Autore: Redazione
22/06/2017

Festival di Cannes 2017: il progetto per Netflix vale un argento e un bronzo a We Are Social negli Entertaiment

Grande la soddisfazione per l’agenzia di cui è direttore creativo Gabriele Caeti, che mette a segno una doppietta con la promozione dedicata alla seconda stagione della serie “Narcos”. Nessuna medaglia nei media

Festival di Cannes 2017: il progetto per Netflix vale un argento e un bronzo a We Are Social negli Entertaiment

dalla nostra inviata a CANNES, Anna Maria Ciardullo e Vittorio Parazzoli
Entertaiment

Batte bandiera spagnola il Grand Prix degli Entertainment, che è stato vinto da MRM//McCann Madrid per Santander Bank. Produzione di Oxigeno Barcellona. Un film di 17 minuti dove una donna vende esperienze tragiche per soldi. Il lavoro ha raggiunto un altissimo livello di engagement e spinge le persone a chiedersi davvero se i soldi siano realmente più importanti delle esperienze di vita: e questo è il plus premiato dalla giuria, perché il video è ironico ma nasconde un messaggio più profondo. Bel risultato per l’Italia (anche se è l’unico nella giornata di ieri), che vince un argento e un bronzo con il progetto “Speak like the Patròn” di We Are Social per Netflix, in particolare per promuovere la seconda stagione della serie “Narcos”. Proprio con questa campagna, l’agenzia di cui è direttore creativo Gabriele Caeti ha vinto, nel 2016, il Gran Prix ADCI, per la prima volta in una categoria non tradizionale come il social. Non arriva a medaglie, invece, “Guardian Fan”, firmato da Publicis Italy per Heineken.

«Gli Entertainment Lions celebrano la creatività che trasforma i contenuti in cultura - ha commentato il presidente di giuria, PJ Pereira, di Pereira & O’Dell -. Le campagne in gara devono dimostrare di veicolare idee “unskippable”, ossia che riescano ad affascinare in modo dirompente, comunichino un messaggio o si connettano con il pubblico in modo nuovo. La diversità dei componenti delle giurie riflette anche la diversità dei vincitori. Alle fondamenta del lavoro dei giurati c’è l’impegno a non scegliere mai i vincitori in base al caso, ma di guardare e riguardare i lavori e confrontarsi con gli altri fino a essere così profondamente sicuri delle scelte da trovarsi d’accordo all’unisono. E’ un onore essere stato un membro di questa giuria per una delle categorie più giovani e soggetta a continui cambiamenti, dove si possono mostrare al mondo i lavori più interessanti e speciali  e capire come i brand possano contribuire all’intrattenimento del pubblico e non solo. La giuria ha fatto un durissimo lavoro e il long film che ha vinto merita di essere visto fino alla fine perché rappresenta l’esempio perfetto di come si dia forma al brand entertainment di qualità. Abbiamo molto bisogno di integrità artistica ancora prima di integrità di branding per essere originali e ispirare il pubblico: il tempo dei consumatori non si può acquistare e, malgrado tutte le evoluzioni della creatività, questo punto saldo non cambierà mai. Tuttavia, la qualità dell’intrattenimento offerta dalla campagna vincitrice non è la sola che abbiamo premiato. Abbiamo scelto il lavoro che ha investito maggiormente sia nel branding sia nell’attenzione alla qualità del tempo dei destinatari», ha concluso Pereira.

Entertainment Lions For Music

Nella categoria Entertainment Lions For Music, dove non c’erano italiani in shortlist, ha vinto il Grand Prix l’agenzia Johannes Leonardo di New York con il lavoro per adidas Originals che si avvale di una colonna sonora originale di Human / Q Deoartment /Sonic Union. “Original is never finished” (produzione: Human New York/RSA Films Los Angeles, EGG Films, Cape Town, Exile New York, Blacksmith New York) ha come protagoniste figure visionarie provenienti dal mondo della musica, dello skate, dello sport, delle nuove tendenze e dell’arte. Puntando i riflettori sull’incessante ricerca dell’originalità, il video propone una versione remixata della celeberrima “My Way” di Frank Sinatra, con un inedito approccio provocatorio alla cultura moderna dello streetwear. Grazie a un cast multigenerazionale, con Snoop Dogg, Dev Hynes, Stormzy, Mabel, Kareem Abdul-Jabbar, Brandon Ingram, Petra Collins, Gonz e Lucas Puig, adidas Originals reinterpreta i propri classici rivolgendosi a una nuova generazione di creatori, incoraggiandoli a riscrivere il significato di “originalità”.

«Gli entertaiment Lions For Music celebrano le collaborazioni musicali più creative e i contenuti musicali più originali. Le entry in gara devono dimostrare produzioni originali, di promozione o distribuzione musicale per i brand. Lavori dove un artista o una piattaforma trovino  il modo di comunicare con i consumatori in modo innovativo - ha detto il presidente di giuria, Olivier Robert Murphy, di Universal Music Group -. Se si pensa a Cannes, non si può non pensare alla musica, la musica è pura emozione e può suggerire in che direzione va il business oggi.  Per intenderci, “no music no party”. Come giuria, abbiamo cercato il lavoro che riuscisse a creare le connessioni più significative con l’audience perché, per funzionare, l’associazione con un brand deve essere ben costruita».

Design

Il Grand Prix del Design se l’è aggiudicato CJ Worx di Bangkok con il progetto “The unusual football field” per AP Thailandia. La campagna mostra come le persone anche in piccoli spazi ristretti riescano a trovare il modo per interagire tra loro, come i bambini che giocano a calcio anche in piccolissimi spazi di giardino: così in Thailandia hanno creato dei campi da calcio per riempire tutti gli spazi abbandonati anche se piccolissimi o irregolari per adibire anche quelli più impensabili alla condivisione sociale. Non ottengono medaglie i tre lavori italiani entrati in shortlist e, cioè, due per “Responsibly the beer’”, firmati da McCann per Ubrew, e uno per “Moleskine Café”, realizzato da Leo Burnett Milan.

«I Design Lions celebrano la maestria visuale. I lavori in gara devono dimostrare come il design può essere usato per definire un brand o comunicare il suo messaggio chiave, ma con una identità visuale unica che porti i consumatori a riconoscerlo e capirlo - ha detto la presidente della giuria, Sandra Planeta, della svedese Planeta Design -. Ringrazio la fantastica giuria di quest’anno, abbiamo dibattuto e discusso la vera natura del design, e mai come adesso è evidente l’impatto che ha sui business. Il lavoro cui abbiamo attribuito il Grand Prix lo abbiamo scelto perché è disruptive e facilmente replicabile e perchè apporta un vero e proprio contributo alle persone che non possiedono spazi dove soddisfare il più semplice dei bisogni umani: il piacere di condividere».

Product Design

In Product Design, dove non siamo entrati in zona-medaglie, il Grand Prix è andato a Grey Colombia con “Payphone bank” per Tigo-Une. Nel video, la gente del posto racconta di non potersi permettere un conto in banca e di dover tenere i propri risparmi nascosti con il rischio che diventino oggetto di furti talvolta anche molto violenti. Per questo, hanno inventato le “Payphone bank”: sono cabine telefoniche, simili a quelle vecchia maniera, che permettono di caricare direttamente i soldi dentro un telefono pubblico che poi viene ritirato e svuotato, consentendo alle persone di aprire un conto digitale che permette di fare pagamenti anche semplicemente attraverso sms e senza costi di gestione.

«I Product Design Lions celebrano la creatività che fonde forma e funzione. L’estetica e l’applicazione devono risultare inseparabili, raggiungendo al contempo bellezza e utilità - ha spiegato il presidente della giuria, Ruth Berktold, della tedesca Yes Architecture -. E’ stato estenuante scegliere a chi dare il Grand Prix, ma abbiamo premiato la passione. Il product design è forma, interfaccia e funzionalità, ma abbiamo cercato tutto questo arricchito da qualcosa in più che facesse la differenza».

Media

E’ R/GA New York ad aver vinto il Grand Prix nei Media (nella cui giuria c’era  anche Graziana Pasqualotto, m.d. di OMD Italia), con il lavoro “Innovating Saving” per Jet.com. Una pubblicità che fa il verso ai commercial per il Super Bowl sfruttando il fatto che “bowl” in inglese significa anche “scodella”, “la pubblicità delle super scodelle”. Delusione per l’Italia, che non ha vinto niente pur con otto shortlist: tre per “Responsibly the beer” firmato da McCann per Ubrew (centro media Rapport Italy/ UM Milan); due per “Guardian Fans” di Publicis Italy per Heineken, pianificata da MediaVest/Spark Milan; e uno a testa per “The Host”, firmato sempre da Publicis Italy per Leroy Merlin, con pianificazione a cura di Maxus, “Dont’ text and Drive” di Saatchi&Saatchi per Groupama (centro media Zenith Roma) e “Speak like the Patròn” di We Are Social per Netflix.  «Abbiamo cercato una campagna digitale integrata che riflettesse tutti i trend del momento che stanno scuotendo l’industry come gaming e machin learning - è stato il commento del presidente della giuria, Mike Cooper, di PHD -. Il vincitore è un retailer: Jet.com è un sito che aiuta i consumatori a risparmiare con sconti e offerte. E’ stata una scelta difficile ma unanime, perchè premia una strategia di comunicazione sostenibile, che meritava di essere evidenziata».