Autore: Redazione
18/05/2017

Candy Group, un’ulteriore crescita nel 2017; stanziati 43 mln per il marketing globale

L’azienda, di cui sono ceo Beppe Fumagalli e d.m. Gianpiero Morbello, ha deciso quest’anno di promuoversi anche all’estero e sta decidendo con quale centrale collaborare. In Italia si avvale di MEC e di Cayenne anche per Hoover: per quest’ultimo è in atto una gara a tre in Inghilterra

Candy Group, un’ulteriore crescita nel 2017; stanziati 43 mln per il marketing globale

Il 2016 è stato un anno da record per Candy Group, che ha chiuso il bilancio con ricavi consolidati pari a 1,035 miliardi di euro, in crescita del 10% (+13,2% se riconciliata per l’effetto valute) rispetto al 2015, con un Ebit del 4,7%, pari a oltre 48 milioni. Candy - come hanno spiegato ieri il ceo Beppe Fumagalli e il management della società in un incontro con la stampa - ha fatto segnare un significativo rialzo nella quota di mercato detenuta in Europa, dove ha registrato, sempre rispetto al 2015, secondo GfK, un incremento della quota del 20%, diventando il Gruppo che cresce maggiormente tra i principali operatori del mercato degli elettrodomestici. La società a capitale interamente privato, controllata dalla famiglia Fumagalli, conferma la propria leadership e capacità di crescita in un mercato che ha visto un importante ritorno di investimenti e consumatori dopo la crisi affrontata negli scorsi anni.

Dopo i dati positivi fatti registrare nel 2015 e l’importante risultato conseguito nel 2016, in cui l’azienda è passata da una crescita dell’8% nel primo trimestre al +11% nell’ultimo, nel 2017 il Gruppo prevede un ulteriore incremento dei ricavi del 10%. Il successo di Candy è dovuto alla capacità di segmentare la propria proposta commerciale e penetrare i diversi mercati utilizzando sia le linee di prodotto strategiche sia i brand (Candy, Hoover e Rosières i principali), in modo da intercettare le diverse preferenze dei consumatori e dei mercati. Quattro i segmenti strategici che rappresentano il core dell’offerta: Washing (lavaggio), Built-In (elettrodomestici da incasso), Small Domestic Appliances (piccoli elettrodomestici) e Cooling (refrigerazione).

Alla capacità di segmentazione e a un’efficace strategia di posizionamento si aggiunge, tra i fattori di successo, la forte innovazione e spinta tecnologica, che vede il Gruppo come first mover e leader assoluto nella connettività applicata agli elettrodomestici e nelle smart appliances, dove detiene, in termini di quote di mercato, il 46,8% in Italia, il 61,9% in Francia e il 44,6% in Russia. Il piano industriale 2017-2019 prevede 105 milioni di investimenti per rilanciare l’innovazione e la crescita, con l’obiettivo di raggiungere un fatturato consolidato di 2 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, oltre a ulteriori investimenti dedicati al marketing e la comunicazione, con 43 milioni di euro nel 2017 e un incremento previsto del 50% nei prossimi due anni.

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Gianpiero Morbello, head of brand identity and strategy del Gruppo

Hoover, gara a tre in Uk

«Innovazione e comunicazione sui brand rappresentano i due asset fondamentali per raggiungere e intercettare le preferenze delle diverse fasce di consumatori, verso le quali proporre di volta in volta i prodotti e i brand più indicati - ha spiegato a DailyMedia Gianpiero Morbello, head of brand identity and strategy del Gruppo -. Il forte incremento del budget di marketing e pubblicità è legato alla decisione di avviare piani di comunicazione per Candy e Hoover anche in Francia, Inghilterra, Spagna e Paesi dell’Est. Per questo, sul fronte del partner media, stiamo riflettendo, tenendo presente che, in Italia, lavoriamo con MEC. Al momento, però, non è prevista una gara. Sempre nel mercato interno, il budget di marketing passa a 8 milioni di euro, con quello per l’atl che lievita da 4,5 a 6. Cifra che verrà equamente ripartita tra le nuove campagne per Candy e Hoover, programmate entrambe per l’autunno in tv e sul web. Per il primo brand, cui è dedicata una quota maggiore di tv, ci sarà una nuova produzione di Cayenne con lo stesso format della campagna globale precedente, ma aggiornata sulle nuove offerte. Per Hoover, invece, dobbiamo decidere se, anche in questo caso, far “evolvere” la precedente creatività, sempre di Cayenne, o mandare on air a livello globale quella dell’agenzia che verrà selezionata al termine della gara tra tre sigle internazionali ancora in corso in Inghilterra. Lo stesso vale per il digital: in Italia ci segue Eure,  stiamo valutando se avvalerci di quest’ultima anche all’estero».