Autore: Redazione
22/06/2017

GEN Summit 2017: “Disruption, innovation, collaboration”

Si sta svolgendo a Vienna la “tre giorni” per scoprire il futuro delle news

GEN Summit 2017: “Disruption, innovation, collaboration”

dai nostri inviati, Claudio Semenza e Anna Maria Beatrice Semenza
Tre giorni per scoprire come sta cambiando il mondo dell’informazione. Che non è solo crisi, testate che chiudono, tagli di personale. E’ anche innovazione. Se ne sta parlando a Vienna, nella centralissima Aula der Wissenschaften, in occasione del settimo GEN Summit in programma fino a domani. «Il Global Editors Network si focalizza su innovazione e sostenibilità, lavora per un futuro solido: non serve lamentarsi per le sfide che, come operatori delle news, siamo chiamati ad affrontare e per gli errori del passato - ha spiegato il presidente del GEN, Peter Bale -. Anche quest’anno abbiamo riunito da tutto il mondo giovani talenti e esperti navigati del mondo dei media, del giornalismo, delle università e della tecnologia, tutti accomunati da fatto di non essere solo thinkers, ma anche, e soprattutto, doers».
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Peter Bale, presidente di GEN Summit
GEN Summit: ottanta gli speaker
Dagli 80 speaker in scaletta stanno arrivando, quindi, soluzioni pratiche, non solo parole. Ed è un’interessante prospettiva, visto Il titolo dell’evento: “Dalla post verità alla realtà virtuale: navigando nel futuro dei media”. Il primo dei tre giorni è stato dedicato alla “Disruption”, con un focus sulle nuove tecnologie che stanno trasformando sia il modo di raccontare le news, sia i flussi di lavoro all’interno delle redazioni. Tra gli incontri in programma, ha trovato particolare spazio una riflessione sulla Realtà Virtuale e le sue possibili applicazioni al giornalismo. Del panel ha fatto parte anche Francesca Panetta, Executive Editor VR del quotidiano britannico The Guardian, che ha portato persino alla Casa Bianca (all’epoca di Barack Obama…) il suo progetto “6x9”, attraverso il quale è possibile simulare la vita di un detenuto in cella di isolamento. A moderare la tavola rotonda è stato chiamato Robert Hernandez, professore associato presso la Annenberg School of Journalism dell’Università della California, fondatore di WebJournalist, un laboratorio attraverso il quale i suoi studenti sperimentano nuove applicazioni della realtà virtuale e aumentata alle news. Ma il GEN Summit viennese propone anche un VR studio, dove è possibile entrare in contatto con le migliori esperienze immersive del giornalismo.
Intelligenza artificiale
Dopo la VR si passa, oggi, a “Mixed reality, Machine Learning and AI (intelligenza artificiale) for journalists”. A parlarne sono Tony Emerson e Leanne Van Oostende, di Microsoft, che mostreranno, tra l’altro, alcune demo di Hololens, il visore che porta ologrammi interattivi nella nostra vita reale, e Uwe Hofer, Ceo di Exozet, agenzia austriaca che ha supportato la digital transformation di alcuni colossi media come Bbc, Zdf e Orf. Tra le iniziative anche il “Data Journalism Award”, che premia le migliori esperienze di giornalismo basato sui dati, e “Startups for News”, una rassegna di nuove idee imprenditoriali nel mondo dell’informazione. Senza dimenticare la proclamazione dei vincitori dell’Editors Lab, una serie di hackatons a livello globale alla ricerca delle soluzioni più innovative per il mondo dei media: per l’Italia è arrivato in finale il team del quotidiano torinese La Stampa. Oggi, dunque, è la giornata dedicata alla “Innovation”, mentre domani il GEN Summit si chiuderà con le testimonianze di “Collaboration”.