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Come i dispositivi multipli creano #AlternativeFacts e aiutano a prendere le migliori decisioni in chiave marketing

Autore: Redazione


DailyNet ospita una riflessione di Alberto Torre, managing director di Criteo per il nostro Paese, riguardo il tema degli #alternativefacts

Articolo a cura di Alberto Torre, managing director di Criteo Italia

#Alternativefacts è uno degli hashtag più popolari nel 2017, una frase che ha già generato un migliaio di meme. Mentre siamo certamente abituati a sentire “fatti alternativi” durante i programmi politici della domenica, questo momento culturale sta scatenando una discussione  sulla natura della verità e l’effetto spesso deleterio delle opinioni mascherate come fatti.

Mentre in ambito politico #alternativefacts potrebbe essere un concetto nuovo, i marketer sono abituati ad utilizzarlo in maniera regolare, anche se potrebbero non esserne a conoscenza. Da nessuna parte infatti si trovano versioni credibili della verità come nelle attività generate oggi dall’utilizzo di dispositivi multipli da parte dei consumatori.

Magari se sei un consumatore alla ricerca di una nuova televisione perché ti sei accorto che la tua TV, che risale a sei anni fa, ha qualche pixel bruciato e non ha il display del nuovo modello 4K Ultra HD del tuo vicino di casa. Inizi a cercare online offerte e prezzi sul tuo computer.

Il giorno successivo, un retailer di elettronica pubblica un annuncio sul tuo telefono mentre stai decidendo dove andare a pranzo. Nel corso della giornata leggi alcune recensioni e guide all’acquisto sul tuo tablet, mentre sei in attesa di un appuntamento, e quel rivenditore ti invia un coupon per la spedizione gratuita per l’acquisto di una TV Ultra HD.

Infine, dopo cena, finito di sistemare la cucina, ti siedi a guardare la TV, e il tuo sguardo ricade inevitabilmente di nuovo su quei pixel. E immediatamente prendi il tuo smartphone per cercare il rivenditore che ti ha fatto le offerte su un televisore che stai valutando. Il coupon che hai visto sul tablet è proprio lì, pronto da usare. Premi invio e - voilà! la tua nuova TV arriverà in 2 o 3 giorni.

In questo contesto, il rivenditore ha targettizzato con successo questo cliente su più dispositivi, e il mobile è risultato vincente per la vendita. Ma cosa dicono i tuoi dati? La tua soluzione è progettata per permettere di seguire un singolo cliente che utilizza più dispositivi, migliorando la possibilità di conversione? Oppure la tua tecnologia ti offre una serie di informazioni che, se prese singolarmente, non ti forniscono un panorama completo? Fatto l’acquisto finale su desktop, si potrebbe anche concludere che il mobile non ha avuto un ruolo significativo nel percorso di acquisto del cliente. Questo sarebbe un fatto alternativo e non sarebbe corretto.

Conoscere ciò che sta realmente succedendo rispetto a trarre conclusioni tenendo in considerazione un insieme di dati non collegati, ti permette di dare la priorità a quello che è più importante, soprattutto per quanto riguarda l’allocazione delle risorse. Se si evidenzia il percorso di acquisto sbagliato, tenendo in considerazione i dati disponibili, si finirà per avere una cattiva allocazione delle spese. È fondamentale raccogliere tutte le fonti di dati per estrarre la verità da una miriade di fatti alternativi. Quando ogni euro conta, la spesa digitale deve essere sfruttata nel modo più accurato possibile.

In definitiva, nel marketing come nella vita, le informazioni più efficaci e perseguibili non si basano su una serie di fatti alternativi discordanti, ma piuttosto su una sintesi delle informazioni disponibili più accurate e aggiornate. La corretta tecnologia cross-device, quella che fornisce una reach comprovata, precisione e match rate, ti permetterà di vedere tutte le fasi di interazione del cliente, consentendoti di prendere le migliori decisioni basate sulla verità - e come un ben noto narratore di verità disse, “la verità ti renderà libero”.


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Tv

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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