alla pari, con le stesse regole. Il rapporto tra digitale ed editoria professionale Tre le priorità per Maurizio Costa nel rapporto tra digitale ed editoria professionale: tutela del diritto d’autore in rete, trasparenza nei meccanismi dell’offerta pubblicitaria - il “Libro Bianco sulla comunicazione digitale” siglato da Fieg con Upa e altre Associazioni della comunicazione è un primo passo in questo senso -, attenzione all’utilizzo dei dati degli utenti che navigano in rete per tutti gli aspetti delicati connessi alla privacy dell’individuo e loro condivisione con i produttori di contenuti. Accanto a una fiscalità equa anche per i grandi player della rete, per Costa, affrontare queste tre criticità consentirebbe, intanto, a tutti gli operatori, pur nel pieno di una crisi i cui i numeri sono stati ricordati, di competere in un mercato con regole realmente paritarie. Le notizie sulle nuove piattaforme Calabresi non ha sottovalutato la gravità della crisi della carta stampata, ma ha voluto ribadire il rapporto che tuttora si crea ed è forte - pur all’interno di un mercato digitale dove gli Over the Top erodono, eccome, le risorse dell’editoria -, anche a partire da un’offerta delle notizie sulle nuove piattaforme, tra il lettore e il brand della testata, cui vengono riconosciute, soprattutto in caso di picchi informativi particolarmente rilevanti, come in presenza di grandi o gravi accadimenti, la autorevolezza e credibilità ricercate. Resta - ha detto - la preoccupazione democratica, quando l’accesso istantaneo al tutto di tutto rende i fatti oggettivi meno rilevanti. I giovani e l’informazione Più problematica la visione di Enrico Mentana, soprattutto per quanto riguarda l’affezione dei giovani all’informazione, o almeno a quella prodotta dall’industria dei giornali e della televisione, il cui lavoro nelle redazioni segue le stesse regole e ha bisogno degli stessi tempi del passato nella costruzione della notizia. Regole che il mondo della rete disattende, che i giovani non comprendono, gerarchie che non accettano. Un primo passo, intanto, per andare incontro a un mercato completamente nuovo e diverso di consumatori-lettori è quello di entrare in diretto rapporto con loro, anche aprendo le porte delle redazioni alle nuove professionalità più giovani. L’alba di un mondo nuovo Ha concluso i lavori l’autore del libro presentato, Vittorio Meloni, che considera, comunque, il mondo delle piattaforme digitali e dei social “l’alba di un mondo nuovo”, in cui il giornalismo di qualità potrà sfruttare fino in fondo l’enorme potenza del web. Grazie, però, a format di nuova concezione, più adatti ai nuovi gusti mediatici e all’utilizzo sempre più diffuso delle tecnologie mobili.