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comScore pubblica “Top Ten Burning Issues in Digital”, report sui temi caldi dell’internet advertising

Autore: Redazione


Condotto negli Stati Uniti, lo studio offre una panoramica dello stato dell’arte del segmento: dal gap tra tv e digitale al mobile, dal cross-device fino al traffico non valido

comScore ha pubblicato il proprio report “Top Ten Burning Issues in Digital”. Reso disponibile al pubblico attraverso un download gratuito, il report fornisce il punto di vista di comScore sui temi, sulle problematiche e sulle tendenze più importanti che stanno influenzando le valutazioni sul digitale da parte di chi vende e compra spazi pubblicitari nell’ambito del più ampio ecosistema media a livello globale. Sebbene il report presenti dati relativi agli Stati Uniti, i temi e le sfide descritti hanno rilevanza per tutti i mercati internazionali. Colmare il divario tra TV e Digitale La pianificazione cross-piattaforma ha bisogno di utilizzare per TV e Digitale metriche coerenti e comparabili, e che siano basate sul medesimo standard in termini di opportunity-to-see (OTS). Snodo cruciale è il video digitale, che da un lato estende la reach dei contenuti televisivi, dall’altro introduce nuove forme native digitali. Ma la comparazione cross-mediale introduce un elemento di complessità per il digitale, in particolare a causa dell’incidenza di non-viewable impressions e Traffico Non Valido (IVT), che impattano sullo standard dell’OTS. Perché la pubblicità digitale possa competere con quella televisiva, sarà necessario rendere la sua supply-chain più trasparente. L’utilizzo di segmenti di audience avanzati La pianificazione media sta andando oltre i semplici età e genere per definire i target di riferimento, introducendo segmentazioni basate su dati comportamentali. Questo avviene già da diverso tempo nel mondo digitale e, grazie ai big data e all’evoluzione tecnologica, assistiamo ad uno spostamento verso la stessa modalità di acquisto delle audience anche nel settore televisivo e cross-piattaforma.Tale pianificazione apre la strada all’utilizzo dei segmenti di audience avanzati come base per ogni tipo di schermo. La monetizzazione su mobile Al mobile oggi corrispondono i due terzi del tempo speso sui media digitali, ma per i publisher è ancora complicato monetizzarli, soprattutto per via della frammentazione dei media e delle complessità di misurazione tipiche dell’ambiente mobile. Affrontare le sfide nella misurazione del mobile con una maggiore standardizzazione nelle implementazioni (su cui anche IAB si è mossa) darà da un lato maggior peso nella contrattazione ai media digitali. Dall’altro garantirà agli inserzionisti dati migliori per pianificazioni più efficienti. La misurazione delle audience deduplicate Oltre a includere gli utenti di siti e mobile app sui diversi device, la misurazione delle audience deduplicate di un editore deve tenere conto anche dei suoi contenuti distribuiti su social media e piattaforme di distribuzione di video e news. comScore lavora a stretto contatto con queste piattaforme per poter attribuire correttamente agli editori il traffico erogato, e permettere loro di dimostrare il proprio valore agli inserzionisti. Marketing cross-device Nell’ottica di un approccio multi-piattaforma nell’interazione con il consumatore finale, diventa sempre più importante una visione olistica del consumo mediatico delle persone. Fino a oggi questo è stato ostacolato dalla presenza di fonti dati differenti e dalle diverse metodologie di unificazione cross-device. Facendo luce su questi elementi, i marketer potranno integrare con successo i dati a livello di persona all’interno del proprio business. Le sfide del Programmatic Il programmatic sta affrontando sfide inattese: utenti sovra-targetizzati, a spese di audience più ampie necessarie per far crescere il brand. Oppure problemi legati alla qualità dell’inventory in termini di Brand Safety o Traffico Non Valido. Dall’altra parte, per gli editori la distribuzione di inventory a prezzi troppo bassi può produrre una pressione complessiva sul prezzo dell’inventory premium. Aumenta però la propensione degli inserzionisti a pagare un sovrapprezzo per apparire in un ambiente di qualità, beneficiando così di un “effetto alone”. È necessario quindi un utilizzo disciplinato degli strumenti di controllo in fase pre-bid e della verifica post-bid, come comScore validated Campaign Essentials, per assicurarsi che inserzionisti ed editori ottengano il massimo valore dai propri investimenti. Andare oltre la viewability Nella valutazione di una campagna digitale la viewability rappresenta l’elemento iniziale da tenere in considerazione per comprendere se una impression ha avuto l’opportunità di essere vista. Ma per comprendere se una campagna ha la possibilità di conseguire un impatto, è necessario focalizzare l’attenzione su metriche come la reach e frequency delle campagne, e l’impatto su attitudini e comportamenti dei consumatori. Traffico Non Valido La presenza di grandi botnets mina la fiducia nell’intero ecosistema dell’advertising digitale, soprattutto nel caso di Traffico Non Valido (IVT) sofisticato, più difficile da identificare. La situazione peggiora per le inventory dal valore più elevato, poiché l’IVT tende a concentrarsi in prossimità dei CPM più elevati, come nel caso delle inventory video. Dal momento che gli indici d’ascolto televisivi si stanno evolvendo per includere le inventory video digitali, l’incapacità di identificare e rimuovere l’IVT da questa inventory può condurre a significativi errori nel calcolo degli indici d’ascolto. Da qui emerge la necessità di metodologie avanzate per la rilevazione e la rimozione del Traffico Non Valido. Il valore dell’attenzione L’utilizzo del concetto di “attenzione” e del tempo speso in prossimità del contenuto è un tema caro agli editori premium. Gli inserzionisti che si accontentano di cercare le impressions ed i click al CPM più basso si espongono a impression di scarsa qualità, siti dalla bassa capacità di coinvolgimento, e ambienti potenzialmente non in linea con i valori che il brand intende esprimere. Le metriche di attenzione possono e devono venire prese in considerazione nella valutazione dell’inventory, e si deve tornare a guardare alla qualità degli ambienti mediatici. I modelli di attribuzione L’attribuzione del valore ai singoli elementi di un piano marketing è una componente sempre più significativa nella misurazione dell’efficacia di una campagna, e intende superare gli approcci semplicistici del “first-click” o “last-click”. L’adozione di sofisticati modelli multi-touch può indicare ciò che realmente funziona e permettere ai marketers di allocare in modo più efficiente il proprio budget, per di più effettuando ottimizzazioni in-flight con strumenti di attribuzione predittiva. <

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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