ABBONATI

A Ediland Meeting l’industria editoriale cerca le soluzioni di fronte a un cambiamento irreversibile

Autore: Redazione


Occorre restituire sostenibilità economica al settore, che sta attraversando una profonda trasformazione. Dal dibattito tra gli operatori emerge anche la necessità di ridefinire le regole

“In un mercato dove l’informazione di valore rimane un punto di riferimento fondamentale e l’innovazione tecnologica continua senza sosta (l’ultima frontiera sono i droni), bisogna prendere atto che gli indicatori economici si sono stabilizzati, purtroppo, a un livello più basso delle previsioni. Non si può più, quindi, parlare di una crisi del settore, ma di una situazione di riferimento con la quale confrontarsi e alla quale adeguarsi”. Nelle parole di Gianni Paolucci, Presidente Asig, il senso dei due giorni di dibattito di Bologna, il 19 e 20 settembre, nell’ambito di Ediland Meeting 2017, la conferenza sull’industria editoriale e della stampa promossa da Fieg (Federazione Editori Italiana Giornali), Asig (Associazione Stampatori Italiana Giornali) e Osservatorio Tecnico “Carlo Lombardi” per i quotidiani e le agenzie di informazione. Profonda crisi, anche nelle regole Il direttore generale della Fieg, Fabrizio Carotti, ha sottolineato come “la profonda crisi che attraversa l’editoria imponga cambiamenti importanti, nella struttura delle aziende e nelle regole del settore che devono tener conto dei diversi livelli economici raggiunti. I cambiamenti devono riguardare tutti gli ambiti, nessuno escluso. Con la legge sull’editoria richiesta dalla Fieg, promossa dal Governo e approvata dal Parlamento lo scorso anno, si sono fatti significativi passi in avanti per garantire il necessario processo di trasformazione ed evoluzione del settore grazie ad alcune misure di fondamentale importanza: dalla modernizzazione e liberalizzazione del sistema distributivo, per favorire una maggiore capillarità e presenza di quotidiani e periodici sul territorio, allo sblocco dei prepensionamenti e all’attuazione delle misure utili per un effettivo passaggio generazionale nelle imprese editrici. Nelle prossime settimane è atteso un ulteriore passo in avanti con il varo del decreto attuativo del credito d’imposta sulla pubblicità incrementale, misura necessaria per una ripresa degli investimenti nel settore”. Il filo rosso della ricerca I partecipanti al convegno si sono confrontati su tutti i temi rilevanti per il settore, dalla diffusione alla pubblicità, dai prodotti digitali al rapporto con i giganti del web, sino a quelli legati alla produzione ed alla logistica. Il filo rosso è stata la ricerca di nuovi equilibri e modelli di business sostenibili per un settore che in pochissimi anni ha visto sconvolti i propri parametri di riferimento. I dati riassunti nel “Rapporto 2017 sull’industria italiana dei quotidiani”, la pubblicazione edita da Asig e dall’Osservatorio tecnico “Carlo Lombardi”, raccontano di un’industria che ha perso negli ultimi dieci anni il 50% delle copie vendute e oltre il 60% del fatturato pubblicitario, ma che mantiene dimensioni più che rispettabili: ogni giorno escono dalle rotative dei circa 60 stabilimenti di stampa del paese quasi quattro milioni di copie di quotidiani, che alimentano un sistema distributivo di 28.000 punti vendita che generano a loro volta, tenendo conto anche dei periodici, oltre due miliardi di atti di acquisto ogni anno. Cambiamento irreversibile “Non è un problema di crisi, ma di cambiamento irreversibile e strutturale dell’industria. È necessario cambiare i modelli di business, immaginando il circuito dell’informazione di qualità come un triangolo le cui tre punte sono il buon giornalismo, la tecnologia, il marketing”. Così Giuseppe Cerbone, amministratore delegato di Ansa. Accanto ad essi, come in qualunque settore industriale, è necessaria la voglia di rischiare e di innovare soprattutto per intercettare i gusti e gli interessi degli under-45 che tendono a trascurare la carta stampata a vantaggio di altri strumenti di informazione. Tante facce, un solo problema Nel convegno sono state analizzate le diverse sfaccettature di un unico problema: la sostenibilità economica di un comparto investito da un cambiamento tecnologico e di abitudini di consumo che non ha precedenti. Il panel dedicato alla pubblicità, moderato da Massimo Martellini, presidente della Federazione delle Concessionarie di Pubblicità, ha provato a delineare una possibile strategia di supporto e di sinergia tra il mezzo tradizionale – la carta – e i prodotti digitali. Alle opportunità e ai rischi del digitale - e al difficile rapporto delle aziende editoriali con i giganti del web come Google e Facebook - era dedicata la seconda tavola rotonda, moderata da Marco Pratellesi, condirettore AGI, alla quale hanno partecipato Claudio Giua del gruppo GEDI, Massimo Colombo del Sole 24Ore, e i manager delle più importanti aziende che forniscono prodotti e servizi per il trattamento digitale delle informazioni. Un terzo panel, dedicato all’ottimizzazione dei sistemi di produzione, ha illustrato le novità tecniche e di processo nell’area della produzione industriale dei quotidiani.

img
incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

LEGGI
img
spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

LEGGI

Resta connesso con il nostro network

Vuoi conoscere meglio i nostri prodotti? Indica la tua email per riceverli in promozione gratuita per 1 mese. I dati raccolti non verranno commercializzati in alcun modo, ma conservati nel database a uso esclusivo interno all'azienda.

Inserisci la tua mail

Cliccando “INVIA” acconsenti al trattamento dei dati come indicato nell’informativa sulla privacy