Autore: Redazione
26/06/2017

Il caso Arthur Sadoun insiste: “Le agenzie hanno perso la leadership creativa a Cannes. Ci allontaniamo dai premi per raccogliere fondi a vantaggio della nostra trasformazione”

Il ceo di Publicis Groupe ha spiegato a duecento dei suoi principali leader i motivi della decisione di ritirarsi dal Festival

Il caso Arthur Sadoun insiste: “Le agenzie hanno perso la leadership creativa a Cannes. Ci allontaniamo dai premi per raccogliere fondi a vantaggio della nostra trasformazione”

Due giorni dopo l’annuncio del ritiro di Publicis Groupe da tutti i premi e, in particolare, dal Festival Internazionale della Creatività di Cannes dell’anno prossimo, il ceo Arthur Sadoun ha incontrato a porte chiuse, nel lussuoso hotel Majestic, sulla Croisette, duecento dei suoi principali leader creativi e ha indicato quello che ha descritto come il simbolo delle odierne difficoltà che si trova ad affrontare il mondo delle agenzie: la ruota panoramica di Snapchat vicino all’ingresso del Palais. AdAge ha riportato una descrizione dell’incontro.

L’incontro a porte chiuse

“Quello che mi fa più arrabbiare - ha detto Sadoun, mostrando una foto della ruota alle sue truppe -, non è la ruota, ma il fatto che sia posizionata in uno spazio così prezioso, come prova del fatto che le nostre società, le holding pubblicitarie, hanno perso la loro leadership creativa a Cannes”. La risposta di Sadoun consiste, quindi, nel mettere in pausa gli investimenti per questo tipo di eventi costosi per 365 giorni. Il risparmio finanzierà lo sviluppo di Marcel, assistente professionale interno basato sulle più recenti tecnologie di AI. Lo strumento è volto a collegare meglio gli 80.000 dipendenti della holding di 200 discipline in 130 paesi, in modo da identificare le opportunità di progetto cui vogliono lavorare in diversi mercati e anticipare le esigenze dei clienti con le loro capacità predittive. Marcel “darà una prospettiva ai nostri giovani talenti ovunque siano, perché tutti noi ci concentriamo troppo sugli Stati Uniti”, ha dichiarato Sadoun. “Si tratta di ipotizzare come il mondo intero possa contribuire al lancio di grandi idee”. Annunciare l’ambizioso progetto dal palcoscenico di Cannes significa, per Sadoun, esercitare una pressione immediata su tutta la sua holding per farlo bene. Non solo, le agenzie Publicis sono così state improvvisamente esposte alla potenziale perdita di talenti creativi a vantaggio dei concorrenti che continueranno a iscrivere i loro lavori a Cannes il prossimo anno. “Sono molto preoccupato per questo”, ha detto Sadoun. E nel tentativo di tenere unito il suo esercito di creativi, ha detto di aver condiviso il suo numero di cellulare con tutti, dicendo loro di “chiamarlo direttamente”.

Trasparenza essenziale

Quanto al motivo per cui ha deciso di annunciare proprio a Cannes il ritiro dai premi, ha detto di averlo fatto per essere trasparente e discutere con un gran numero di suoi dipendenti. Le speculazioni sul perché Sadun abbia deciso di farlo proprio ora si sprecano. Tra le teorie più gettonate: la volontà di attirare l’attenzione di Wall Street, dimostrando che la holding è seriamente in grado di tagliare i costi. “Mi piacerebbe che il fatto di fermarmi per un anno dai festival possa aiutarmi con Wall Street” ha detto Sadoun, ridendo. “Ma purtroppo non lo farà”. Altri hanno ipotizzato che Publicis volesse rinegoziare la sua locazione dello spazio che utilizza al Majestic, ma la replica è stata che la holding si assicura la sua sistemazione alberghiera su base annuale. Altri ancora hanno insinuato che Publicis abbia voluto interrompere il suo coinvolgimento a Cannes nel tentativo di attirare maggiore attenzione sul proprio evento Viva Tech, che si tiene a Parigi e mira a esplorare “idee di trasformazione su scala globale”.

Motivi di bilancio

Sadoun, invece, ha spiegato la mossa in termini esclusivamente di bilancio, suggerendo che il trasferimento di fondi da Cannes a Marcel per un anno non danneggerà altre operazioni più critiche. “Non ho intenzione di prendere i soldi dalla mia gente, non ho intenzione di togliere fondi a quello che faccio per i miei clienti”, ha detto. “Allontanandoci da Cannes, stiamo solo dicendo che per un anno ci concentreremo su ciò che conta, la nostra trasformazione. Un premio è una cosa piacevole... ma non è ciò che conta. Quello che conta sono le azioni”, ha detto Sadoun.

Il ceo è infine tornato alla ruota panoramica di Snapchat: “Il suo posizionamento la dice lunga sul nostro settore. Quando uno passeggia per la Croisette, quello che vede davanti al Palais è Snapchat, non un’agenzia. Vogliamo essere in prima linea o in terza?”. Ha chiesto provocatoriamente Sadoun. “Io voglio che Publicis sia in prima linea e, per farlo mi devo trasformare e per trasformarmi, devo prendere decisioni, anche audaci!”.

La replica

Cannes Lions lancia un comitato per aiutare il futuro del Festival dopo le critiche di Wpp e Publicis

Cannes Lions ha annunciato la creazione di un comitato per “contribuire a modellare il futuro del Festival”. Quest’anno, infatti, l’evento ha dovuto fare i conti con le critiche del numero uno di Wpp, Martin Sorrell, mentre Publicis Groupe ha dichiarato che non parteciperà ai premi nel 2018. Di conseguenza, le azioni del proprietario di Cannes Lions, Ascential, hanno perso oltre il 3% mercoledì scorso. Il nuovo advisory committee includerà la rappresentanza dei principali inserzionisti, partner, network di agenzie e il sindaco di Cannes.

Al tavolo siederanno, tra gli altri, Marc Marc Pritchard, brand chief di P&G, e Keith Weed, direttore marketing e comunicazione di Unilever, che ha dichiarato: “È il momento giusto per rivedere il modo in cui i Lions di Cannes potranno fornire la migliore piattaforma possibile per la creatività del nostro settore e P&G è pronta ad aiutare”. Altri brand come Burger King, AT&T e Heineken saranno coinvolti nelle discussioni. Lions Cannes ha detto che il gruppo sarà una piattaforma per condividere le proprie opinioni e raccomandazioni su tutti gli aspetti dell’esperienza del Festival. “Oltre ai clienti che hanno offerto di contribuire a modellare il futuro del Festival, come sempre, consulteremo tutti i leader creativi mondiali, i capi delle holding e altri importanti partner”, ha dichiarato Philip Thomas, amministratore delegato di Ascential Events. “Ci sono state molte discussioni questa settimana circa la struttura del Festival e vogliamo che tutti i partecipanti possano avere la giusta esperienza di Lions Cannes. Quello che ci unisce davvero tutti è la fiducia nella creatività, come forza potente nel mondo, e questo risiede anche nel cuore di tutto quello che facciamo”.