Autore: Redazione
29/05/2017

Doxa investe su retail e big data, per quest’anno attesi ricavi in linea con il 2016 o in lieve crescita

L’istituto di ricerca guidato da Vilma Scarpino affronta il cambiamento imposto dal digitale nello scenario competitivo italiano segmentato, e guarda alle acquisizioni in Italia e all’estero

Doxa investe su retail e big data, per quest’anno attesi ricavi in linea con il 2016 o in lieve crescita

Estrema segmentazione e sostanziale stabilità dei ricavi: il settore delle ricerche di mercato è animato da una competitività crescente, accentuata dall’ingresso di realtà diverse dagli istituti – quali società di consulenza, centri media – con i quali confrontarsi. «Inoltre – spiega Vilma Scarpino, amministratore delegato della Doxa – con l’avvento dei big data il nostro ruolo è molto cambiato. Intanto, non siamo più gli unici a produrre dati, che sono ampiamente generati anche da altri soggetti, ad esempio le aziende. Per mettere insieme e dare un senso a questa mole di informazioni è stato necessario creare nuove competenze, così anche la figura del ricercatore si è trasformata in quella del data scientist». Innovazione e formazione sono alla base delle strategie di sviluppo dell’istituto di ricerca fondato 70 anni fa da Pierpaolo Luzzatto Fegiz, e oggi presieduto da Marina Salamon, che lo controlla al 90% attraverso la holding Alchimia. Alla guida di Doxa siede Scarpino, socia al 10%, mentre la direzione finanziaria e risorse umane è affidata ad Adriana Calella.

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Dopo aver chiuso nel 2016 un quinquennio in forte crescita, passando da un fatturato 2011 di 29,1 milioni di euro ai 41,1 milioni dell’anno scorso, per il 2017 si prevedono per il Gruppo andamenti in linea o lieve incremento. «Se guardiamo ai singoli settori di attività – spiega Scarpino -, registriamo andamenti molto buoni per retail e finance, vanno bene il pharma e il digital. Resta stabile il largo consumo, interessato dal fenomeno delle concentrazioni». Gli investimenti in sviluppo di Doxa si concentrano su retail, finance e big data. «Il mondo del retail si trova a dover conciliare l’aspetto “fisico” del business con quello digitale. Doxa si è attrezzata per poter affrontare lo studio del punto vendita» interessato da queste evoluzioni. Per esempio, è stato implementato lo strumento del “mistery shopping” con una piattaforma di crowdsourcing dedicata alla raccolta di dati sui punti vendita, attraverso il coinvolgimento di circa 5mila osservatori che trasferiscono informazioni attraverso una app installata sugli smartphone.

Il digitale è senz’altro uno strumento in crescita, ma nell’offerta di Doxa convivono tutte le metodologie: «L’utilizzo del digitale ha senso rispetto a certi target, ma non tutti vi hanno accesso. La trasformazione è ancora in atto e noi ne dobbiamo tenere conto, non possiamo creare disparità». Recentemente Doxa ha presentato uno studio sullo smart working: «Il nostro compito è anche l’osservazione della società e dei fenomeni che la caratterizzano» soprattutto per l’impatto che certi fenomeni esercitano sulle aziende e sul business. Il finance, uno dei principali settori di attività per Doxa, è tra quelli più interessati dalla trasformazione digitale con il continuo lancio di nuovi prodotti e la necessità di studiare la customer experience degli utenti. E per quanto riguarda i media: «Sono un settore in cui siamo presenti da sempre e vogliamo continuare a stare». Attualmente, la Doxa è coinvolta nella realizzazione di Audipress e di Audiweb. Un fattore di crescita per Doxa è anche quello delle acquisizioni. «Ci stiamo guardando intorno – conferma Scarpino – sia in Italia sia all’estero, soprattutto nell’ambito delle piattaforme retail e big data». Attualmente il 15% dei ricavi di Doxa sono generati dal business che arriva dall’estero, dove l’istituto opera attraverso WIN-GIA, The Worldwide Indipendent Network of Market Research / Gallup International Association presieduto dalla stessa Scarpino.

Tutto questo forse non sarebbe possibile se Doxa non mettesse al centro e prima di tutto il capitale umano. «Investiamo nell’empowerment delle persone che lavorano per Doxa, tra cui tanti giovani a cui viene data ogni opportunità di crescita». Una filosofia, quella del benessere di chi frequenta Doxa, che permea persino gli uffici di via Panizza 7, pensati per essere «aperti, accoglienti, moderni e attrattivi sia per i clienti sia per chi ci lavora». Doxa sta anche ripensando il proprio modo di parlare di sé, a cominciare dal nuovo sito che sarà online in un mese circa. «L’attuale – conclude Scarpino – risale a più di otto anni fa. Il nuovo sarà più semplice e potenzierà i contenuti, per esempio l’offerta di notizie che facciano da spunto di riflessione anche per chi non appartiene al mondo delle ricerche di mercato».