Autore: Redazione
27/04/2017

Digital advertising, nel 2017 a Facebook e Google il 46% dei 223 miliardi stimati

La società di analisi eMarketer evidenzia il duopolio del comparto, minacciato solo dai cinesi

Digital advertising, nel 2017 a Facebook e Google il 46% dei 223 miliardi stimati

Il mercato della pubblicità online è un duopolio di Facebook-Google, cha da soli assorbono quasi il 50% dello stesso. È questa l’evidenza emersa da un recente rapporto di eMarketer con le proiezioni per l’anno in corso. Il forecast, infatti, assegna a Google una raccolta pubblicitaria pari a 72,69 miliardi di dollari, mentre Facebook dovrebbe attestarsi a meno della metà, vale a dire 33,76 miliardi. Insieme i due colossi fanno il 46,4% del comparto advertising digitale, che chiuderà l’anno a oltre 223 miliardi. Secondo Shelleen Shum, analista di eMarketer, la causa del predominio dei due giganti californiani va ricercata guarda caso nel mobile e nel video.  “Quest’anno, Facebook e Google emergeranno ancora una volta come i leader mondiali nella pubblicità digitale, raccogliendo quasi la metà di tutto il giro d’affari da advertising digitale, sulla spinta della pubblicità mobile e video,” ha detto. In campo mobile, Facebook e Google fanno ancora meglio, accaparrandosi oltre la metà degli investimenti sul mezzo. La sfida cinese Ad alimentare la raccolta di Google è senza alcun dubbio il search advertising, con una discreta quota derivante dal display e da YouTube, nonostante le polemiche emerse nelle scorse settimane intorno al tema della brand safety sulla piattaforma video e alle contromosse adottate da Google e da diverse agenzie media per rispondere al problema. Facebook è invece il re nel display. Snapchat genererà ricavi per 900 milioni, mentre le cinesi Alibaba, Baidu e Tencent collezioneranno complessivamente 35,82 miliardi. “nell’immediato futuro – ha spiegato Shum – gli unici potenziali rivali di Facebook e Google sono le tre grandi compagnie cinesi, Baidu, Alibaba e Tencent (BAT), che stanno cavalcando una crescente disponibilità di reddito e una progressiva esperienza nel tech della popolazione cinese”. In altre parole: l’unico ostacolo alla crescita di Facebook e Google è la Cina, la sua regolamentazione e censura, e i suoi prodotti locali, ormai ben consolidati e difficilmente sostituibili.