Autore: Redazione
10/04/2017

Eyeota: è in aumento l’acquisto dei dati di audience nelle pianificazioni digitali

Secondo l’Annual Index Report 2016 curato dalla società, questo tipo di informazioni è in crescita del 66% nelle campagne online. Financial Services è il comparto principe

Eyeota: è in aumento l’acquisto dei dati di audience nelle pianificazioni digitali

Gli inserzionisti usano sempre più  arricchire le proprie pianificazioni digitali comprando dati da integrare con i propri. E lo fanno in modo selettivo. A sostenerlo è l’Annual Index Report 2016 di Eyeota, condotto monitorando gli investimenti in quest’area da parte di 2.400 brand in 60 Paesi nel mondo, cui AdAge ha dedicato un lungo articolo. Sono tante le evidenze emerse dallo studio: l’anno scorso, per esempio, è stato registrato a livello globale un incremento del 66% nell’utilizzo dei dati di audience per veicolare campagne digitali. Financial Services al top Il comparto Financial Services ha fatto da pigliatutto, mirando a segmenti di audience con denaro, da famiglie a giovani professionisti, da persone con uno stile di vita votato al lusso fino a chi ha già mostrato l’intenzione di acquistare i prodotti in commercio. Gli advertiser della categoria finanziaria hanno speso circa due volte in più rispetto alla media complessiva. Varietà di target Sempre nel 2016, i brand CPG e Retail hanno focalizzato  l’attenzione sulle famiglie urbane. Quelli appartenenti ad Automotive, Retail, Telco e Financial, sono stati i più attivi nell’acquisire dati di audience al fine di comprendere quali brand possiedono le persone e a quali sono interessati. Il concetto di brand affinity è sempre più importante nel guidare la spesa data-driven. Brand affinity Questo tipo di dati è ricavato da una pluralità di fonti, tra tutti quelle legate al search e al comportamento di utenti che hanno effettuato l’accesso sul sito di un brand. Secondo il rapporto, gli inserzionisti hanno speso 2,5 volte in più sui segmenti di pubblico costruiti attorno alla brand affinity nel 2016, con Automotive, Financial, Retail e Telco nelle prime posizioni. La domanda A oggi  i dati demografici sono quelli che presentano volumi maggiori. Il 26% dei dati transati riguarda informazioni come sesso, reddito o etnia. Profili socio-demografici come “opinioni liberali” e “famiglie con figli in età avanzata” e “alto livello di educazione” hanno rappresentato il 18% della domanda, mentre le informazioni basate sugli interessi di gruppi di consumatori quali musica, moda e scommesse è arrivata al 16%. Combinare le informazioni La traiettoria positiva della pratica di acquistare dati, così come il loro successivo utilizzo per la profilazione, rappresenta il volume e la densità di informazioni impiegate per la targettizzazione della campagne online. Secondo Kevin Tan, cofondatore e amministratore delegato di Eyeota, il numero di tipi di dati che gli advertiser stanno comprando è in aumento e la combinazione di segmenti demografici con altri costruiti sulle intenzioni e gli interessi dei consumatori rappresenta oggi una normale operazione del buying. Le variazioni principali I retailer, che nel 2015 compravano meno dati degli altri, hanno aumento gli investimenti 1,6 volte rispetto alla media. Questa tipologia di aziende è fortemente interessata ad acquistare target di consumatori sulla base delle loro intenzioni d’acquisto, proponendo loro le più svariate offerte attraverso l’erogazione di annunci pubblicitari, sempre più spesso su mobile e di prossimità. A segnare l’impennata maggiore è il Food & Beverage, cresciuto 3,6 volte l’anno scorso. Eyeota Eyeota costruisce segmenti di consumatori per gli ad exchange a partire dai dati rilevati dai suoi 30.000 publisher e provider, tra cui Experian, Kantar Media, MasterCard e Sharethis. L’azienda, che traccia le informazioni 3,5 milioni di utenti unici ogni mese, ha avviato le sue attività in Asia ed Europa e solo l’anno scorso è sbarcata negli Stati Uniti.