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Ipsos: gli italiani preferiscono marchi tecnologici e internazionali, il più influente in Italia è Google

Autore: S Antonini


Presentato lo studio “The Most Influential Brands 2017” condotto su Millennials e Boomers, nella top ten c’è anche Nutella Ferrero; WhatsApp, Nike e Huawei mettono d’accordo entrambi i cluster

Sono essenzialmente tecnologici e internazionali i nove brand più influenti in Italia, che compare solo al decimo posto con un marchio storico: Nutella Ferrero. Al primo posto del ranking delineato dalla ricerca The Most Influential Brands 2017 di Ipsos c’è Google, seguito da WhatsApp e Amazon. Facebook è al quarto posto; Samsung al quinto e Microsoft al sesto precedono Apple al settimo, che è seguito da YouTube e Mastercard. Lo studio, presentato ieri a Milano, indaga sull’impatto esercitato dalle cento principali marche sui consumatori italiani. Quest’anno Ipsos si è concentrata sulle differenze generazionali, analizzando l’atteggiamento di Boomers, 15 milioni di persone nate tra il dopoguerra e gli anni ’60, e Millennials, 9 milioni di 22-34enni. “Ogni giorno ognuno di noi interagisce con una pluralità di marche e queste esercitano su ciascuno un impatto diverso, a seconda delle nostre caratteristiche personali e delle loro peculiarità. Il nostro obiettivo è quello di definire quanto i brand sono in grado di polarizzare l’interesse del consumatore in base ai tratti che li caratterizzano, in modo da fornire spunti di riflessione utili all’instaurazione di un rapporto intenso e duraturo con il proprio target di riferimento - commenta Jennifer Hubber, ceo di Ipsos Italia -. Dall’indagine di quest’anno sono emerse evidenze chiave nell’approccio delle diverse generazioni alle marche, evidenze illustrate e commentate in modo molto efficace dai consumatori stessi e da alcuni dei brand protagonisti”.
Le differenze tra i cluster
Millennials e Boomers, due generazioni a confronto per capire la percezione degli stessi brand e organizzare le strategie di marketing di conseguenza. I primi sono fortemente tecnologizzati, e molto preparati ma hanno meno disponibilità economiche per via dell’incertezza che caratterizza il loro presente e futuro lavorativo. Per questo vivono spesso ancora con i genitori; sono anche più narcisisti e materialisti dei Boomers, persone che mettono il lavoro al centro della loro vita, idealiste, rispettose delle regole, con maggiori disponibilità economiche, educate ma poco interessate ai giovani e alle loro esigenze. I due cluster si avvalgono degli stessi media ma li utilizzano in modo differente. Per esempio, il mobile: i Millennials lo usano soprattutto per i social, i Boomers per telefonare, mandare sms e a volte giocare. La televisione non è del tutto sparita presso i giovani, che però la considerano distrattamente. Sul fronte dei consumi, i Millennials sono più attenti a recensione e prezzo, mentre i Boomers sono attenti al valore dei brand, e alla sua reputazione, sulla base della quale avvengono le scelte. I Millennials, invece, ascoltano molto le opinioni di famigliari, amici ed esperti.
I risultati della ricerca Ipsos
The Most Influential Brands 2017 è stata realizzata online nel 2016 in 19 Paesi. In Italia è stato coinvolto un campione di 4mila adulti. I 100 brand presi in considerazione - tra food, auto, travel, device, retail, digital/social, sport & fashion, tv & entertainment, telco, banking & insurance, QSR & supermarket, alcoholic drinks, soft drinks, editoria, coffee, utilities e betting - sono stati selezionati in base alle quote di mercato, agli investimenti pubblicitari e alla rilevanza sullo scenario nazionale. I Millennial sono più affini a digital/social, device, telco, travel, retail e food. I Boomers scelgono i device, digital/social, retail, food, coffee e TV & entertainment. I Millennials scelgono Google, Amazon, WhatsApp ma anche Nutella e Ikea. Instagram è in coda alla top ten. I Boomers sono in primo luogo affini con WhatsApp, seguito da Google e Microsoft, mentre l’ultimo è Grana Padano.
I driver dell’influenza tra Boomers e Millennials
Ipsos ha individuato cinque fattori chiave che determinano l’influenza di una marca sulla vita quotidiana dei consumatori, con diversi livelli d’importanza. Il primo è l’engagement (coinvolgimento), il secondo è il leading edge (innovazione, capacità di far tendenza), seguito da trust (fiducia, affidabilità), corporate citizenship (impegno e ruolo sociale) e presence (presenza). Per i Boomers i primi fattori discriminanti sono la fiducia e la corporate citizenship, mentre i Millennials tengono in maggiore considerazione l’engagement e propensione all’innovazione (leading edge). I consumatori maturi hanno usato parole come affidabilità, fiducia e impegno sociale per definire marche note per l’heritage storico come ad esempio Mutti, Lavazza, Parmigiano Reggiano e Rana. I più giovani invece si concentrano più su innovazione e coinvolgimento, con maggiore attenzione verso aziende giovani come AirBnb, Ryanair, Instagram e H&M. Nonostante la polarizzazione generazionale nella percezione dei brand, la ricerca Ipsos ha identificato alcune marche in grado di accomunare i due cluster in un’unica scelta. Tra queste Nike, WhatsApp e Huawei.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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